In data 28-03-2007
Comunicato Stampa Argon
Edizione Marzo 2007
I medici di Medicina Generale e il nuovo vaccino per l’HPV
Claudio Cricelli, Presidente Società Italiana di Medicina Generale
I Medici di Medicina Generale danno il benvenuto al vaccino per il tumore del collo dell’utero, Gardasil: un vaccino tanto atteso perché finalmente medici e donne hanno un’arma concreta, sicura ed efficace, per prevenire un tumore che in Italia, ogni giorno, uccide 5 donne.
Gardasil è un vaccino che dà concretezza ai nostri consigli di prevenzione perché non si tratta di dire alle donne di adottare un corretto stile di vita per evitare un contagio sperando nel loro buon senso e nella loro diligenza ma di fare una scelta verso un vaccino che le proteggerà non solo dal tumore del collo dell’utero ma da tutte le conseguenze derivanti dall’aver contratto il virus dell’HPV.
Con l’arrivo di questo vaccino l’impegno della Società Italiana di Medicina Generale si rafforza: sono in atto consultazioni con il Ministero della Salute per avviare un protocollo di comportamento per i Medici.
E questo perché riteniamo che sia importante che il messaggio che arrivi alle donne sia il più approfondito ed ampio possibile. Il nostro obiettivo è quello di continuare a parlare del papillomavirus e del tumore al collo dell’utero a tutte le nostre pazienti. In più, da oggi, potremo valutare a chi raccomandare e consigliare la vaccinazione.
L’informazione non guarderà la carta d’identità. In primo luogo parleremo alle dodicenni, accompagnate dalle madri, per le quali il Ministro della Salute Livia Turco con un’iniziativa coraggiosa e di grande sensibilità ha previsto la vaccinazione gratuita con Gardasil. Si tratta di una fascia d’età “preziosa” perché coglie l’attimo in cui nella stragrande maggioranza dei casi la ragazzina non ha avuto ancora rapporti sessuali e quindi non è entrata in contatto con il virus. In più possiamo ancora contare sull’influenza genitoriale nel prendere una decisione così importante.
Ma, allo stesso tempo, ci rivolgeremo ancor di più da oggi a tutte le giovani donne, in modo particolare a quelle fra i 18 e i 26 anni. Sono loro quelle che rappresentano il “bersaglio ideale” del virus.
Parleremo di tumore del collo dell’utero e di vaccinazione con Gardasil anche alle donne adulte, alle madri e alle nonne. Perché il messaggio di prevenzione entri nelle famiglie raggiungendo figlie e nipoti. Noi confidiamo molto nel passaparola tra donne purché sia un passaparola informato ed è per questo che la nostra campagna di informazione non guarderà la carta d’identità.
C’è un aspetto che vorrei infine sottolineare perché molto importante: noi Medici di Medicina Generale continueremo a proporre il Pap-Test ricordando che è uno strumento insostituibile per la prevenzione di tumori. Questo è un messaggio che da sempre lanciamo nei nostri studi e che continueremo a fare. Se in Italia si sono fatti progressi nella cultura della prevenzione si deve anche al lavoro continuo dei Medici di Medicina Generale.