Venneri: "Scambio di buone pratiche di contrasto alle illegalità e più integrazione normativa per battere le ecomafie globali. Il Parlamento europeo sorvegli sulle modalità di recepimento della direttiva sui reati ambientali in Italia”
Legambiente ha presentato oggi al Parlamento Europeo a Bruxelles il Rapporto Ecomafia 2010 e il lavoro di sedici anni dell'Osservatorio Ambiente e Legalità.
L'occasione è stata la Conferenza del Gruppo Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo su “La lotta alla criminalità organizzata e alle mafie: una sfida europea”, un incontro aperto dal presidente del gruppo parlamentare, l'on. Martin Schulz, che ha visto alternarsi come relatori, fra gli altri, il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, il magistrato Giancarlo Caselli, don Luigi Ciotti, i direttori di Europol ed Eurojust, rappresentanti dell'Interpol e magistrati ed esponenti di spicco della lotta alla criminalità organizzata che i diversi Paesi europei stanno cercando di praticare. L'incontro era organizzato dagli europarlamentari italiani Rita Borsellino e Rosario Crocetta.
“Le mafie si sono globalizzate e insieme a loro anche le misure necessarie per contrastarle devono diventare globali e omogenee - ha dichiarato Sebastiano Venneri, vicepresidente di Legambiente, il cui intervento ha aperto i lavori della mattinata -.
C'e' bisogno di un fitto scambio di buone pratiche e di competenze e l'Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente rappresenta la punta avanzata nella raccolta di dati e informazioni sul fenomeno delle ecomafie.
L'Europa può fare molto in questo percorso: è solo grazie all’Europa infatti che l'Italia sarà finalmente obbligata a inserire i reati contro l'ambiente nel proprio codice penale, grazie alla Direttiva 2008/99/ce che introduce finalmente nello spazio europeo la tutela penale dell’ambiente, prevedendo una cornice legislativa comune a tutti i Paesi membri.
Il Parlamento italiano ha recepito questa direttiva lo scorso giugno, dando mandato al Governo di emanare un decreto legislativo per la definitiva ratifica, ma ancora siamo in attesa di capire come concretamente avverrà il recepimento. Ed è proprio perché non mancano rischi di un suo depotenziamento, in modo particolare nel nostro Paese, che chiediamo al Parlamento europeo di sorvegliare sugli Stati membri in questo senso. In questa attività di verifica, e ancora di più nelle azioni di contrasto dei traffici di oggi, è fondamentale, infatti, il ruolo degli organismi internazionali a cominciare dall’Unione Europea”. L'iniziativa di Bruxelles è stata anche l'occasione per Legambiente per ricordare nella sede del Parlamento europeo la figura di Angelo Vassallo, il sindaco ambientalista assassinato lo scorso settembre nella sua Pollica.