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Obiettivo ZeroCO2: un veliero a idrogeno sul Mediterraneo

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Fare il giro del Mediterraneo su un veliero il cui motore ausiliario, indispensabile per ogni manovra di porto, non emetterà anidride carbonica: ecco la sfida del progetto «Zero CO2», che sarà presentato per la prima volta in Europa al salone nautico di Parigi nel dicembre 2009. Un veliero lungo 12 metri, costruito dal cantiere navale RM di La Rochelle, sarà attrezzato con un motore elettrico alimentato da una pila a combustibile ad idrogeno sviluppata dal CEA Liten di Grenoble.

Un laboratorio a bordo del veliero per studiare l'inquinamento del Mediterraneo

Una piattaforma scientifica, installata a bordo del veliero dall'Università Joseph Fourier - Grenoble 1 e dalla società di valorizzazione Floralis, permetterà di raccogliere dati sull'inquinamento del mare causato dalle attività umane. Questa missione scientifica, che partirà nel 2010, durerà 10 mesi e porterà l'equipaggio dalle coste francesi fino alla Turchia, in un lungo viaggio intorno al Mediterraneo.

I sostenitori del progetto «Zero CO2 in vela attorno al Mediterraneo» intendono promuovere nuovi stili di vita in armonia col mare, favorendo pratiche e tecnologie più rispettose dell'ambiente ed economicamente sostenibili. Si tratta di preparare l'arrivo di una filiera nautica che potrebbe fare a meno del petrolio e contribuire così alla riduzione delle emissioni di gas serra. Questo progetto permetterà anche di studiare le possibilità di produzione locale e a lungo termine di un « Idrogeno Verde » grazie alla sistemazione di aerogeneratori e di pannelli solari sui tetti dei batimenti del porto, per raggiungere interamente l'obbiettivo zero emissioni.

Durante la spedizione, l'equipaggio dimostrerà che è possibile navigare sviluppando atteggiamenti e pratiche ecologici, rispettosi dell'ambiente (gestione dei rifiuti, alimentazione, risparmio di energia a bordo, rispetto degli ambienti marini, della flora e della fauna...).


http://zeroCO2sailing.com/

Flash News

 
Dai monitoraggi dell’aria effettuati nelle ultime settimane da Greenpeace nei pressi di dieci scuole dell’infanzia e primarie di Milano – tra le 7.30 e le 8.30 – emergono concentrazioni di biossido di azoto (NO2) ampiamente, e costantemente, al di sopra del valore individuato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per la protezione della salute umana: 40 μg/m3, microgrammi per metro cubo. La concentrazione media oraria più bassa rilevata da Greenpeace all’ingresso delle scuole milanesi è di 63,4 μg/m3, la più alta 113,7 μg/m3. Si registrano picchi – in concentrazioni medie su dieci minuti – fino a 124,6 μg/m3: un valore abnorme, se si considera che già nel 2005 l’OMS segnalava come nei bambini gli effetti patogeni del NO2 sul sistema respiratorio siano provati anche per concentrazioni inferiori ai 40 μg/m3. A Milano quasi il 70 per cento del biossido di azoto presente in atmosfera è originato dal traffico (fonte INEMAR), e in particolare dai veicoli con motori diesel.

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