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Ricercatori dell’Istituto di neuroscienze hanno dimostrato come un segnale tattile può interagire con un segnale visivo non appena le due informazioni arrivano al cervello. I risultati saranno utili a comprendere i meccanismi di plasticità che si instaurano dopo un danno sensoriale. La ricerca è pubblicata su Current Biology Uno studio condotto da ricercatori dell’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa e Milano (In-Cnr) dimostra che l’interazione tra segnali multisensoriali può avvenire già a livello delle così dette aree primarie, ovvero non appena le informazioni sensoriali arrivano al cervello. La scoperta suggerisce una revisione dei modelli di base della fisiologia del cervello sensoriale.“La percezione coerente del mondo esterno che ci permette di muoverci e agire in maniera efficace”, spiega Maria Concetta Morrone, coordinatrice del gruppo, “non è un processo passivo e automatico, come si potrebbe pensare data l’immediatezza e la precisione della nostra percezione, ma è il risultato di complesse computazioni operate dal nostro sistema nervoso centrale. Quali meccanismi cerebrali e quali aree corticali consentano quest’integrazione rimane un problema irrisolto. La visione classica è che la fusione delle informazioni provenienti dai diversi sensi avvenga solo dopo che ciascuna di esse è stata analizzata dalla circuiteria nervosa specializzata per quella specifica modalità dopo essere entrata a far parte della nostra esperienza cosciente”.Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Current Biology, “pone seri dubbi riguardo a quest’ipotesi, dimostrando che stimoli visivi e tattili possono essere integrati anche senza essere percepiti coscientemente e che l’integrazione può avvenire già a livello dei primissimi stadi dell’elaborazione visiva, ovvero a livello della corteccia visiva primaria”, spiega Claudia Lunghi, coautrice della ricerca. Dalla ricerca risulta che l’informazione tattile è in grado di influenzare in maniera assai specifica un particolare fenomeno visivo che si chiama ‘rivalità binoculare’. “Quando due immagini diverse vengono presentate contemporaneamente ai due occhi il cervello va in confusione: non le combina in un unico percetto stabile ma lascia che si alternino e competano per raggiungere la nostra coscienza”, aggiunge la ricercatrice dell’In-Cnr. “Se, ad esempio, un occhio ‘vede’ un reticolo orizzontale e l’altro un reticolo verticale, il cervello ne vede uno solo per volta: verticale e orizzontale dominano la percezione alternativamente. Il segnale relativo all’immagine soppressa rimane confinato ai primi stadi del sistema visivo (dalla retina fino alla corteccia visiva primaria), le aree visive di più alto livello elaborano solo lo stimolo mentre se ne ha percezione cosciente, ma non mantengono traccia dello stimolo ‘soppresso’”. I ricercatori hanno però dimostrato che un segnale tattile congruente con lo stimolo visivo soppresso durante la rivalità binoculare è in grado di rafforzarne il segnale a tal punto da riportarlo a coscienza. “Ad esempio, se l’osservatore sta vedendo il reticolo orizzontale ma tocca un reticolo verticale, nella maggior parte dei casi la dominanza dell’orizzontale sarà interrotta e l’osservatore tornerà a ‘vedere’ verticale, ristabilendo la congruenza tra lo stimolo visivo e tattile”, precisa Paola Binda, dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano . “Un segnale tattile può interagire con quello visivo anche quando questo si trova al di fuori della consapevolezza: l’interazione ha luogo già a livello della corteccia visiva primaria”. I risultati descritti sopra possono rivestire un’importante applicazione clinica aiutando la comprensione dei meccanismi di plasticità che si instaurano dopo un danno sensoriale. “Nei pazienti non vedenti, per esempio, la corteccia visiva primaria è reclutata per l’elaborazione dell’informazione tattile”, conclude la ricercatrice In-Cnr, “e questa ricerca dimostra che le connessioni tra corteccia somatosensoriale e visiva non vengono create ex novo, ma sono un corredo naturale del sistema”.  Roma, 21 luglio 2010 La scheda:Chi: Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa e Milano (In-Cnr)Che cosa:  studio sull’integrazione tra stimoli visivi e tattili
Per informazioni: Claudia Lunghi, In-Cnr  - cell.3495926961  e mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo." title="mailto:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Ctrl + clic per seguire il collegamento">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (recapiti telefonici per uso professionale, da non pubblicare)
 

Flash News

 

Un numero record di oltre 3000 visitatori ha affollato il primo giorno di apertura delle 4 mostre (Real Bodies, Cosmos Discovery, Dinosaur Invasion e Brikmania) al Guido Reni District di Roma.

La mostra più visitata  è stata Cosmos Discovery, con i reperti spaziali degli Stati Uniti e dell’ex Urss e il modello dello spazioporto che potrebbe essere realizzato in Italia nel 2022. Poi Dinosaur Invasion, con 40 dinosauri riprodotti a grandezza naturale e Real Bodies, che ha attirato quasi 700 persone tra i padiglioni dove sono esposti 350 tra corpi e organi plastinati. Proprio alla mostra di anatomia i visitatori sono stati impressionati dalla performance delle sospensioni che, riproposta come attrazione dei due giorni di inaugurazione‎, fortunatamente non ha creato i problemi di impressionabilità della prima edizione romana. Lo show, in cui gli artisti si appendono mediante catene e ganci conficcati nella pelle, ha raggiunto ieri un nuovo record di resistenza del derma nella performance della sospensione doppia che ha visto due performer scaricare la somma del loro peso su una sola serie di ganci, esibizione mai realizzata prima d’ora in Europa, presentata ieri in anteprima alla mostra Real Bodies.

Tanta curiosità anche per Brikmania, la mostra dei mattoncini Lego dove è esposta una riproduzione del Titanic di oltre 7 metri costruita con oltre 500.000 mattoncini e ricca di dettagli che riproducono la scena che precede la tragedia del naufragio del 1912.

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