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La finzione vince sulla realtà. “Sunset Boulevard” di William Wyler (1950) – Venezia Classici Restaurati -2012

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Sunset Boulevard e Mulholland Drive, due famose strade di Hollywood, la fabbrica dei sogni, sono anche i titoli di due film di culto dentro i quali si racchiude mezzo secolo di storia del cinema. Due grandi maestri, Wilder e Lynch, per due perle emblematiche del mondo cinematografico per eccellenza. Altalene tra forza creativa e forza distruttiva, ripropongono un modo d’essere cinema puro, trasfigurando la rappresentazione in sogno, delirio, silenzio. Entrambe riproducono con modalità diverse la dinamica della passione e del desiderio, che può spingere un individuo fino ad una condizione patologica, per sfociare nell’atto estremo della soppressione della vita. Quello di Wilder è un lungo flashback raccontato dal morto, Joe-William Holden, mentre Lynch affida al sogno la sua pellicola per ben due terzi. Entrambe sono situazioni la cui natura distorta ed immaginifica è dichiarata subito e costantemente portata avanti.

 

Norma Desmond-Gloria Swanson, la diva del muto dimenticata, vive in un mausoleo che è il suo stesso prolungamento, eccessivo, eccentrico, fuori dal tempo, vi regna la luce artificiale, innaturale come lei è, domina la penombra, come se fossimo in una dimensione spettrale. Dentro il mondo lei è inadeguata, la luce vera non la riconosce come lei non riconosce una distinzione tra realtà e finzione. Il suo bisogno di silenzio, considerate aberranti le parole nel cinema introdotte col sonoro, la portano al gesto estremo di zittire il suo mantenuto per sempre, con la leggerezza del folle, inconsapevole delle sue azioni. Anche la sceneggiatura scritta da lei, incomprensibile e confusa per il giovane autore chiamato a darle una sistemata, non è che la prova e il riflesso del suo rifiuto della parola.

Come Joe anche Diane-Naomi Watts è nel silenzio, lo stesso che miscela insieme il sogno, la follia e la morte. Nel suo racconto, la narrazione scompare, per lasciare il posto ai meccanismi onirici e così deve essere. Diane sta intraprendendo il suo cammino verso la follia. Lo sparo che esplode in entrambi i film, togliendo la vita, diventa il simbolo assoluto del cinema, che traspone la realtà in un altro tempo e un altro spazio. Norma zittendo l’amante lo consegna al cinema e a lei, che è sia l’emblema immaginifico del cinema, sia folle abbastanza da non appartenere più alla vita. Diane, attrice fallita - quindi silenziosa, avviata verso la follia di chi non sa distinguere tra realtà e finzione - assolda un killer per ridurre per sempre al silenzio Camilla-Laura Harring.

Lo sparo, in entrambi i film, non catapulta semplicemente nella morte, perché introduce nel mondo stesso del cinema e del silenzio e apre spazio alle immagini e alle illusioni, affrescate e mai lucide del mondo dell’inconscio.

A sessantadue anni dalla sua realizzazione, vedere su grande schermo il capolavoro di Wilder, Sunset Boulevard, è stato davvero un colpo da maestro del Prof Barbera, attuale direttore della Mostra dell’Arte cinematografica di Venezia, che lo ha presentato come fiore all’occhiello della sezione Classici Restaurati.

 

 

Margherita Lamesta

Flash News


ARTISSIMA - Internazionale d’Arte Contemporanea
Oval, Torino
1 novembre 2018 | Presentazione alla stampa, preview, vernissage
2-3-4 novembre 2018 | Apertura al pubblico


Artissima nel 2018 celebra il suo venticinquesimo anniversario. Diretta per il secondo anno da Ilaria Bonacossa, inaugurerà giovedì 1 novembre, e aprirà le porte ai suoi oltre 50.000 visitatori da venerdì 2 a domenica 4 novembre all’OVAL di Torino.
Riconosciuta a livello internazionale per l’attenzione alle pratiche sperimentali e come trampolino di lancio per artisti emergenti e gallerie di ricerca, Artissima è un appuntamento unico, che attrae ogni anno un pubblico di collezionisti, professionisti del settore e appassionati. La fiera, la sola in Italia dedicata esclusivamente al contemporaneo, si riconferma come la preferita da curatori, direttori di istituzioni e fondazioni d’arte e patron di musei provenienti da tutto il mondo, coinvolti a vario titolo nei
progetti di Artissima.


Il fil rouge della venticinquesima edizione sarà “il tempo” (Time is on our side – Il tempo è dalla nostra parte) inteso non come statica cristallizzazione del ricordo e della celebrazione, ma proposto come flusso dinamico, in grado di imprimere il ritmo del cambiamento, preservando la sospensione temporale dell’emozione dell’opera d’arte. Il “tempo” di Artissima assume quindi una duplice valenza, quella di un passato eloquente e quella di un futuro aperto all’indagine creativa: la fiera parte infatti sempre dalla propria storia e dalla propria identità – segnata dalla coerenza di un percorso volto al rinnovamento e alla sperimentazione costante ma sempre capace di mantenere viva la propria riconoscibilità – per partecipare alla costruzione della futura storia dell’arte. La vitalità di Artissima e la sua forza innovatrice si riverberano ulteriormente su tutta la città, grazie alla collaborazione attiva con numerose istituzioni pubbliche, musei, fondazioni, gallerie e di riflesso, con
i progetti culturali del territorio. La fiera riafferma così la propria forza dinamica contribuendo alla crescita del mercato italiano, stimolando e sostenendo il collezionismo attento alla ricerca e una visione critica e curatoriale in continua evoluzione.

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