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MUSEI STATALI APERTI PER PASQUA E PASQUETTA


Ingresso gratuito a Pasqua per #domenicalmuseo, al via la campagna social di aprile dedicata ai fiori nell’arte

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Domenica 1 e lunedì 2 aprile in occasione delle festività di Pasqua e del Lunedì dell’Angelo i principali musei, parchi archeologici, monumenti e luoghi della cultura statali resteranno aperti, rispettando il normale piano orario e tariffario che prevede, per la sola giornata di Pasqua, l’ingresso gratuito in occasione di #domenicalmuseo. E a Pasqua prende il via la campagna social dei musei italiani per il mese di aprile dedicata ai fiori nell’arte, con l’invito ai visitatori a fotografare e condividere sui social immagini di opere d’arte presenti nelle collezioni raffiguranti le bellezze del regno vegetale. 
Dagli Scavi di Ercolano alla Pinacoteca  Brera, dal Castello di Miramare di Trieste al Museo di Capodimonte a Napoli, da Paestum agli Uffizi, dal Parco Archeologico di Ostia Antica al Cenacolo Vinciano, dalla Reggia di Caserta alle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Palazzo Barberini e Palazzo Corsini, dai Musei Reali di Torino alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia a Castel Sant’Angelo, dal Museo Archeologico Nazionale di Taranto a quello di Reggio Calabria. Un lungo fine settimana all’insegna della cultura in cui cittadini e turisti potranno visitare le vaste collezioni dei principali musei italiani, cogliendo anche l’opportunità della visita gratuita nel giorno di Pasqua in occasione di #domenicalmuseo.

Su www.beniculturali.it/pasqualmuseo l’elenco completo e tutte le informazioni delle aperture straordinarie di domenica 1 e lunedì 2 aprile.

Villini Novecento Roma: al via istruttoria per vincoli paesaggistici

Villa Paolina Roma 

Il Segretario Generale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Carla Di Francesco, rende noto che, in seguito a una riunione con l’Ufficio Legislativo e l’Ufficio Unesco del MiBACT, la Direzione Generale per l’archeologica le belle arti e il paesaggio, la Soprintendenza Speciale archeologia belle arti e paesaggio di Roma e i rappresentanti locali e nazionali dell’associazione Italia Nostra, verrà avviata l’istruttoria per l’apposizione di una serie di vincoli paesaggistici a salvaguardia dei valori urbani e storici delle testimonianze urbanistiche post unitarie e dei primi decenni del XX secolo presenti a Roma, riguardanti in particolare i villini del Novecento nei quartieri più esposti al rischio di manomissione.

Tante curiosità sulle uova, simbolo della Pasqua


L’uovo rappresenta la fondamentale invenzione evolutiva che ha consentito agli animali vertebrati di colonizzare la terraferma. In natura il più piccolo pesa 0,3 grammi, il più grosso 2 kg e mezzo. Il cuculo “usurpa” i nidi di altre specie. I rettili le abbandonano a se stesse

L’uovo viene universalmente considerato il simbolo della Pasquaperché nella tradizione cattolica rappresenta la rinascita mentre per secoli ha avuto il valore di un richiamo alla fertilità, per comprensibili ragioni.
È intanto importante capire cos’è un uovo. La prima immagine viene alla mente è quella di una struttura sferica o elissoidale protetta da un guscio. In realtà questa descrizione si adatta soltanto all’uovo cosiddetto “amniotico”, caratterizzato da annessi che proteggono l’embrione dalla disidratazione e ne consentono lo sviluppo anche fuori dall’acqua. Non è così per i pesci, ovviamente legati all’ambiente sommerso, e non lo è per gli anfibi che all’acqua devono comunque tornare per riprodursi. L’uovo amniotico, comparso per la prima volta nei rettili, ma oggi “sfruttato” anche dagli uccelli e dai mammiferi monotremi (echidna e ornitorinco), ha rappresentato nella storia dell’evoluzione la più importante conquista per l’adattamento all’ambiente terrestre: senza questa rivoluzionaria struttura nessun vertebrato esisterebbe oggi sulla Terra.

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Inquinato un laghetto nel bresciano, morti centinaia di anfibi

Corsa contro il tempo dei volontari per salvare il maggior numero possibile di rane, rospi e tritoni


Nella notte tra sabato e domenica scorsi ignoti hanno sversato oltre 100 litri di olio esausto (la cui esatta composizione è tutt’ora in fase di analisi) in uno stagno in località Medér nell’altopiano carsico di Cariadeghe (Comune di Serle, Brescia). Un’area considerata Monumento Naturale Regionale e compresa in un Sito di Interesse Comunitario.
Si è trattato di un vero e proprio attentato ai danni dell’ambiente. La pozza rappresenta, infatti, un importante sito di riproduzione per tritone crestato italiano, rospo comunerana dalmatina e rana temporaria. Migliaia di esemplari in fase riproduttiva sono stati pesantemente intossicati dallo sversamento. La pozza era stata tra l’altro anche oggetto di un progetto di riqualificazione ambientale da parte dell’amministrazione municipale. È inoltre elevato il rischio, data la natura carsica del terreno, che la contaminazione possa non fermarsi al solo stagno.
Un vero e proprio atto criminale e da incoscienti, contro il quale la risposta delle istituzioni locali e di tantissimi volontari è stata immediata. Da domenica sono in corso interventi, cui partecipano tra gli altri anche attivisti del WWF, che vengono coordinati sul piano scientifico da Raoul Manenti e da altri esperti della Societas Herpetologica Italica, società scientifica che ha nella propria missione statutaria lo studio e anche la salvaguardia di Anfibi e Rettili e dei loro habitat.
"Sono già stati salvati oltre 7000 anfibi”. Dice Paola Brambilla, delegato del WWF Italia per la Lombardia che aggiunge: “La risposta delle istituzioni è stata immediata, quella dei volontari semplicemente splendida ed è un dato sicuramente confortante. Resta tuttavia il problema dell’esistenza di persone capaci, sicuramente per ignoranza e incoscienza, di simili gesti. È fondamentale che venga messo in atto il massimo sforzo possibile per individuare il o i colpevoli, ma è anche importante centuplicare gli sforzi per far comprendere a tutti l’importanza che ha per la nostra stessa esistenza la salvaguardia dell’ambiente”.

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Report WWF: effetto clima, paradisi naturali a rischio

Nella mappa tra gli hot-spots più colpiti ci sono Amazzonia, le savane boschive di  Miombo nell'Africa meridionale, l’Australia sudoccidentale e il Mediterraneo

Mancano 10 giorni dall’evento globale su clima e ambiente - Earth Hour

Se le emissioni di CO2 continueranno ad aumentare senza controllo, il mondo è destinato a perdere almeno la metà  delle specie animali e vegetali oggi custodite nelle aree più ricche di biodiversità. A fine secolo potremmo assistere ad estinzioni locali in alcuni paradisi come l’Amazzonia, le isole Galapagos e il Mediterraneo. Anche rimanendo entro il limite di 2°C posto dall’accordo sul clima di Parigi, perderemmo il 25% delle specie che popolano le aree chiave per la biodiversità. È uno dei risultati più allarmanti del nuovo studio pubblicato oggi sulla rivista Climatic Change e realizzato da esperti dell’Università dell'East Anglia, della James Cook University e dal WWF.
Pubblicata a pochi giorni dall’evento globale Earth Hour, il più grande movimento globale per l'ambiente in programma il prossimo 24 marzo, la ricerca ha esaminato l'impatto dei cambiamenti climatici su circa 80.000 specie di piante e animali in 35 delle aree tra le più ricche di biodiversità sul pianeta. La ricerca esplora gli effetti sulla biodiversità alla luce di diversi scenari di cambiamento climatico - dall’ipotesi più pessimista con assenza di tagli alle emissioni e conseguente aumento delle temperature medie globali fino 4.5° C, a quella di un aumento di 2 °C, il limite indicato dall’Accordo di Parigi. Le aree sono state scelte in base all’unicità e varietà di piante e animali presenti. Le savane boschive  a Miombo in Africa, dove vivono ancora  i licaoni, l’Australia sudoccidentale e la Guyana amazzonica si prospettano essere tra quelle più colpite.
In queste aree gli effetti di un aumento di 4.5 °C creerebbe un clima insostenibile per molte specie che oggi vivono in questi paradisi naturali, ovvero:
- Fino al 90% degli anfibi, l’86% degli uccelli e l'80% dei mammiferi si potrebbero estinguere localmente nelle foreste a Miombo, in Africa meridionale
- L’Amazzonia potrebbe perdere il 69% delle sue specie vegetali
- Nell’ Australia sudoccidentale l'89% degli anfibi potrebbe estinguersi localmente
- Nel  Madagascar il 60% di tutte le specie sarebbe a rischio di estinzione locale
- Le boscaglie  del  fynbos nella regione del Capo Occidentale in Sud Africa, che stanno vivendo una fortissima siccità con carenze idriche significative verificatesi anche a  Città del Capo, potrebbero affrontare estinzioni locali di un terzo delle specie presenti, molte delle quali sono uniche di quella regione
Mediterraneo bollente. Il Mediterraneo è tra le Aree Prioritarie per la biodiversità più esposte ai cambiamenti climatici, in cui basterebbe un cambiamento climatico “moderato” per rendere vulnerabile la biodiversità: anche se l'aumento delle temperature si limitasse a 2 °C, quasi il 30% della maggior parte dei gruppi di specie analizzate di piante ed animali sarebbe a rischio. Continuando con gli attuali andamenti , senza cioè una decisa diminuzione delle emissioni di gas serra, la metà della biodiversità della regione andrà persa. Le specie più a rischio sono le tartarughe marine (si tratta di tre specie, la più diffusa è la Caretta caretta) e i cetacei, presenti in Mediterraneo con 8 specie stabili e altre 13 presenti occasionalmente, tutti in sofferenza già per altri tipi di impatto antropogenici. L’innalzamento delle temperature probabilmente supererà la variabilità naturale del passato, rendendo questa zona del pianeta un hotspot dell’impatto climatico. Dovremo aspettarci periodi di siccità in tutte le stagioni, con potenziali stress da calore per gli ecosistemi e le specie  più sensibili, come le testuggini d'acqua dolce, o gli storioni: Questi ultimi sono minacciati sia per il cambiamento del regime di salinità, sia per la riduzione dell'areale idoneo, combinazione drammatica per specie già fortemente indebolite dalla pesca illegale.
Oltre a ciò, l'aumento delle temperature medie e l’irregolarità delle precipitazioni potrebbe diventare la nuova “normalità”, secondo il rapporto, con una significativa riduzione delle precipitazioni nel Mediterraneo, in Madagascar e nel Cerrado-Pantanal in Argentina.

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Stop al commercio online di natura

Le maggiori società di e-commercehi tech social media al mondo hanno unito le forze e con Google e WWF stanno lavorando per rendere le piattaforme e le app inutilizzabili per i trafficanti di natura. Sono 21 le grandi aziende tecnologiche di Nord America, Asia, Europa e Africa* che hanno creato la prima coalizione globale per stroncare il commercio online di animali e piante selvatici. L'obiettivo è ridurre il traffico di natura attraverso le piattaforme online dell'80% entro il 2020.

Attualmente ci vogliono pochi minuti per acquistare online animali selvatici in via di estinzione, cuccioli di tigre compresi, ma anche oggetti e monili come quelli di avorio. Queste vendite sono quasi sempre illegali. Le persone che acquistano questi prodotti contribuiscono consapevolmente o inconsapevolmente al quarto più grande mercato illegale del mondo, una rete criminale che si stima raggiunga i 20 miliardi di dollari l'anno e i cui protagonisti sono spesso gli stessi che trafficano persone, armi e droga.

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Ritorno al Giurassico

“RITORNO AL GIURASSICO” Può contenere tracce di dinosauri

UN VIAGGIO INTERATTIVO NEL TEMPO  ALLA SCOPERTA DELL’EVOLUZIONE DELLA BIODIVERSITA’

Nell’ambito dell’ambizioso programma #verdemiracoloamilano cofinanziato dalla Fondazione Cariplo lunedì 2 aprile 2018 apre presso la Cascina Centro Parco di Parco Nord Milano la mostra “Ritorno al Giurassico. Può contenere tracce di dinosauri” ideata e curata da Associazione Idea e Coolture.
Questa non è solo una mostra sui dinosauri!
 E’ un progetto di edutainment sulla biodiversità e sull’evoluzione del territorio e della vita sulla terra, attraverso cui il visitatore può entrare in contatto con animali vivi (i piranha, il pitone reale, le farfalle tropicali, il millepiedi gigante africano, le blatte soffianti del Madagascar) scelti in base a caratteristiche che li accomunano con specie del passato permettendo così di confrontarne adattamenti, alimentazione, caratteristiche anatomiche e altri aspetti significativi. I quattro dinosauri ritrovati su suolo italiano (Tito, Antonio, Ciro e il Saltriosauro), daranno vita ad un’esperienza interattiva unica che dall’Era glaciale ci conduce fino ai
giorni nostri. 
Un percorso arricchito dalla realtà aumentata, che ormai da due anni caratterizza i progetti di Coolture, attraverso cui lo spettatore si ritrova immerso in una spiaggia preistorica a contatto con i quattro protagonisti della mostra, e da tecnologie multimediali interattive: video didattici, visore 360°, voce narrante e video guida.

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Descubren la función ancestral del ácido retinoico, una molécula esencial en la evolución de los vertebrados

 Esta molécula es un factor imprescindible para regular la expresión de genes implicados en los procesos de proliferación y diferenciación celular.

En biología molecular, el ácido retinoico es una molécula conocida por su papel clave en las vías de señalización del desarrollo embrionario en vertebrados. Sin embargo, aún son muchas las incógnitas sobre su origen en la escala evolutiva de los metazoos. Un equipo internacional describe ahora por primera vez la función ancestral del ácido retinoico en el linaje de los animales con simetría bilateral, según un artículo publicado en la revista Science Advances en el que participa el profesor Ricard Albalat, de la Facultad de Biología y del Instituto de Investigación de la Biodiversidad (IRBio) de la Universidad de Barcelona.

El ácido retinoico (AR) es una molécula clave en la fisiología y el desarrollo embrionario del filo de los cordados. Derivado de la vitamina A (retinol), es un factor necesario para regular la expresión de genes en diferentes procesos —proliferación y diferenciación celular durante el desarrollo embrionario— y en la formación de los patrones de simetría corporal.

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Il 3 marzo è il World Wildlife Day

Clima, bracconaggio, traffico illegale, distruzione habitat. Queste le minacce per tigri, leoni, leopardi delle nevi, giaguari, linci e gatti selvatici

Sabato 3 marzo l’ONU celebra la Giornata mondiale della fauna selvatica, di cui il WWF è partner internazionale, e l'emergenza lanciata per questa edizione è la conservazione dei grandi felini. Tigri, leoni, linci, giaguari, leopardi delle nevi, gatti selvatici: sono circa 40 le specie di felini che popolano quasi tutti i continenti, ma alcuni più di altri sono gravemente in pericolo. Questi animali sono più di un semplice “bel musetto”: sono predatori al vertice delle catene alimentari e salvarli significa proteggere un'intera e complessa rete vitale. Per spiegare come la tutela dei grandi felini possa allo stesso tempo garantire risorse essenziali per le persone che ne condividono il territorio, un esempio vale per tutti: l’habitat del leopardo delle nevi, un felino asiatico abituato agli ambienti estremi dell'Asia, è lo stesso da cui nascono i 7 più grandi fiumi asiatici che garantiscono la sussistenza di oltre 3 miliardi di persone. La sua salvezza è strettamente legata anche alla conservazione di quei territori estremi. Stesso valore ‘natura’ anche per la tigre, del tutto sconosciuto: come benefici alle comunità locali, sicurezza idrica e molto altro, una sola tigre in India è ‘responsabile’ di un benefit di oltre 103 milioni di dollari nei suoi primi 10 anni di vita, che includono anche introiti dei parchi per ingressi, alloggio, tasse e servizi. Una tigre può “impiegare” in modo efficace oltre 3.000 persone locali calcolando gli operatori coinvolti nel turismo sostenibile. Il WWF ha scelto questa specie come simbolo del rischio felini soprattutto legato all’impatto dei cambiamenti climatici.

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I cervi tornano a popolare Sardegna e Corsica


I risultati del progetto “One deer, two islands”: trasferiti 84 nuovi esemplari, alcuni dei quali seguiti grazie a radiocollari satellitari

Trasferiti in Sardegna e Corsica 84 esemplari di cervo sardo - corso: di questi, 69 (43 femmine e 26 maschi) sono stati trasportati in Ogliastra e 15 (5 maschi e 10 femmine) in Corsica.

Lo spostamento dei cervi in Corsica è stato effettuato su automezzi fino a Santa Teresa di Gallura e da qui trasportati in elicottero fino ai siti di rilascio (tutti localizzati in ambienti montani); in Sardegna, il trasporto dai siti di cattura alle aree di rilascio è avvenuto utilizzando van o fuoristrada autorizzati per il trasporto degli animali, per un totale di 4-5 ore di viaggio. Giunti sull’isola, sono stati rilasciati in natura anche alcuni individui presenti nelle aree faunistiche corse. Tredici degli individui reintrodotti in Ogliastra e 10 di quelli trasferiti in Corsica sono stati seguiti con radiocollari satellitari GPS/GSM, in grado di rilevare la loro posizione ed inviarla tramite messaggi SMS. L’analisi dei dati dei radiocollari ha consentito di studiare la dispersione dei cervi dal sito di rilascio e le loro aree vitali.

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Descubren que los primeros cabellos teñidos de la historia formaban parte de rituales funerarios

 

 

Arqueólogas de la Universidad de Granada (UGR) han identificado una serie de rituales funerarios sin precedentes hasta la fecha, llevados a cabo entre finales del segundo y principios del primer mileno en la Cueva de Biniadrís de la isla balear de Menorca. Las excavaciones realizadas han permitido hallar prácticamente un centenar de cuerpos inhumados en la gruta, además de reconocer una serie de ceremonias de corte fúnebre como el teñido del pelo de los cuerpos en color rojizo, su ubicación estratégica en el centro de la cueva, el uso de elementos cerámicos en los rituales o la apertura de orificios en el cráneo de los cadáveres (trepanación).

Las investigadoras del departamento de Prehistoria y Arqueología de la Universidad de Granada Eva Alarcón García y Auxilio Moreno Onorato han liderado este trabajo. La cueva analizada, situada cronológicamente en la Edad de Bronce, fue usada hace entre 3300 y 2600 años como recinto funerario por diferentes sociedades, dato que contribuye a su carácter único.

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Ai Mercati di Traiano al via gli appuntamenti I MARTEDI DA TRAIANO

Dal 27 febbraio il primo ciclo di incontri su “I romani grandi costruttori” con visita guidata alla mostra “Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa”

Inizierà martedì 27 febbraio alle 15.45 e terminerà il 17 aprile 2018, presso i Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, il primo ciclo di appuntamenti de “I Martedì da Traiano”, incontri pomeridiani aperti al pubblico con visita guidata alla mostra Traiano.

Costruire l’Impero, creare l’Europa che, in corso fino al 16 settembre 2018, sta riscuotendo un notevole successo di ingressi e gradimento dei visitatori. La prima serie di appuntamenti de “I martedì da Traiano”, in programma fino al 12 giugno 2018, sarà dedicata al tema “I romani grandi costruttori”: si spazierà dalle opere architettoniche (dai Mercati di Traiano al Circo Massimo) alle risorse idriche (dalle Terme al Tevere) e agli spazi privati (come Privata Traiani domus e la Villa di Arcinazzo), con un focus sulla storia, l’archeologia, il programma iconografico e la dispersione dei materiali del Foro di Traiano. L’ingresso agli incontri e la visita guidata sono inclusi nel biglietto della mostra. Con il biglietto per il primo ingresso validato, sarà possibile accedere agli incontri successivi con il biglietto ridottissimo di € 2,00. Il calendario è consultabile sul sito della mostra www.traianus.it La mostra “Traiano.

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27 febbraio, Giornata mondiale dell'orso polare

Di anno in anno la “casa” dell'orso polare si riduce sempre più velocemente per colpa del riscaldamento globale: a gennaio l’estensione dei ghiacci artici era del 10% al di sotto della superficie rilevata in passato, secondo i rilevamenti della National Snow and Ice Data Center (NSIDC) che utilizza misurazioni satellitari. Si tratta complessivamente di almeno 1,36 milioni di chilometri quadrati sotto la media delle rilevazioni 1981-2010 (in genere attestata sui 13 milioni di kmq complessivi) e il mese di febbraio si sta concludendo con un ulteriore flessione rispetto alla media. Entro i prossimi 35 anni rischiamo di perdere il 30% della popolazione di orso polare finora stimata tra i ghiacci artici, un messaggio che il WWF lancia alla vigilia della Giornata Mondiale dell'Orso polare che si celebra il 27 febbraio.

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River serial killers?

La costruzione incontrollata di dighe idroelettriche sta davvero uccidendo i grandi fiumi della terra? Uno studio del Politecnico di Milano mostra che un miglior compromesso tra sviluppo e preservazione dell’ambiente è possibile Milano, 9 febbraio 2018 - È stato pubblicato oggi sulla copertina della rivista Nature Sustainability, uno studio del Politecnico di Milano in collaborazione con l’Università di Berkeley che dimostra come, pianificando strategicamente la costruzione di dighe, sia possibile aumentare la produzione di energia idroelettrica e allo stesso tempo limitare l’impatto sull’ecosistema fluviale. Le dighe nel mondo generano circa un sesto dell’energia elettrica consumata e irrigano un settimo dei campi agricoli e sono per questo un elemento necessario per il benessere e lo sviluppo di una società. Allo stesso tempo, però, alterano in modo significativo il sistema naturale del bacino in cui sorgono perché alterano l’idrologia e ostacolano il trasporto verso valle dei sedimenti che sono vitali per gli abitanti dell’ambiente interno e circostante al corso d’acqua. A valle spesso si assiste ad una diminuzione del trasporto solido con conseguente erosione del letto fluviale.

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Un turismo da 100 miliardi di euro

 

 

Il dati del XXI Rapporto sul turismo italiano curato dall’Iriss-Cnr indicano la cifra record di 117 milioni di arrivi nel 2016 (3,5 milioni in più rispetto al 2015) confermando il trend positivo degli anni precedenti. Circa il 40% dei visitatori sono stranieri: in testa la Germania con 56 milioni di presenze, seguita da Francia e Regno Unito. Le regioni più visitate sono Veneto (22%), Toscana (12%) e Lombardia (11,2%). Il Rapporto verrà presentato il 13 febbraio 2018 a Milano

 

L’Italia, grazie ai suoi 53 siti Unesco, è il primo paese al mondo per disponibilità di patrimonio artistico-culturale e risulta tra i primi tre migliori paesi dove si consiglia viaggiare nel 2018, a conferma del ruolo strategico che il turismo occupa nell’economia italiana. Nel 2016, infatti, i consumi turistici in Italia sono stati pari a 93,9 miliardi di euro, di cui 36,4 miliardi riconducibili alla domanda straniera (38,7% del totale) e 57,6 miliardi a quella interna (61,3%). Il valore aggiunto generato si è attestato su 103,6 miliardi di euro, oltre tre volte quello prodotto nel settore agro-alimentare e oltre quattro volte la ricchezza generata da tessile e abbigliamento. Il numero degli occupati ha superato i 3,2 milioni, pari a circa il 13,2% dell’occupazione nazionale.

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I 70 anni della Magnum Photos in mostra al Museo dell’Ara Pacis

Dal 7 febbraio al 3 giugno 2018 le celebri immagini e gli storici reportage della più grande agenzia fotogiornalistica internazionale Roma

Arriva a Roma, nella sua prima tappa europea e unica italiana, la mostra Magnum Manifesto, che sarà ospitata dal Museo dell’Ara Pacis dal 7 febbraio al 3 giugno 2018. L’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, proposta da Contrasto e Magnum Photos 70 e organizzata in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, ha cominciato il suo tour globale nel giugno 2017 all’International Center for Photography di New York. L’intento è quello di celebrare il settantesimo anniversario della più grande agenzia fotogiornalistica del mondo, Magnum Photos, creata da Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, George Rodger e David Seymour nell’aprile del 1947.

Da quel giorno, la Magnum Photos è diventata un riferimento nel tempo sempre più importante per la documentazione e per il fotogiornalismo. Gli autori di Magnum hanno documentato guerre, testimoniato le tensioni sociali, interpretato il nostro tempo, ritratto tanto le persone comuni quanto i grandi della terra, preconizzato i nuovi drammi del futuro. La mostra raccoglie parte del lavoro realizzato in tutti questi anni e getta uno sguardo nuovo e approfondito sulla storia e sull’archivio dell’Agenzia.

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Atlante - I micromammiferi del Parco Naturale Regionale dei Castelli Romani

Il Parco dei Castelli Romani è una delle aree naturali protette del Lazio con maggiore eterogeneità ambientale. L'uomo ne ha forgiato il paesaggio oggi caratterizzato da un articolato mosaico di aree boscate, rilievi collinari con pascoli, vigneti e oliveti, conche lacustri, aree urbanizzate, centri storici e aree archeologiche. In un territorio con queste caratteristiche i micromammiferi possono svolgere il ruolo di indicatori delle variazioni degli habitat naturali. I dati rilevati, messi a confronto con le informazioni raccolte in passato, contribuiscono a ricostruire l'evoluzione dei vari ambienti e saranno di aiuto al momento di prendere delle decisioni gestionali con l'obiettivo della salvaguardia del territorio.

http://www.parchilazio.it/pubblicazioni-287-atlante_i_micromammiferi_del_parco_naturale_regionale_dei_castelli_romani

Atlante Specie Aliene

Questo volume cerca di dare una serie di informazioni di base su alcune tra le moltissime specie estranee alla flora e alla fauna del Lazio, per aiutare a comprendere meglio nel concreto quali siano, come sono arrivate, quali conseguenze producono e quali azioni intraprendere per contrastare la loro diffusione. 
La presente pubblicazione rientra nell’ambito del progetto europeo CSMON-Life. 

Per maggiori info: 

http://www.parchilazio.it/pubblicazioni-356-atlante_specie_aliene

 


 

DOMENICA 4 FEBBRAIO TORNA L’INGRESSO GRATUITO NEI MUSEI E LUOGHI DELLA CULTURA STATALI

 
Domenica 4 febbraio torna l’appuntamento con #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo guidato da Dario Franceschini che prevede l’ingresso gratuito nei musei, aree archeologiche e luoghi della cultura statali la prima domenica di ogni mese, a cui aderiscono anche molti musei comunali in tutta Italia.
In vigore dal luglio del 2014 l’iniziativa ha visto la partecipazione in tutte le sue edizioni di oltre 10 milioni di visitatori nei soli musei statali.
 
Su www.beniculturali.it/domenicalmuseo  le informazioni, gli orari e l’elenco completo dei luoghi aperti gratuitamente. 
 

Il 2 febbraio è World Wetlands Day


Zone Umide sorvegliate speciali a causa dell'effetto clima che le sta prosciugando, una pressione che si aggiunge al consumo del suolo, all'inquinamento e alla caccia. Sono gli ecosistemi più a rischio del pianeta: in Europa è scomparso il 90% solo nell'ultimo secolo. Dei circa 3 milioni di ettari originari, all'inizio del ventesimo secolo ne restavano meno della metà, 1.300.000 ettari. In Italia il colpo finale è stato dato tra l'800 e il 900 (lago del Fucino, bonifiche delle paludi pontine, tanto decantate da Goethe nel suo Viaggio in Italia, le zone umide ferraresi).
Per arrestare il ritmo di questa perdita e far conoscere l'enorme valore delle zone umide il WWF ha lanciato la nuova campagna One Million Ponds che punta a ricostruire quel sistema linfatico prezioso fatto di laghi, stagni, pozze, fontanili, torbiere e acquitrini, una gamma variegata di habitat tra terra e acqua, 15 dei quali rari e tutelati dalla Direttiva europea “Habitat”, fondamentale per proteggere la nostra biodiversità. L’occasione è la Giornata Mondiale delle Zone Umide che si celebra il 2 febbraio.
La campagna è rivolta a soci, volontari, esperti e cittadini per favorire un’adeguata conoscenza di questi ambienti preziosi, sensibilizzare sulla loro importanza, e la loro tutela. Si inizierà con un censimento di tutti quei piccoli specchi d’acqua dove sono presenti piante e animali palustri.

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Cnr e Miur: firmata l’intesa sull’alternanza scuola-lavoro

Il protocollo firmato oggi dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, e dal presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, Massimo Inguscio, conferma l’impegno di collaborazione che nel triennio 2014-2017 ha interessato già quasi 10 mila studenti, oltre 100 sedi territoriali di istituti di ricerca CNR e 550 istituzioni scolastiche, con attività di laboratori e ricerca, informatiche, web e social, di divulgazione La Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur), Valeria Fedeli, e il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Massimo Inguscio, hanno firmato oggi un protocollo d’intesa sull’alternanza scuola-lavoro. La firma dell’accordo si è tenuta presso la sede centrale del Cnr a Roma.

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Flash News

 In data 19-11-2007
Comunicato Stampa FAO

 Anno 4
Edizione Novembre 2007
 
In una riunione ministeriale ad alto livello si discute del futuro della pesca d’allevamento
 
Per l’anno 2030, a causa dell’incremento demografico, ci vorranno 37 milioni di tonnellate di pesce in più all’anno per mantenere gli attuali livelli di consumo ittico. E poiché la pesca da cattura tradizionale ha raggiunto ormai il livello massimo di produzione, la pesca d’allevamento rappresenta l’unica risorsa per colmare il deficit. Tuttavia sarà in grado di farlo solo se sviluppata e gestita in modo responsabile.
 
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