Una lavatrice sul fondo del mare. È tuo questo?
L'isola del Giglio è uno dei siti più importanti per immersioni in Italia: praterie di posidonia, meravigliose gorgonie e coloratissime spugne rendono la zona un vero e proprio patrimonio naturale. Purtroppo, nonostante si trovi nell'area protetta del Santuario, non vi sono regole specifiche contro l'inquinamento, nessuna misura per limitare il traffico marittimo nelle zone più sensibili o controlli per evitare l'abbandono di rifiuti dalle imbarcazioni. E i ritrovamenti di ieri confermano il problema.
Troppo spesso sotto la superficie del mare si nasconde ciò che non vogliamo vedere: rifiuti, sostanze inquinanti, fondali distrutti da attività di pesca e ricreative ben poco rispettose dell'ambiente. E mentre il degrado aumenta, i cetacei nel santuario diminuiscono sempre più.
Il prossimo mese saranno passati dieci anni dalla legge con cui l'Italia sanciva la creazione del Santuario dei Cetacei. È ora che il Ministero dell'Ambiente, insieme alle Regioni che si affacciano sull'area, metta in atto un preciso piano di gestione per tutelare l'ambiente e gli interessi delle comunità locali, come quella del Giglio, che basa gran parte della propria economia su queste ricchezze.


