“150 e oltre” è il titolo della nona edizione del Festival della Scienza, che si svolge a Genova dal 21 ottobre al 2 novembre. Un tema che permette alla manifestazione di inserirsi a pieno titolo nel quadro delle iniziative per le celebrazioni dell’Unità d’Italia. L’argomento scelto dagli organizzatori – Associazione Festival della Scienza, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Comune e Provincia di Genova, Ministero dell’Istruzione e Compagnia di San Paolo – non deve far pensare però a un evento rivolto al passato: il Festival si spinge infatti oltre l’orizzonte temporale delle celebrazioni per mettere in luce quanti stanno lavorando per potenziare l’innovazione e la crescita culturale del nostro Paese.
Paese ospite dell’edizione 2011, gli Stati Uniti, con cui l’Italia ha da sempre scambi intensi. Nel capoluogo ligure si svolge, dunque, la seconda sessione del convegno MIT150 Symposia: Brains, Minds and Machines, con due incontri organizzati e presieduti dal neuroscienziato Tomaso Poggio. Tra i protagonisti, Susan Whitehead del Whitehead Institute for Biomedical Research, la neuroscienziata Anya Hurlbert, l’ingegnere israeliano Amnon Shashua, il guru di internet Evgeny Morozov e l’antropologa Dean Falk. Per valorizzare il ruolo degli Usa come paese ospite ci sarà inoltre una partnership con la Science Festival Alliance, un network di Festival dedicati alla scienza e alla tecnologia americana.
All’interno del Festival, è possibile individuare alcuni percorsi tematici che guidano il pubblico tra i tanti eventi che coinvolgono la città in modo capillare. Si parte da “Ieri, oggi e domani: 150 anni tra passato e futuro”, che include esposizioni, laboratori e conferenze che si muovono tra rievocazione delle scoperte del passato e nuovi traguardi tecnologici da raggiungere. Tra le proposte in questa sezione, cinque grandi mostre interattive. Made in Italy Agroalimentare, per incontrare la scienza che rispetta e valorizza le tradizioni agroalimentari del nostro Paese; Il filo della vita - Dall’Rna alle biotecnologie, per indagare i segreti racchiusi nei geni, nel Dna e nella nostra mente; Questione di... Chimica! - A tu per tu con le meraviglie della chimica quotidiana, per esplorare questa affascinante disciplina attraverso immagini, video, esperimenti e giochi; Sotto una nuova... Ottica - Uno sguardo sulle leggi dell’ottica, della percezione e dell’Universo, per fare luce sui progressi nel campo dell’ottica e della visione; Internet Festival - La mostra, per esaminare le frontiere della rete, all'insegna della comunicazione 2.0, della multimedialità e dei nuovi modi di comunicare e condividere il sapere.150 anni di genio italiano promossa dall’Istituto Italiano di Cultura a New York è, invece, un viaggio nel “made in Italy” scientifico per scoprire quanto abbiamo contribuito allo sviluppo del paese più all’avanguardia del mondo: gli Stati Uniti. In esposizione oggetti, biografie e documenti in un percorso tematico e storico, da Meucci ai giorni nostri. Talenti celebri e semi-sconosciuti accompagnano il visitatore nell’esplorazione delle idee che hanno cambiato il mondo: da Guglielmo Marconi, che nel 1897 brevettò il sistema di telegrafia senza fili a Enrico Fermi, che progettò il primo reattore nucleare a fissione, da Giacomo Fauser, che sintetizzò l’ammoniaca per l’industria a Franco Malerba, uno degli astronauti a bordo dello shuttle Atlantis. Non mancano gli studi di Rita Levi Montalcini sul cervello e una sezione dedicata a 150 brevetti italiani creati dall’Unità d’Italia a oggi.Gli italiani hanno diffuso la loro cultura e hanno portato le loro idee in tutto il mondo. E allora, il Festival propone L’Italia dov’è, un ciclo di conferenze e un allestimento per mostrare come lo sviluppo scientifico e tecnologico del Belpaese si estenda ben al di là dei confini geografici. Alla spinta verso l’oltre è dedicata la mostra Race. Alla conquista del Polo Sud, in occasione del centenario della simbolica scoperta di questa terra incontaminata. L’esibizione interattiva ricostruisce la gara alla conquista del Polo Sud, con i suoi protagonisti: Roald Amundsen, esploratore e leader della spedizione norvegese, e Robert Falcon Scott, ufficiale della Royal Navy, a capo della “National Antarctic Expedition” britannica. Sull’argomento sono in programma anche una serie di conferenze che esaminano le più recenti crisi climatiche e ambientali.Il viaggio verso il futuro procede anche al contrario con la mostra Astrofisica 2161: ritorno al futuro, un percorso che parte dal domani per illustrare oltre 300 anni di risultati astrofisici attraverso un exhibit multimediale che arriva fino all’Unità d’Italia.Ai robot sono dedicate le conferenze sui Progressi della tecnologia, affrontati da vari punti di vista. In La Polizia Scientifica: un secolo sulla scena del crimine, ci si confronta invece con uno dei casi più controversi della storia d’Italia, il delitto Matteotti, provando a risolverlo con le tecnologie oggi a disposizione degli investigatori.“Questione di Chimica” è il secondo dei percorsi tematici. Dal momento che tutto è chimica - dai farmaci ai fertilizzanti, fino al nostro corpo e alle opere d’arte - il Festival la celebra con incontri e laboratori come Il libro delle trasformazioni, dove la scienza diventa gioco, racconto e divertimento per i più piccoli.Da non mancare gli incontri con Gérard Férey, vincitore della medaglia d’oro del Cnrs del 2010, John Pendry e Kris Matyiaszewski, che espongono i loro studi sui metamateriali ottici e sui polimeri. Più sperimentali e applicativi gli interventi di Alessandro Vespignani e di Fiorenzo Omenetto, che studiano i bachi da seta per riproporne le ingegnose soluzioni nei campi più disparati.Strettamente collegata alle scoperte in campo chimico, la medicina. L’argomento è affrontato dalla biochimica Daniela Corda, dall’endocrinologa Annamaria Colao e dall’oncologa Francesca Pentimalli, vincitrici del Premio Aidda 2010. La cura delle malattie genetiche è raccontata dell’immunologa Maria Grazia Roncarolo della Fondazione San Raffaele di Milano e dal giovane ricercatore Michelangelo Campanella. Sempre in ambito sanitario, le celebrazioni del 500esimo anniversario della Facoltà di Medicina di Genova vedono un’anteprima al Festival con la lectio magistralis di Giorgio Cosmacini. Al progresso terapeutico è dedicato anche il laboratorio Cellule staminali – tra presente e futuro e Le simmetrie dell’infinitamente piccolo, per capire e costruire insieme modelli di virus.In un Festival che guarda al passato ma si proietta verso le nuove generazioni, la scienza diventa uno strumento per prendersi cura dell’ambiente, come si può osservare nell’altro percorso tematico “Pianeta terra, istruzioni per l’uso”.Così, nell’Anno Internazionale delle Foreste, il Festival propone Le foreste della musica, un “giro musicale” delle selve del mondo alla scoperta degli alberi che forniscono il legno utilizzato nella costruzione di molti strumenti. Alle piante secolari è dedicato invece il laboratorio FoRestiAmo, per imparare cosa significhino parole come dendrologia e dendrocronologia, e come siano fondamentali per prevenire frane o alluvioni.Per comprendere meglio gli ecosistemi ci si può trasformare in esploratori grazie alla mostra La vita delle isole: guardare il piccolo per capire il grande; mentre con Water - Dal mare di Galilea al nostro rubinetto si possono scoprire le tecniche di approvvigionamento, purificazione e riciclo dell'acqua messe a punto dagli israeliani, a dispetto del clima e della posizione geografica del loro paese. Sempre dall’acqua prende le mosse la geofisica applicata al Mediterraneo e la mostra Com’è profondo il mare permette di toccare con mano come si monitorano i processi che avvengono sui fondali del Mare Nostrum e dai quali scaturiscono terremoti, maremoti ed eruzioni vulcaniche.“Matematica-mente” è la quarta sezione tematica, che propone, tra l’altro, la mostra Mathematical Bathroom, dove si dimostra il teorema di Pitagora con la lavatrice e si piastrellano le pareti con i tasselli del fisico Penrose. Per provare che i numeri sono anche un gioco c’è 30x5. Luna Park della Matematica, messo a punto da Matefitness. “La scienza? Un gioco da ragazzi” è l’ultima sezione tematica del Festival. Tra le proposte, la mostra Giocaweb – Imparare con le nuove tecnologie, in cui si può interagire con mondi virtuali e tracciare il proprio profilo relazionale. Per esplorare la natura della musica c’è Il suono e l’armonia nella scienza e nell’arte, mentre nel laboratorio Bee free! si scopre che un innocuo disco di plastica come il fresbee coinvolge decine di principi della fisica: dalle leggi di gravità alla fluidodinamica. Tanti anche gli spettacoli. In Sulle spalle dei giganti Flavio Oreglio racconta i dubbi di un uomo sulle contraddizioni della nostra società. La scienza come magia e le invenzioni come scoperta fatta per caso sono al centro del sognante Luna Park della scienza, la storia di tre strampalati personaggi: Mr Wiz, il più grande mago di tutti i tempi, tiranno del Luna Park; Osvaldo, suo nipote, genio incompreso e inventore di macchinari prodigiosi; Concetta, in arte Libbie la libellula, ballerina, equilibrista. Sono loro, tra macchine teatrali, giochi di ombre e musica, a raccontare un secolo e mezzo di grandi invenzioni. Equilibrismi e giocolerie animano anche Circoscienza, che coinvolge bambini e adulti in laboratori di circo e giochi con corde, filo, clave, monocicli e trapezi. TanGo Touching Music, presenta, attraverso una performance artistica, risultati e sfide della ricerca scientifica e tecnologica sui sistemi per l’analisi in tempo reale di espressività e empatia. In Bereshit, , infine, l’origine del Cosmo è raccontata attraverso uno degli oggetti più belli, simmetrici, effimeri e delicati dell’universo: la bolla.
Rita Bugliosi