Nasce IMIEV, la nuova auto elettrica della Mitsubishi
“E’ veloce, potente e felpata”. Così il portavoce della Mitsubishi Motors Corporation presenta la nuova nata dell’azienda automobilistica giapponese. Si chiama IMIEV, costa circa 3 milioni di yen, pari a 26 mila euro, e il suo lancio sul mercato è previsto per il prossimo anno. IMIEV non è solo veloce, potente e felpata: è anche elettrica.
In un mercato dell’automobile che stenta ad uscire dalla recessione economica, non è facile produrre vetture a zero emissioni su larga scala. Un sogno, quello di realizzare automobili elettriche, che risale a Thomas Edison, ma che finora non è mai riuscito a tradursi in grandi numeri, perché le auto a zero emissioni hanno un unico spiacevole inconveniente: sono alimentate da batterie con un’autonomia limitata. Il nuovo prototipo della Mitsubishi, ad esempio, percorre 160 Km con una batteria, un risultato incoraggiante ma non sufficiente a convincere i consumatori. I tempi di ricarica? 14 ore se si usa un caricatore a muro, ma con uno speciale dispositivo è possibile ricaricare l’80% della batteria in soli 30 minuti.
“La bassa autonomia della batteria e il costo della vettura sono le sfide più importanti che dobbiamo affrontare”, ammette Kazuhiro Yamana, direttore della comunicazione della Mitsubishi – “ma crediamo che gli sviluppi della tecnica aumenteranno le prestazioni delle batterie, triplicandone la durata da qui a dieci anni”. Anche la Nissan ha appena annunciato il lancio di una nuova auto elettrica, che sarà venduta negli Stati Uniti e in Giappone nel 2010 e due anni dopo nel resto del mondo.
Molte case automobilistiche, come la Honda, hanno puntato invece su una tecnologia più efficiente: l’auto elettrica con celle a combustibile, in cui l’elettricità è prodotta dalla reazione fra idrogeno e ossigeno, con l’acqua come unico prodotto di scarto. I vantaggi della nuova tecnica rispetto alle vetture elettriche convenzionali sono evidenti, come sottolinea l’ingegner Michio Shinohara: “L’ultima nata di casa Honda, la FCX Clarity, ha un’autonomia di 620 Km e servono solo 3-4 minuti per ricaricare la batteria”. Anche la Toyota negli ultimi anni ha investito sulle auto “verdi”; il modello FCHV-adv riesce a percorre 830 Km con un pieno di idrogeno, ma nonostante l’ottimo risultato la casa automobilistica non prevede di commercializzarla su larga scala prima del 2016.
Non mancano, infatti, le difficoltà, tra cui gli alti costi delle vetture e la mancanza di stazioni di servizio a idrogeno. In Giappone ne sono già state costruite dodici e si progetta di realizzarne altre entro il 2015.
Il vero problema, secondo Koji Endo, analista di Credit Suisse, è la recessione economica. “La gente non vuole più comprare neppure le auto normali, figuriamoci se è disposta a pagare per quelle elettriche che sono molto più costose”. Le auto elettriche potrebbero essere vendute più facilmente se l’economia mondiale uscisse dalla crisi e il prezzo del petrolio ricominciasse a salire, rendendo economicamente conveniente tagliare i costi del carburante.
Intanto, le case automobilistiche investono nella ricerca, poiché l’obiettivo di produrre vetture realmente “a impatto zero” non è così facile da raggiungere. E’ dal 2001, ad esempio, che la Honda tenta di produrre idrogeno dalle centrali solari anziché dai combustibili fossili, ma i risultati per il momento sono ancora sperimentali.
Francesco Defler