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Il WWF al primo eco festival plastic free della Capitale

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Giovedì 5 settembre convegno “Mediterraneo in trappola, come salvare il mare dalla plastica”



Dal 5 all’8 settembre si terrà al Porto Turistico di Roma PLASTICAd’A-MARE, primo eco festival plastic free della Capitale. Organizzato da DOC Live, con la partecipazione di WWF Italia e PolarQuest. L’evento rientra all’interno del programma Estate Romana 2019, promosso da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale e realizzato in collaborazione con SIAE.
PLASTICAd’A-MARE nasce come momento di sensibilizzazione e formazione sul tema dell’inquinamento della plastica nel mare, arricchito da un importante aspetto ludico, creativo e artistico: il tutto per comprendere i danni che la plastica sta arrecando all’ambiente naturale, ma anche come lo stesso materiale, opportunamente recuperato, possa essere portato a nuova vita.
L’evento è stato anticipato da una settimana (23 agosto/1settembre) di attività e percorsi organizzati in compagnia del WWF Litorale Laziale e dell’Associazione ’Cyberia - idee in rete’, alla scoperta del territorio del litorale di Roma.


Nel corso dei quattro giorni attività e dibattiti si affiancheranno a performance, laboratori per grandi e piccini, esposizioni di artigiani, designer e artisti selezionati tramite una specifica call for artists, workshop, live painting, installazioni site specific, e concerti di esponenti della musica ecologica.
In apertura, il 5 settembre alle 18 ci sarà un momento di approfondimento organizzato dal WWF Italia: “Mediterraneo in trappola, come salvare il mare dalla plastica”, un dibattito per discutere sul tema partendo dai risultati della campagna “Plastic Free Oceans - Fuori la plastica dai nostri mari”, una mobilitazione lanciata dal WWF per accelerare la messa al bando dei prodotti di plastica monouso in Europa e in Italia, a favore un Trattato globale e legalmente vincolante per tutti i Paesi del mondo.

Il convegno, dopo i saluti di Maria Gabriella Villani, Presidente del WWF Litorale Laziale, e di Andrea Ponzoni, Direttore di DOC Live, prevede relazioni presentate da altrettante qualificati esperti:
Laura Pintore - Area Conservazione WWF Italia: Il Mar Mediterraneo, uno scrigno di biodiversità;
Luigi Agresti - Responsabile Campagna Mare WWF Italia: Mediterraneo in trappola: come salvare il mare dalla plastica;
Pietro Gentiloni - CIRSPE: Una buona prassi: il progetto Recupero e riciclo del marine litter per un’economia circolare.

“Ogni minuto l’equivalente di più di 33 mila bottigliette di plastica finiscono nel Mare Mediterraneo”, dichiara Dante Caserta, vicepresidente del WWF Italia. ”Stiamo distruggendo uno dei luoghi con più biodiversità al mondo. L’inquinamento da plastica continua a crescere e l’incapacità dei Paesi di gestire i propri rifiuti ha provocato un inquinamento del Mare Nostrum che ha raggiunto livelli record. Dobbiamo agire in fretta».
Da segnalare anche che la giornata conclusiva di domenica 8 settembre sarà dedicata alla raccolta dei rifiuti abbandonati. Gruppi di lavoro saranno guidati da naturalisti e biologi del WWF Litorale Laziale che, distinguendo materiali naturali da quelli inquinanti di origine umana, proporranno una raccolta ordinata di ciò che è biodegradabile.

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Domenica 12 maggio, tutto il mondo festeggerà la Festa della Mamma: un giorno speciale, per celebrare il duro lavoro che ogni mamma svolge nella cura dei propri figli. È importante ricordare, però, che noi umani siamo solo una delle tante specie del mondo animale in cui il ruolo della mamma è speciale e fondamentale per proteggere, nutrire e crescere i propri piccoli.
Nel regno animale, ci sono cinque specie che si contraddistinguono per avere un gran cuore di mamma.

La prima femmina ad avere un legame speciale e molto forte con i suoi cuccioli è quella dell’Orango. Nei primi due anni di vita, i piccoli di orango si affidano totalmente alle loro madri, sia per il cibo che per muoversi. Le mamme, infatti, non abbandonano i loro cuccioli fino ai sei o sette anni, età in cui i cuccioli avranno imparato a trovare il loro cibo, le tecniche per mangiarlo e i trucchi per costruire il loro rifugio per dormire. A volte, anche negli anni successivi i giovani oranghi non si allontanano dalla madre, restando non distanti dal nucleo familiare che li ha cresciuti. Alcune femmine di orango, però, una volta diventate autonome non si dimenticano di fare visita alla loro dolce mamma e la vanno a trovare fino all’età di 15 o 16 anni.

Fra le mamme da festeggiare c’è sicuramente anche la femmina dell’Orso polare: una mamma attenta, che in genere dà alla luce due cuccioli gemelli. I piccoli non la lasciano fino all’età di due anni, quando avranno imparato come sopravvivere a rigidissime temperature. Le mamme di orso polare di solito partoriscono fra novembre e gennaio in una tana scavata fra i cumuli di neve. Usano il loro calore corporeo per tenere i cuccioli al caldo, nutrendoli col loro latte. I piccoli orsi polari lasciano la tana a marzo e ad aprile, mesi in cui si abituano alle temperature esterne prima di imparare a cacciare.

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