Ambiente
Verso lo stop alle microplastiche
Esulta il WWF per l’approvazione dell’emendamento che mette al bando i cotton fioc non biodegradabili entro il 2019 e le microplastiche nei cosmetici entro il 2020, avendo sottoscritto l’appello insieme alle altre associazioni ambientaliste per la messa al bando di questi prodotti.
Se vogliamo lasciare alle future generazioni oceani più puliti e senza le tracce tossiche del nostro ‘passaggio’ questa è la strada giusta ed è un bel segnale il fatto che l’Italia faccia la sua parte.
I prossimi passi dovranno riguardare altri prodotti di largo consumo: per questo ci auguriamo che vi siano presto altre iniziative in questo senso. L’urgenza è tale da spingerci a cambiare da subito i nostri comportamenti facendo le scelte giuste. La plastica è un vero e proprio highlander, quella prodotta 50 anni fa è ancora tra noi. La tecnologia ha ormai messo a disposizione soluzioni alternative all’usa e getta, lo stesso vale per i prodotti cosmetici naturali e molti altri prodotti di uso quotidiano.
Parte in Tanzania grande campagna di monitoraggio della popolazione di elefanti
Ogni anno in Africa vengono uccisi in media 20.000 elefanti dai trafficanti di zanne
In Tanzania, governo e WWF hanno lanciato la più grande campagna di monitoraggio della popolazione di elefanti tramite radiocollare. Con oltre il 90% degli elefanti sterminati negli ultimi 40 anni all’interno del Selous Game Reserve (sito World Heritage UNESCO), rafforzare la capacità di controllo e monitoraggio dei ranger è essenziale per ricostruire le popolazioni decimate dai bracconieri.
Nell’ambito del progetto, che durerà 12 mesi, 60 elefanti saranno radiocollarati all’interno e ai margini dell’area parco. Ciò consentirà ai ranger e al personale di tracciare i movimenti dei pachidermi e reagire in tempo reale in caso di eventuali minacce. L’uso dei collari satellitari è uno strumento di comprovata efficacia per il monitoraggio della fauna selvatica, anche per aumentarne la sicurezza.
Nasce in Colombia la più grande area protetta per la foresta pluviale tropicale
Chiribiquete National Park
C.David Martinez
Duplice vittoria per la conservazione della natura in Colombia: il parco nazionale Serranía de Chiribiquete, situato nel cuore dell'Amazzonia colombiana, è stato ampliato arrivando a coprire 4,3 milioni di ettari e attestandosi come il più grande parco nazionale al mondo a protezione della foresta pluviale tropicale. L’area protetta è stata anche dichiarata patrimonio mondiale dell'UNESCO, grazie al suo enorme valore ambientale, culturale e sociale.
L'annuncio segna il culmine di decenni di sforzi da parte delle organizzazioni e delle autorità colombiane e l'allargamento è il risultato di un'alleanza per la conservazione di nuove aree protette in Colombia, sostenuta dal WWF.
"Si tratta di un traguardo molto importante per l'Amazzonia e per la conservazione delle foreste a livello globale ma anche un passo decisivo per la protezione degli ecosistemi chiave in Colombia ", afferma Mary Lou Higgins, Direttore del WWF-Colombia. "Chiribiquete è davvero speciale per il suo valore biologico, culturale, idrologico e archeologico. È anche di vitale importanza per i gruppi indigeni, alcuni dei quali sono ancora oggi sconosciuti o vivono in isolamento volontario. L'espansione e il riconoscimento di questo posto unico come sito del patrimonio mondiale è un passo significativo verso la sua salvaguardia per le generazioni future".
Salvare i cetacei dalle catture accidentali si puo'
Ogni anno, nel mondo oltre 300.000 cetacei rimangono impigliati in attrezzature da pesca non selettive come le reti da posta e muoiono nell’impossibilità di tornare in superficie per respirare. In occasione della Giornata internazionale per la diversità biologica, WWF e Convention of migratory species lanciano un importante rapporto che mette in luce gli strumenti e le sfide che devono essere affrontati per ridurre l’impatto della pesca sui cetacei.
Il lancio del report Review of methods used to reduce risks of cetaceans bycatch and entanglements è un’occasione importante per sottolineare la necessità di aumentare la sensibilizzazione e la pressione dell'opinione pubblica affinché l’industria della pesca adotti strumenti che garantiscano la protezione dei cetacei per la nostra e le generazioni future.
Le misure individuate nel report per ridurre i rischi per i cetacei sono la riduzione dello sforzo di pesca, l’utilizzo di pingers (strumenti che, collegati alle reti, emettono suoni in grado di tenere lontani i delfini), la creazione di aree marine protette gestite in modo efficace e la chiusura temporanea delle aree più delicate. Il rapporto suggerisce inoltre lo sviluppo di attrezzature alternative per sostituire gli attuali metodi di pesca ad alto tasso di cattura accidentale (bycatch) come ad esempio l’utilizzo di griglie di esclusione sulle reti a strascico, che permettono ai cetacei di liberarsi dalle reti o l’introduzione di modifiche alle dimensioni e forme degli ami dei palangari.
Svelato il mondo sommerso di Venezia
San Marco San Giorgio
Realizzato il primo rilievo batimetrico dettagliato della Laguna. Una ricerca dell’Ismar-Cnr e dell’Iim evidenzia l’impatto dell’uomo sulla morfologia dei canali e mette a disposizione della comunità scientifica i dati sulle caratteristiche fisico-chimiche dei fondali. Lo studio pubblicato su Scientific Data
L’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Ismar-Cnr) e l’Istituto idrografico della Marina (Iim) hanno realizzato per la prima volta un rilievo della morfologia di dettaglio dei canali della laguna di Venezia. Lo studio, finanziato dal Progetto Bandiera Ritmare del ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca (Miur) e pubblicato recentemente sulla rivista online Scientific Data del gruppo Nature, rileva l’erosione attorno a strutture costruite dall'uomo anche negli ultimi anni e documenta un notevole impatto antropico sui fondali: zone di dragaggio e materiale gettato in acqua come elettrodomestici, container, piccoli barchini e parabordi. Questo mondo nascosto è stato reso visibile grazie alla misurazione della profondità delle acque (batimetria) dei canali effettuata con un ecoscandaglio ad alta risoluzione (multibeam).
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