Questo sito utilizza cookie per implementare la tua navigazione e inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più clicca leggi

Sei qui: HomeAutori Scienzeonline.comAmbienteEnergia: 15 giugno Global Wind Day

Energia: 15 giugno Global Wind Day

Valutazione attuale:  / 0
ScarsoOttimo 
Legambiente festeggia l’eolico con iniziative lungo tutta la Penisola. In Italia dal vento oltre 6mila MW di elettricità in più di 340 comuni Torna il 15 giugno la giornata mondiale dedicata all’energia eolica promossa dall’Ewea, l’associazione europea dell’energia eolica e dal Gwec e il Global Wind Energy Councile anche quest’anno Legambiente insieme ad Anev, organizza iniziative in tutta Italia per promuovere il vento, una fonte pulita, rinnovabile ed inesauribile.Nel nostro Paese oggi ci sono oltre 6.000 MW distribuiti in oltre 340 comuni e grazie a questi impianti, si producono oltre 10,8 miliardi dikWh di energia elettrica, in grado di coprire il fabbisogno di oltre 4,3 milioni di famiglie e di risparmiare in atmosfera oltre 6,4 milioni di tonnellate di CO2.Numeri che dimostrano quanto l’eolico, grazie anche alle diverse tecnologie, sia fondamentale nel ripensare un modello energetico sostenibile e democratico. Infatti, è attraverso la cosiddetta generazione distribuita (mix di fonti su piccola scala) che si possono raggiungere obiettivi importanti, come quelli toccati dagli oltre 220 comuni che già oggi, con il vento producono più energia di quella necessaria ai consumi domestici delle famiglie residenti.Saranno tante e diverse, dunque, le iniziative promosse da Legambiente nell’ambito del Wind Day 2011. Già dal 28 maggio, l’associazione ambientalista ha iniziato le sue attività all’interno dello spazio espositivo organizzato da Anev a Roma, dentro Villa Borghese – Parco dei Daini. Qui fino al 16 giugno si alterneranno iniziative, convegni, eventi, laboratori didattici, proiezioni, esposizioni fotografiche sull’energia dal Vento, rivolti a tutti, dai cittadini fino ai tecnici ed esperti del settore. La prima occasione di confronto promossa da Legambiente eAnev è quella del 9 giugno con il convegno “Fonti Rinnovabili e Paesaggio” nel corso del quale sarà fatto il punto sulle Linee guida per l’autorizzazione degli impianti da fonti rinnovabili nelle Regioni italiane, gli obiettivi europei al 2020 e le politiche per lo sviluppo di eolico, solare, idro, biomasse e geotermia.L’11 e il 12 giugno, sempre al Parco dei Daini saranno i bambini, invece, i protagonisti delle iniziative di Legambiente: grazie ai laboratori didattici “Via Col Vento”infatti,anche i più giovani potranno avvicinarsi ai temi dell’energia rinnovabile costruendo modellini eolici e solari.Ma gli appuntamenti con l’energia dal vento andranno avanti per tutto il mese. In Toscana con il Festival del Vento a Scansano (GR), in Puglia, Basilicata e Marche con le visite organizzate per vedere e conoscere le tecnologie degli impianti. Il 7 giugno laboratori didattici sulle energie rinnovabili coinvolgeranno i bambini di Potenza mentre in provincia dell’Aquila, a Collarmele, Legambiente inviterà i cittadini ad una giornata tra le rinnovabili e la cultura con il “Viaggio artistico nella Marsica… spinti dal Vento”. E ancora il 18 giugno in Liguria vicino Savona inaugurazione della quarta torre eolica da 800 kW del Parco Eolico Cinque Stelle di Stella che si aggiungerà alle tre già installate nel 2007 da Fera. 

Flash News

Nella mappa tra gli hot-spots più colpiti ci sono Amazzonia, le savane boschive di  Miombo nell'Africa meridionale, l’Australia sudoccidentale e il Mediterraneo

Mancano 10 giorni dall’evento globale su clima e ambiente - Earth Hour

Se le emissioni di CO2 continueranno ad aumentare senza controllo, il mondo è destinato a perdere almeno la metà  delle specie animali e vegetali oggi custodite nelle aree più ricche di biodiversità. A fine secolo potremmo assistere ad estinzioni locali in alcuni paradisi come l’Amazzonia, le isole Galapagos e il Mediterraneo. Anche rimanendo entro il limite di 2°C posto dall’accordo sul clima di Parigi, perderemmo il 25% delle specie che popolano le aree chiave per la biodiversità. È uno dei risultati più allarmanti del nuovo studio pubblicato oggi sulla rivista Climatic Change e realizzato da esperti dell’Università dell'East Anglia, della James Cook University e dal WWF.
Pubblicata a pochi giorni dall’evento globale Earth Hour, il più grande movimento globale per l'ambiente in programma il prossimo 24 marzo, la ricerca ha esaminato l'impatto dei cambiamenti climatici su circa 80.000 specie di piante e animali in 35 delle aree tra le più ricche di biodiversità sul pianeta. La ricerca esplora gli effetti sulla biodiversità alla luce di diversi scenari di cambiamento climatico - dall’ipotesi più pessimista con assenza di tagli alle emissioni e conseguente aumento delle temperature medie globali fino 4.5° C, a quella di un aumento di 2 °C, il limite indicato dall’Accordo di Parigi. Le aree sono state scelte in base all’unicità e varietà di piante e animali presenti. Le savane boschive  a Miombo in Africa, dove vivono ancora  i licaoni, l’Australia sudoccidentale e la Guyana amazzonica si prospettano essere tra quelle più colpite.
In queste aree gli effetti di un aumento di 4.5 °C creerebbe un clima insostenibile per molte specie che oggi vivono in questi paradisi naturali, ovvero:
- Fino al 90% degli anfibi, l’86% degli uccelli e l'80% dei mammiferi si potrebbero estinguere localmente nelle foreste a Miombo, in Africa meridionale
- L’Amazzonia potrebbe perdere il 69% delle sue specie vegetali
- Nell’ Australia sudoccidentale l'89% degli anfibi potrebbe estinguersi localmente
- Nel  Madagascar il 60% di tutte le specie sarebbe a rischio di estinzione locale
- Le boscaglie  del  fynbos nella regione del Capo Occidentale in Sud Africa, che stanno vivendo una fortissima siccità con carenze idriche significative verificatesi anche a  Città del Capo, potrebbero affrontare estinzioni locali di un terzo delle specie presenti, molte delle quali sono uniche di quella regione
Mediterraneo bollente. Il Mediterraneo è tra le Aree Prioritarie per la biodiversità più esposte ai cambiamenti climatici, in cui basterebbe un cambiamento climatico “moderato” per rendere vulnerabile la biodiversità: anche se l'aumento delle temperature si limitasse a 2 °C, quasi il 30% della maggior parte dei gruppi di specie analizzate di piante ed animali sarebbe a rischio. Continuando con gli attuali andamenti , senza cioè una decisa diminuzione delle emissioni di gas serra, la metà della biodiversità della regione andrà persa. Le specie più a rischio sono le tartarughe marine (si tratta di tre specie, la più diffusa è la Caretta caretta) e i cetacei, presenti in Mediterraneo con 8 specie stabili e altre 13 presenti occasionalmente, tutti in sofferenza già per altri tipi di impatto antropogenici. L’innalzamento delle temperature probabilmente supererà la variabilità naturale del passato, rendendo questa zona del pianeta un hotspot dell’impatto climatico. Dovremo aspettarci periodi di siccità in tutte le stagioni, con potenziali stress da calore per gli ecosistemi e le specie  più sensibili, come le testuggini d'acqua dolce, o gli storioni: Questi ultimi sono minacciati sia per il cambiamento del regime di salinità, sia per la riduzione dell'areale idoneo, combinazione drammatica per specie già fortemente indebolite dalla pesca illegale.
Oltre a ciò, l'aumento delle temperature medie e l’irregolarità delle precipitazioni potrebbe diventare la nuova “normalità”, secondo il rapporto, con una significativa riduzione delle precipitazioni nel Mediterraneo, in Madagascar e nel Cerrado-Pantanal in Argentina.

Leggi tutto...

Cerca nel Sito

Archivio Agenziadistampa 2001-2012

Per Visitare il vecchio archivio Articoli di Agenziadistampa.eu andate alla pagina www.agenziadistampa.eu/index-archivio.html

Scienzeonline.com
Autorizzazione del Tribunale di Roma n 227/2006 del 29/05/2006 Agenzia di Stampa a periodicità quotidiana - Pubblicato a Roma - V. A. De Viti de Marco, 50 - Direttore Responsabile: Guido Donati.

Agenziadistampa.eu - tvnew.eu
Direttore Responsabile Guido Donati
Autorizzazione del Tribunale di Roma n 524/2001 del 4/12/2001 Agenzia di Stampa quotidiana - Pubblicata a Roma - V. A. De Viti de Marco, 50

Free business joomla templates