SCI-ART. A Bologna dal 23 gennaio al 25 aprile 2009
"Il sistema periodico è poesia, per giunta con la rima .nella forma grafica più consueta della tavola del sistema periodico, ogni riga termina con la stessa "sillaba" che è sempre composta da un alogeno più un gas raro: fluoro + neon, cloro + argon" Primo Levi (in "Primo Levi/Tullio Regge - Dialogo", Oscar Mondadori, 1994, pag. 13-14)
Arte e scienza sono generalmente considerate discipline diametralmente opposte: la prima mossa da emozioni, quindi irrazionale e dubbia; la seconda razionale e fredda, dunque seria. Eppure, tale distanza non è sempre esistita, si basa in gran parte su pregiudizi e, secondo numerosi teorici, è persino obsoleta.
Figure come Leonardo da Vinci sono esemplari di un'epoca in cui le discipline non erano distinte come oggi, e l'arte era considerata strumento di cognizione. Ma dall'avvento della meccanica newtoniana, applicabile alla fisica delle medie dimensioni che caratterizza l'esperienza quotidiana, la cultura occidentale si è imperniata su sequenze deterministiche di causa ed effetto. Dura e assolutistica, la fisica classica ci pone nella posizione d'osservatori obiettivi estranei ai fenomeni presi in considerazione come se non ne facessimo parte.
Tuttavia epistemologi e scienziati ammettono che le teorie non sono lo specchio di fenomeni naturali, come spesso si crede, ma piuttosto formule inventate per predirli, riduttive idealizzazioni della realtà valide solo fino a prova contraria.
Inoltre, in quanto frutto della mente, sono influenzate da criteri estetici. Alcuni esempi: il padre della meccanica quantistica Niels Bohr confessa di essere arrivato ai suoi modelli intuitivamente, sotto forma d'immagini; fra due teorie corrette, è prescelta quella più semplice e concisa che risponde al paradigma formale massimo risultato con minimo dispendio di mezzi. Infine, numerose teorie della cosmologia moderna (superstringhe, wormholes, baby universi) non sono empiricamente sperimentabili e si basano unicamente su modelli matematici e tendenze statistiche.
Alcuni scienziati aspirano ad una scienza più "artistica". Altri paragonano il futuro della fisica alla botanica: una vasta collezione di dati empirici tenuti insieme da teorie. La scienza dei nostri pregiudizi è terminata e un'altra scienza ha preso il sopravvento, meno riduttiva e polarizzante, che segue modelli binari ravvicinandosi alla biologia, vale a dire a modelli viventi. Tramite l'arte, Athanasios Argianas, Ursula Berlot, Attila Csörgö, Christoph Keller, Nick Laessing, Steven Pippin, Tobias Putrih trasformano le idee astratte ispirate alle teorie scientifiche in esperienze reali.
La scienza dell'arte
dal 23 gennaio al 25 aprile 2009
GALLERIA ENRICO ASTUNI
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