Comunicato Stampa Congiunto FAO/OMS
Edizione Luglio 2007
Recenti incidenti relativi alla sicurezza degli alimenti - come l’individuazione di melamina, una sostanza chimica industriale, in alimenti animali, o l’uso di farmaci veterinari proibiti negli allevamenti ittici intensivi – potrebbero avere conseguenze sulla salute umana e causare l’esclusione di alcuni prodotti alimentari dal commercio internazionale.
Nel corso degli ultimi 12 mesi, la FAO e l’OMS hanno passato al vaglio una media di 200 casi al mese al fine di determinarne i possibili effetti sulla salute umana. Le informazioni su questi casi sono state condivise con i paesi tramite il Network INFOSAN (Rete internazionale di sicurezza alimentare).
“La sicurezza degli alimenti è una questione che concerne tutti i paesi ed ogni singolo consumatore. Ogni paese non potrà che trarre vantaggio dall’adozione di misure più strette e colmare le mancanze nel tragitto talvolta considerevole che il cibo fa dal produttore alla tavola del consumatore”, ha detto il Dr Jørgen Schlundt, Direttore del Dipartimento Sicurezza degli alimenti, Zoonosi e malattie d’origine alimentare dell’OMS.
“In mercati agricoli ed alimentari globalizzati, i paesi saranno in grado di mantenere la loro quota di mercato, e la fiducia dei consumatori, solo se applicheranno le normative sulla qualità e sicurezza degli alimenti stabilite a livello internazionale”, ha detto Ezzeddine Boutrif, Direttore della Divisione Nutrizione e protezione del consumatore della FAO. “I consumatori hanno tutto il diritto di essere informati sui rischi potenziali del cibo che mangiano e di essere protetti contro di essi”.
Sistemi inadeguati
Sistemi di sicurezza degli alimenti deboli possono portare ad un’alta incidenza di disturbi e malattie da micro-organismi come Salmonella, E. coli, Campylobacter, e Listeria, provocati dai residui di sostanze chimiche usate in agricoltura (pesticidi, farmaci veterinari etc) e dall’impiego di additivi proibiti. La diarrea da sola, provocata da acqua e cibo non sicuro, uccide ogni anno 1.8 milioni di bambini.
Nei paesi in via di sviluppo il problema è particolarmente grave e deve fare i conti con una serie di sfide: crescita demografica sostenuta, urbanizzazione, cambiamento delle abitudini alimentari, intensificazione della produzione agricola ed industrializzazione della produzione alimentare. A ciò si sommano condizioni climatiche estreme e servizi igienico-sanitari ed infrastrutture insufficienti. La normativa relativa alla sicurezza degli alimenti in molti paesi in via di sviluppo è spesso incompleta, obsoleta o non in linea con gli standard internazionali. La responsabilità per la sicurezza degli alimenti e per il controllo spesso è dispersa tra molti organismi ed istituzioni, ed i laboratori sono sprovvisti dell’occorrente e delle attrezzature di base.
Ma anche molti paesi sviluppati sono in situazioni non ottimali, con sistemi di controllo frammentati che spesso non coprono fondamentali cicli produttivi. Ne è un esempio la diffusione, non molti anni fa, di nuovi ceppi di Salmonella nel pollame prodotto nei paesi sviluppati. In quel caso, l’infezione si diffuse a livello mondiale tramite la commercializzazione.
Per assicurare una produzione alimentare sicura per il consumatore e soddisfare le normative sanitarie e fitosanitarie internazionali necessarie per le esportazioni alimentari, alle autorità nazionali preposte ai controlli alimentari si richiede maggiore vigilanza. Produttori ed operatori commerciali dovrebbero essere ritenuti responsabili per la sicurezza alimentare lungo tutta la filiera.
Le regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio prevedono che i paesi sviluppati assistino quelli in via di sviluppo esportatori a raggiungere il necessario livello e gli standard di sicurezza necessari per ottemperare quanto richiesto dal commercio internazionale. Questo aiuto dovrebbe contribuire a creare, o rafforzare, sistemi di sicurezza igienico-sanitaria integrati che coprano l’intera catena alimentare. Questo spesso richiede investimenti ingenti e di lungo termine, e consulenza tecnica.
Le attività della FAO e dell’OMS
La FAO e l’OMS sostengono i governi nazionali a migliorare l’impianto istituzionale ed il loro operato in materia di ispezione degli alimenti, applicazione delle normative, analisi di laboratorio e diagnosi, certificazioni, sorveglianza delle malattie di origine alimentare, preparazione e risposta alle emergenze. Forniscono anche consulenza scientifica su molte questioni di sicurezza degli alimenti come per esempio gli additivi, i contaminanti chimici e microbiologici, ed i residui agro-chimici.
La Commissione del Codex Alimentarius, l’organismo congiunto creato dalla FAO e dall’OMS, sviluppa standard e normative alimentari su base scientifica che sono punto di riferimento per il commercio internazionale e modello per ciascun paese per le proprie normative nazionali. L’applicazione di queste norme e linee guida garantisce la sicurezza igienico sanitaria ed assicura la difesa del consumatore.