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Musica e medicina: performance in buona salute

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Per affrontare al meglio la correlazione fra la musica e la medicina bisogna innanzitutto non  considerare le cose come elementi separati, ma anzi, come già accadeva nei tempi passati, due scienze strettamente collegate.
Questa antica teoria ha trovato nel tempo ulteriori conferme, e l’esperienza ci ha dimostrato quanto le due discipline abbiano l’una bisogno dell’altra, perché, a ben pensare, ogni manifestazione vitale ha un ritmo ed un’armonia che non è discostabile dall’arte dei suoni, a partire dalla semplice pulsazione che è all’origine della musica ed anche della vita, come, per esempio, il battito del cuore.

L’acquisizione della tecnica del suonare ha certo bisogno di studio, esercizio costante e concentrazione, lo sappiamo tutti, ma tutto ciò non può esserci in un individuo se questo non è in buona salute. Se infatti un allievo incorre in un qualche disturbo fisico è per lui impossibile progredire, ed un buon insegnante non può eludere questo aspetto in nessun caso.
In molti studenti ci sono infatti frequenti casi di tendiniti (negli strumentisti), oppure dolori alla schiena dovuti ad una posizione del corpo mantenuta ferma per troppo tempo, dolori articolari vari, mal di testa da stress per super affaticamento, ma anche eczemi, raucedini (nei cantanti), tutti mali da non sottovalutare ma da affrontare con la giusta terapia, anche perché, se trascurati, tali malesseri possono trasformarsi in vere e proprie patologie, anche serie.
Per evitare quindi che un allievo musicista incorra in conseguenze che lo danneggino è importante che il corso degli studi musicali sia progressivo e ben controllato dal punto di vista medico.
La didattica della musica deve considerare il corpo dell’allievo come una parte importante dello studio stesso e della stessa musica; la mano di un pianista, per esempio, è il vero e proprio strumento dell’esecuzione e parte stessa dello strumento, così come una frase musicale è parte di un brano, e tutto deve avere una continuità perfetta.

Inoltre sappiamo che ogni performance musicale porta con sé una notevole tensione ed uno sforzo fisico ed emotivo non certo trascurabile per la salute. Tale sforzo deve essere adeguatamente preparato con un allenamento lento ma costante, atto a raggiungere la perfezione tecnica e la giusta e necessaria tranquillità psicologica che serve per affrontarlo.

Ovviamente i consigli sono i soliti: dieta equilibrata e varia, stile di vita sano, pochi stress, regolare attività fisica, niente fumo, niente alcool né stravizi e la sera a letto presto.
Tutto chiaro, no? Peccato che se andiamo a studiare le vite di tanti grandi compositori della storia apprendiamo che loro di queste regole non  ne rispettavano nessuna.

Marina Pinto

 

 

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