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Aperte le iscrizioni per WebValley 2017

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Occasione da non perdere per le ragazze e i ragazzi che frequentano il quarto anno della scuola superiore. Entro il 31 maggio è possibile inviare la domanda per partecipare a “WebValley 2017”, la scuola estiva di “data science” che dal 2001 la Fondazione Bruno Kessler di Trento dedica a giovani tra i 17 e i 19 anni per introdurli alla ricerca interdisciplinare.

L’edizione di quest’anno si terrà in Val di Non (Trentino) dal 18 giugno all’8 luglio e sarà aperta anche a studenti internazionali. E’ perciò richiesta ai candidati una buona comprensione della lingua inglese. I partecipanti lavoreranno a fianco dei ricercatori con l’obiettivo di creare una nuova soluzione nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale per prevedere la maturazione e la qualità della frutta. Il sistema sarà sviluppato anche avvalendosi di un drone di piccole dimensioni e di tecnologie smart (sistemi IOT, cloud computing su GPU, stampa 3D), combinate alla ricerca in biologia e salute ambientale.

I posti disponibili saranno 20 e i giovani partecipanti verranno selezionati tra studentesse e studenti eccellenti italiani e internazionali, compresi i finalisti del Premio INTEL ISEF, la convention mondiale dei concorsi per giovani ricercatori. La Fondazione Bruno Kessler bandisce fino a 10 borse di studio dirette a studenti italiani del 4° anno delle scuole superiori, una parte delle quali destinata a studenti della provincia di Trento. Le borse coprono tutti i costi delle attività specialistiche in laboratorio, vitto, alloggio, trasporto, e attività sportive e sociali. La partecipazione a WebValley potrà essere riconosciuta come parte dell’Alternanza Scuola-Lavoro, se l’attività dello studente avrà un esito positivo.

Le domande inviate saranno esaminate da un gruppo di esperti, i quali predisporranno una graduatoria di merito utilizzando le informazioni pervenute. Tra i criteri di selezione è inclusa un’equilibrata presenza per genere. Gli organizzatori si riservano di far precedere la scelta dei candidati da un colloquio personale, da sostenere nella prima settimana di giugno e che potrà svolgersi via Skype per gli studenti che non risiedono nei dintorni di Trento.

Le iscrizioni da parte degli studenti dovranno essere effettuate entro e non oltre il 31 maggio in modalità online all’indirizzo http://webvalley.fbk.eu, seguendo le istruzioni generali e quelle in dettaglio (application How-To).

La formula di WebValley prevede la scelta di un piccolo paese di una valle del Trentino in cui realizzare il laboratorio delle attività, a dimostrazione del fatto che, con una buona motivazione e con le risorse di Internet, si può fare ricerca anche in località apparentemente più periferiche. Altra caratteristica fondamentale di WebValley è che non si tratta di un momento scolastico ma di una vera e propria esperienza di ricerca che i ragazzi e le ragazze conducono insieme agli scienziati. L’iniziativa, nata nel 2001, è giunta quest’anno alla diciassettesima edizione e in totale i partecipanti sono stati oltre 300. Alcuni studenti delle scorse edizioni sono poi diventati ricercatori di livello internazionale, anche presso FBK, o hanno dato vita a start-up.

– Dettagli sull’iniziativa WebValley e sul programma scientifico dell’edizione 2017 sono riportati sul sito:

http://webvalley.fbk.eu

 

Flash News

 

Su oltre 800 amministrazioni locali analizzate, la quasi totalità ha implementato strumenti per affrontare i cambiamenti climatici, come piani di mitigazione (66%), di adattamento (26%) e integrati (17%). Lo rivela uno studio internazionale pubblicato su Journal of Cleaner Production al quale ha partecipato l’Istituto di metodologie per l’analisi ambientale del Cnr di Potenza. I più virtuosi sono i Paesi del Centro e Nord Europa, ma anche in Italia l’impegno è alto grazie al Patto dei Sindaci

Europa promossa sul tema dei piani climatici urbani, cioè i piani di mitigazione che le municipalità possono adottare per contenere le emissioni di gas serra responsabili del riscaldamento globale e i piani di adattamento per ridurre la vulnerabilità dei territori. Uno studio internazionale al quale ha partecipato per l’Italia l’Istituto di metodologie per l’analisi ambientale del Consiglio nazionale delle ricerche (Imaa-Cnr) di Potenza ha evidenziato, su un campione di 885 città appartenenti a 28 Stati dell’Unione Europea, che il 66% dispone di un piano di mitigazione, il 26% di un piano di adattamento e il 17% un piano clima integrato, che copre entrambi gli aspetti. Lo studio pubblicato sulla rivista Journal of Cleaner Production ha coinvolto un network di trenta ricercatori provenienti da diciassette stati europei coordinati dall’Università olandese di Twente.
“La ricerca mostra una distribuzione disomogenea, con una predominanza di piani climatici urbani sviluppati nell’Europa centrale e settentrionale e nelle città con oltre 500 mila abitanti: l’80% è dotato di piani sviluppati autonomamente o in risposta alla legislazione nazionale in materia, che impone tale obbligo in Danimarca, Francia, Slovacchia e Regno Unito. A influenzare positivamente lo sviluppo di questi strumenti è anche la partecipazione a network europei quali il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) o progetti internazionali quali Life e Interreg”, spiega Monica Salvia, ricercatrice Imaa-Cnr. “Il 40% delle città analizzate aderisce al Patto dei Sindaci e di queste, il 94% dispone di un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile-PAES”.
“L’elevata adesione a questo network è cruciale anche per allineare i Paesi mediterranei e le città più piccole nell'azione per il clima”, aggiunge Filomena Pietrapertosa, ricercatrice Imaa-Cnr. “In Italia, in particolare, 58 su 76 città analizzate sono firmatarie del Patto dei Sindaci e di queste 56 sono dotate di un Paes (cfr. elenco in calce). Soltanto Bologna e Ancona, però, hanno sviluppato un piano di adattamento nell’ambito di progetti europei (rispettivamente Life Blueap e Life Act) anche se altre città hanno avviato un processo di pianificazione per identificare le vulnerabilità climatiche dei loro territori”.

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