L’ostetrica e il contatto con la donna*
*Relazione da: L'HPV e il vaccino a 2 anni dall'esordio. II Incontro Ospedale Cristo Re. Roma, 19 giugno 2009
Le infezioni sessualmente trasmesse (MST) sono un gruppo di affezioni del tratto genitale inferiore a trasmissione diretta durante l’atto e il contatto sessuale che presentano caratteristiche eterogenee di diffusione e manifestazione clinica. La prevenzione sanitaria delle MST è importante in quanto attualmente si sta assistendo ad un incremento sempre maggiore, soprattutto del papilloma virus umano (HPV).
Il ruolo dell’ostetrica in questo ambito come operatore sanitario è fondamentale, per riconoscere precocemente i fattori di rischio eliminando o riducendone le cause, mettere in atto strategie di controllo e prevenzione , fare educazione sessuale rimuovendo comportamenti nocivi per indurre a comportamenti positivi, aiutare le donne ad acquisire le conoscenze necessarie, avere abilità nel counseling per impedire l’insorgenza e la progressione delle malattie con interventi sulla popolazione, sull’ambiente di vita e di lavoro.
L’ostetrica, da sempre figura di riferimento per la donna, attua prevenzione primaria, secondaria e terziaria . Inoltre si pone come obiettivo ogni intervento volto alla promozione, tutela e mantenimento della salute globale della persona rispetto agli eventi e fenomeni della sfera sessuale riproduttiva relativi al ciclo vitale (nascita, infanzia, adolescenza, periodo fertile, gravidanza, parto, climaterio e menopausa) con piena autonomia e responsabilità per quanto è di sua competenza.
Nel centro vaccinale “GIOVAX” nel nostro Ospedale, attivo da giugno 2007, è stata prevista fin dalle prime fasi progettuali la presenza dell’ostetrica che insieme agli altri operatori ha organizzato l’esordio del servizio e tutte le procedure necessarie a rendere lo svolgimento del lavoro fruibile e ben strutturato.
Il virus HPV è trasmesso per via sessuale ; pertanto, trattandosi di donne giovani e spesso sotto la tutela genitoriale, c’è ancora molta titubanza nell’affrontare l’argomento poiché entriamo nella sfera della moralità individuale. Dunque la capacità degli operatori deve saper oltrepassare questi tabù dando precise informazioni e facendo comprendere l’importanza di tale pratica senza essere giustizialisti nelle implicazioni a componente sessuale. La corretta informazione prevaccinale illustrata con i suoi rischi e benefici è quindi la chiave per una corretta e valida profilassi. Il mio ruolo è quello di accogliere le
ragazze con cordialità’ e gentilezza , cercando di entrare in empatia con loro in modo “confidenziale”, facendo qualche domanda personale generalmente sulla sfera scolastica e lavorativa , per poterle mettere a loro agio, poichè sono spesso timorose nell’approccio o anche perchè hanno semplicemente paura dell‘iniezione intramuscolare.
Talvolta sono i genitori ad aver bisogno di rassicurazione, anche se di solito con alcuni vi è già stato un precedente contatto telefonico tramite un cellulare che personalmente gestisco, e che ha funzione di call center del Centro vaccinale . Il numero telefonico viene dato al momento della prenotazione dal C.U.P. (Centro Unico Prenotazioni) ospedaliero per avere informazioni specifiche sul calendario vaccinale, sul tipo di vaccino e controindicazioni della metodica, per eventuali effetti collaterali ed esami da portare in visione al primo incontro. Se vengono posti quesiti specifici o casi particolari io stessa sottopongo il caso all’attenzione del responsabile del centro, che viene messo in contatto direttamente con la giovane donna o nel caso di una minore , con il genitore per la discussione del caso. A vaccinazione avvenuta lo stesso numero telefonico rimane un riferimento costante e continuo per qualsiasi problematica possa presentarsi. Si ricevono mediamente, esclusi i festivi, dalle 3 alle 6 chiamate al giorno e le pazienti riferiscono soddisfazione per tale servizio, sentendosi così meglio seguite nell’iter vaccinale, tanto da sentire talvolta la necessità di chiamare anche per problematiche di altro genere inerenti la sfera ginecologica.
Fondamentale è dunque il ruolo di accoglienza dell’ostetrica , volto a consigliare la persona assistita , riconoscendole di esprimere le proprie scelte, favorendo la sua partecipazione attiva alle decisioni, e informandola in modo chiaro ed esauriente su tutte le pratiche : ciò avviene in special modo per le ragazze minorenni, che spesso non hanno scelto personalmente di eseguire la vaccinazione.
Durante il primo incontro si attuano le seguenti procedure :
la compilazione di una cartella vaccinale comprensiva di tutti i dati anagrafici e riferimenti telefonici
un questionario che viene consegnato insieme all’informativa prima ancora di entrare nella stanza, in modo da dare il tempo alla donna di poter rispondere con calma
Il consenso informato per la privacy e trattamento dei dati sensibili
un questionario piu’ specifico e personale ove sono presenti anche domande sulla sfera sessuale che verra’ -in caso di minorenni- somministrato in presenza o meno dell’accompagnatore su scelta di entrambe
uno score di valutazione finale , con l’elenco dei fattori di rischio definiti dall’ ACS (American
Cancer Society), che ci dà un orientamento sulla prevedibile efficacia del vaccino.
Si calendarizza quindi la seconda dose stabilendone la data successiva, si consegna una tessera vaccinale comprensiva di numero seriale del vaccino e relativa cadenza da portare ad ogni appuntamento, contenente il numero di cellulare del call center.
Inoltre le pazienti vengono regolarmente registrate su anagrafe informatica con numero progressivo , dati personali, data delle dosi, effetti collaterali del vaccino ed eventuali problematiche riscontrate. La compilazione di questi importanti documenti viene eseguita da me e avallata dal medico presente nel centro: ciò è indispensabile per avere sempre aggiornati e disponibili in ogni istante i dati del centro “GIOVAX“, per poter ricontattare le pazienti in caso di eventuali controlli post vaccinali o studi di settore. Al momento della somministrazione del Gardasil, di cui si occupa generalmente l’ostetrica, si fa accomodare la paziente sul lettino spiegando tutto ciò che si farà, cercando di essere molto delicati e talvolta di distrarre le ragazze più timorose, spesso incoraggiandole con un sorriso. Abbiamo infatti notato che la suadenza nei comportamenti rappresenta un elemento fondamentale per la buona risposta alla prassi vaccinale. Si spiega poi quali saranno i possibili effetti collaterali. Per poter consigliare al meglio, bisogna tener conto della risposta emozionale, ed eventuali dati di controinformazione. Diviene importante il counseling informativo sulla vaccinazione, che rappresenta un traguardo fondamentale nella profilassi dell'infezione e del cervico carcinoma.
Il counseling è uno scambio personale di informazioni e direttive comportamentali volte ad assicurare al paziente un ruolo attivo: questo rappresenta il fulcro di ogni azione di controllo clinico. È una metodologia di consulenza psicologica fondata sul concetto di ascolto attivo utilizzando una comunicazione non verbale adeguata , prestando attenzione , non avendo fretta, avendo un contatto fisico adeguato, utilizzando domande aperte, avendo reazioni e atteggiamenti che mostrano interesse, dimostrazione di empatia escludendo parole che esprimono un giudizio.
Francesca La Rosa
Dipartimento Ginecologico e Materno Infantile
Centro Vaccinazione HPV “Giovax”
Ospedale Cristo Re - Roma