“Un pesante salasso per le attività di protezione della natura e del paesaggio e per la gestione degli Enti di tutela”: così la Federparchi giudica il provvedimento del Governo (il Decreto legge n° 93 del 28 maggio scorso) che taglia molte previsioni di spesa già annunciate, per far fronte ai costi dell’esenzione dal pagamento dell’Ici.
In particolare, nella materia di competenza delle Aree protette, il Decreto cancella tutti gli stanziamenti (150 milioni di euro) che nella finanziaria 2008 erano destinati al fondo per la forestazione e la riforestazione; sopprime per intero il fondo (45 milioni di euro) per il ripristino dei paesaggi danneggiati da infrastrutture e abusi; riduce da 5 milioni a 700 mila euro lo stanziamento per l’istituzione di nuove Aree Marine protette.
Una nota dell’associazione unitaria dei Parchi denuncia la gravità delle decisioni e chiede che “un settore strategico come quello della gestione naturalistica, che reca un contributo inestimabile alla qualità della vita dei nostri cittadini e al prestigio del Paese, un settore già costretto a continui sacrifici negli anni passati, non venga obbligato ancora una volta a pagare il conto del disinteresse della ‘grande politica’ e di una concezione miope e ragionieristica dello sviluppo economico”.