Questo disegno è stato realizzato dall’artista John Quigley, sfruttando iconicamente il ritrarsi dei ghiacci artici. Quigley fa parte dell’equipaggio della nostra nave Arctic Sunrise che sarà impegnata per un mese a supportare il lavoro di un gruppo di ricerca della Cambridge University sulla misurazione dello spessore dei ghiacci.
I poli sono le regioni più sensibili ai cambiamenti climatici sulla Terra e lo scioglimento dei ghiacci artici è uno degli impatti più visibili dell’instabilità climatica. Questo famoso simbolo rinascimentale disegnato sui ghiacci della calotta polare mostra come la nostra dipendenza dalle fonti fossili stia ribaltando gli equilibri della relazione tra uomo e natura.
I dati sullo spessore minimo dei ghiacci artici, attesi per la fine di settembre potrebbero far registrare uno dei record più bassi della storia.
La comunità scientifica prevede che i ghiacci potrebbero arrivare a scomparire del tutto, nel periodo estivo, entro i prossimi vent’anni, con gravi ricadute per l'umanità e per la biodiversità del pianeta. I ghiacci artici alla deriva nel Polo, infatti, funzionano come una sorta di enorme "condizionatore globale", aiutando a mantenere stabile il clima e riflettendo l'80% dell'irraggiamento solare nello spazio.
Lavorando in condizioni climatiche estreme, in uno dei luoghi più remoti e impervi del pianeta, Quigley è stato assistito dai nostri volontari a bordo dell’Arctic, che hanno impiegato le fasce di rame comunemente usate nella produzione dei pannelli solari. Una volta completata e fotografata l’opera, tutti i materiali sono stati rimossi e saranno utilizzati per altri progetti ambientali