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Sequestro di ricci di mare in Sardegna

Il WWF si costituirà parte civile nell'eventuale processo

Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Alghero ha posto sotto sequestro oltre 110 vasetti di polpa di riccio per ottenere i quali si stima siano stati utilizzati almeno 25 mila ricci

"Si tratta di un vero e proprio "crimine di natura” - ha dichiarato Carmelo Spada, Delegato WWF per la Sardegna - un prelievo abnorme e devastante se si considera che nell’intera stagione 2016/17 nell’area marina protetta di Capo Caccia sono stati pescati 54.920 ricci dai pescatori professionisti autorizzati. Un prelievo illegale come quello stroncato dalla Guardia di Finanza potrebbe essere devastante per l’ecosistema marino e per la stessaq specie, già a rischio di estinzione a causa di un eccessivo prelievo legale.
La regione Sardegna ha posto ulteriori limiti alla pesca autorizzata stabilendo per la passata stagione che i 187 pescatori sardi autorizzati potessero raccogliere in una giornata un massimo di 2.000 esemplari a fronte dei 3.000 che erano consentiti nella precedente stagione. Chi ha lavorato dalla riva ha potuto raccoglierne massimo 1.000 (pari a circa 2 ceste), a fronte dei precedenti 1.500. Mentre la pesca sportiva è stata consentita nelle giornate di sabato, domenica e festivi con una raccolta massima di 50 ricci al giorno”. “Si capisce quindi l’enorme danno che potrebbe aver causato alla specie un prelievo così massiccio concentrato in pochi giorni e in un momento di riposo biologico da alcuni bracconieri di ricci e, qualora venissero incriminati per disastro ambientale - ha concluso Carmelo Spada delegato WWF per la Sardegna - la nostra associazione valuterà la possibilità di costituirsi parte civile nell’eventuale processo penale.

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Lo screening della cervice uterina nella Regione Lazio*

*Relazione da: L'HPV e il vaccino a 2 anni dall'esordio. II Incontro Ospedale Cristo Re. Roma, 19 giugno 2009

Negli ultimi dieci anni le istituzioni nazionali e comunitarie hanno sostenuto la prevenzione oncologica basata sulla diagnosi precoce e l’attivazione dei programmi di screening. Per quanto riguarda l’Italia:
La legge finanziaria 2001 (art.85) ha previsto come esenti da ticket le indagini di diagnosi precoce;
Il DPCM del 29 novembre 2001 “ Definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza”, ha collocato tra questi i programmi organizzati di diagnosi precoce e prevenzione collettiva e ha indicato come riferimenti le linee guida concernenti la prevenzione, la diagnostica e l’assistenza in oncologia. La Regione Lazio ha deliberato l’attuazione dello screening per i tumori della mammella e della cervice uterina nel 1997 (DGR 4236) e l’avvio della fase di fattibilità dello screening del cancro colorettale nel 2002 (DGR 1740).

 

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