Gli ultimi esemplari del grande mammifero più minacciato al mondo monitorati giorno e notte da 34 videocamere nascoste
34 videocamere nascoste nella foresta “spiano” giorno e notte gli ultimi 60 rinoceronti di Giava ancora esistenti, nel tentativo di scoprire quante più informazioni possibili sul grande mammifero in assoluto più a rischio al mondo ed evitare che la specie si estingua del tutto.
“Con questo numero esiguo di esemplari, la ripresa video è uno strumento fondamentale per conoscere come questi animali utilizzano il loro habitat e quindi aiutarci nella loro tutela – spiega Massimiliano Rocco, responsabile Species, Traffic e Timber Trade del WWF Italia – Il progetto ha già prodotto i video di 9 esemplari, compresi una madre con il suo piccolo, e sta dando un grosso contributo alla tutela di questo maestoso animale. Il rinoceronte di Giava così come il suo vicino parente il Rinoceronte di Sumatra, sono stati ridotti quasi all’estinzione dalla deforestazione selvaggia delle isole di Giava, Sumatra e Borneo dove il loro habitat è stato irresponsabilmente ridotto e degradato negli ultimi 40 anni e oggi la sfida più grande è salvarli dall’estinzione così come decine di altre specie che abitano quelle isole, che un tempo erano lussureggianti e ora sono sempre di più un triste mosaico di piantagioni di olio da palma, caffè e altre colture destinate ai mercati occidentali.”
Alcune videocamere erano già state installate precedentemente nell’Ujung Kulon National Park in Indonesia, dove vivono circa 50 esemplari, contribuendo a svelare dei comportamenti prima sconosciuti di questo rarissimo animale, per di più difficile da avvistare data la sua “timidezza”, che può pesare fino a 2.300 kg e superare i 3 metri di lunghezza. Ora sono state installate 34 videocamere in tutte le aree note come habitat “preferiti” dal rinoceronte nell’area meridionale dell’isola di Giava e le riprese proseguono 24 ore al giorno.
Il rinoceronte di Giava era già stato alla ribalta l’anno scorso, quando le immagini di una femmina che distruggeva una videocamera, avevano fatto il giro del mondo.
Le “video-trappole”, installate grazie a un progetto del WWF e dell’Ujung Kulon National Park, sono costituite da un equipaggiamento di base con dei “grilletti” infra rossi, che riprendono un’immagine non appena percepiscono un movimento nella foresta. Generalmente sono collocate sugli alberi, nelle aree remote e inaccessibili della foresta abitate dal rinoceronte.
“Il video è uno strumento efficace per dimostrare l’urgenza di salvare questa specie – afferma Agus Priambudi, responsabile dell’Ujung Kulon National Park – perché consente di mostrare la reale situazione del rinoceronte di Giava ai Governi centrale e locali.”
Delle due popolazioni rimaste, una in Indonesia, l’altra in Vietnam, la popolazione indonesiana del parco Ujung Kulon ha maggiore probabilità di sopravvivenza perché è l’unica che sembra ancora riprodursi. Ma perché una popolazione venga considerata “in salute” dovrebbero nascere diversi cuccioli ogni anno. E non ci sono evidenze di nuove nascite nella popolazione vietnamita, nel Parco Nazionale Cat Tien.
“Siamo preoccupati perché non abbiamo visto tanti piccoli molto giovani per diversi anni e temiamo che la popolazione possa dipendere da 2 o 3 femmine fertili” afferma Adhi Rachmat Hariyadi, responsabile WWF Indonesia del progetto nell’Ujung Kulon.
I conservazionisti vorrebbero identificare un altro sito adatto a ospitare una seconda popolazione di rinoceronti in Indonesia.
“Questo aiuterebbe a mitigare il rischio che si corre quando tutti gli individui di una specie vivono in un unico luogo, per cui eventi catastrofici come epidemie, eruzioni vulcaniche e altri disastri imprevedibili sarebbero letali all’intera specie” spiega Massimiliano Rocco del WWF Italia.
Per evitare che la specie si estingua, il Governo indonesiano nel 2007 ha lanciato una strategia di conservazione del rinoceronte “Rhino Century Project” in collaborazione con WWF, International Rhino Foundation, Asian Rhino Project, Yayasan Badak Indonesia e US Fish and Wildlife Service, per creare un’ulteriore popolazione di rinoceronti di Giava trasferendo alcuni individui dal parco di Ujung Kulon in un altro luogo adatto.