La scarsa educazione alla sessualità consapevole si traduce nell'utilizzo annuale in Italia di ben 370.000 confezioni di pillole del giorno dopo
Molti Paesi, fra cui l'Italia, hanno sottovalutato l'importanza di offrire ai giovani una reale informazione sulla sessualità e si ritrovano oggi ad un aumento considerevole degli aborti, dell'utilizzo della cosiddetta “pillola del giorno dopo” e delle malattie sessualmente trasmesse. Se prendiamo in esame il nostro Paese, nell'ultimo anno si è registrato un incremento del 15,6% dell'utilizzo della pillola del giorno dopo, pari a 370.000 confezioni, di cui il 55% utilizzato da ragazze al di sotto dei 20 anni.
In Gran Bretagna il problema del boom delle "baby" mamme ha spinto le autorità a creare un progetto-pilota nella contea dell’Oxfordshire: le bambine di 11 anni possono richiedere la pillola di emergenza alla propria scuola anche con un semplice Sms, con la certezza che i genitori non ne saranno informati. Ovviamente ci sono una serie di regole da rispettare, fra cui l'accertamento da parte del personale specializzato che la bambina non sia stata stuprata.
Per non arrivare a questi livelli sarebbe meglio fare dei corsi di educazione sessuale indirizzati ai giovanissimi e avvicinare le famiglie in modo che si aprano nei confronti dei figli e delle loro problematiche sessuali; chiaramente vi dovrebbe essere una maggiore attenzione soprattutto nei confronti della pessima informazione che arriva ai giovani da molti media, che mercificano la sessualità sminuendone l'importanza e facendola apparire come merce di scambio.
Guido Donati