Tutte le piante riflettono i raggi solari nello spazio. Questa caratteristica si chiama effetto albedo e indica la quantità di radiazione solare che viene normalmente riflessa in varia misura dalla superficie terrestre e dagli oggetti circostanti. Il valore dell’albedo varia a seconda della superficie colpita; i ghiacciai, ad esempio, hanno un albedo di 0.9, cioè riflettono nello spazio fino al 90% dell’energia solare che ricevono. Il restante 10% viene assorbito e trasformato in calore e quindi si traduce in un aumento delle temperature.
Dal momento che ogni pianta riflette i raggi luminosi in modo diverso, a seconda del tipo di foglia e delle sue caratteristiche morfologiche, basterebbe selezionare le coltivazioni dotate di un maggiore grado di riflessività per ridurre le temperature medie del Pianeta. A lanciare la proposta è un team di ricercatori dell’università di Bristol. “Scegliendo determinati tipi di raccolti – sostiene Andy Ridgwell, coordinatore della ricerca – potremmo diminuire di oltre 1°C le temperature estive nel nord America e alle medie latitudini del continente eurasiatico”. Non è necessario trovare nuove piante, ma basta selezionare varietà diverse della stessa specie. Secondo Ridgwell, entro i prossimi 100 anni questo metodo di coltivazione potrebbe eliminare dall’atmosfera 195 miliardi di tonnellate di anidride carbonica.