Scoperti due nuovi xenoestrogeni negli additivi per alimenti
Un’équipe di scienziati italiani, coordinati dal dottor Pietro Cozzini dell’università di Parma, ha messo a punto un nuovo metodo, veloce ed efficace, per individuare negli alimenti la presenza di xenoestrogeni, cioè sostanze con effetti estrogenici sull’organismo. I test hanno rivelato tracce di xenoestrogeni in due additivi alimentari di cui finora si ignorava l’effetto simil-estrogenico.
Gli scienziati italiani hanno analizzato 1.500 additivi alimentari per sperimentare l’efficacia del nuovo metodo. I test hanno rilevato tracce di xenoestrogeni in due additivi finora considerati non sospetti: il propilgallato, un antiossidante chimico usato per prevenire il degrado di grassi e oli, e il 4-exilresorcinolo, un colorante chimico che serve per mantenere vivo e brillante il colore dei gamberetti e di altri crostacei.
I prodotti chimici contenuti in molti conservanti per alimenti, ma anche in prodotti cosmetici e detersivi per la casa, contengono xenoestrogeni, sostanze sintetiche che “imitano” gli estrogeni prodotti dall’organismo umano e colpiscono gli organi bersaglio: mammella, utero, endometrio, ovaie nella donna, testicoli e prostata nell’uomo. Secondo la Commissione europea, si definisce xenoestrogena “una sostanza esogena che altera le funzioni del sistema endocrino e quindi causa effetti negativi per la salute su un soggetto sano o sulla sua progenie” (http://ec.europa.eu/environment). Questo bombardamento esterno di estrogeni può avere effetti anche gravi sulla salute, per esempio ridotta produzione di sperma e infertilità nell’uomo e un aumento del rischio di tumore mammario e uterino nella donna.
Nel 1996 gli Stati Uniti approvano il Food Protection Quality Act e nel 1999 la Commissione europea promulga il Community Strategy for Endocrine Disrupters. In tutti e due i documenti si raccomanda di sviluppare e migliorare i metodi di screening degli alimenti per individuare più rapidamente la presenza di xenoestrogeni. Negli ultimi 10 anni molti studi scientifici hanno collegato la presenza di xenoestrogeni nell’ambiente con l’aumento di malattie ormono-correlate, come il tumore della mammella e l’endometriosi. Anche se non ci sono prove certe, gli esperimenti condotti in laboratorio sugli animali dimostrano che la somministrazione di xenoestrogeni provoca endometriosi in soggetti sani.
Moltissime sono le sostanze con cui entriamo ogni giorno in contatto che contengono xenoestrogeni. Tra queste, basta ricordare il comune DDT, il Nonylphenolo (contenuto nei detersivi industriali e negli insetticidi), il Bisphenolo, presente nei cibi in scatola e rilasciato dalle bottiglie di plastica e di polycarbonato. Gli xenoestrogeni, inoltre, vengono usati normalmente come anabolizzanti negli allevamenti intensivi per ingrassare gli animali e farli crescere rapidamente, oltre che per determinare in loro una ritenzione idrica ed aumentarne il peso.
Link consigliati:
Alessio Amadasi, Andrea Mozzarelli, Clara Meda, Adriana Maggi and Pietro Cozzini
Identification of Xenoestrogens in Food Additives by an Integrated in Silico and in Vitro Approach
http://pubs.acs.org/stoken/presspac/presspac/full/10.1021/tx800048m
Emanuela Mistrangelo, “Bombardamento estrogenico dall’ambiente e dall’alimentazione: in aumento le malattie ormono-correlate”. Clic Medicina, Genova Anno V - n°29 - 13.06.2007
http://www.clicmedicina.it/pagine-n-29/bombardamento-estrogenico.htm
Veronica Rocco