L'UNHCR ha anche sospeso le operazioni di registrazione per i nuovi arrivati nei campi per sfollati in questa zona, che dista circa 70 chilometri da Goma, la capitale provinciale. L'Agenzia fornisce infatti assistenza alle autorità congolesi, impegnate nella registrazione di questi nuovi sfollati che vanno ad aggiungersi ad una popolazione stimata in 860mila unità in tutto il Kivu settentrionale.
I nuovi sfollati si sono rifugiati, per il momento, in edifici pubblici e ricevono del cibo da coloro che, come loro, sono fuggiti dalle violenze e che si sono stabiliti nella zona nei mesi passati. Le storie di chi fugge, raccolte dagli operatori UNHCR sul campo, sono strazianti: molti hanno visto le proprie case distrutte ed i propri averi razziati ed alcuni hanno perso i propri bambini. I nuovi arrivati sono per lo più donne e bambini. Il personale UNHCR riferisce che, senza un intervento urgente, potrebbe verificarsi un'epidemia di colera.
I nuovi combattimenti vedono coinvolti soldati governativi ed una fazione dei ribelli delle Forze Democratiche per la Liberazione del Rwanda (FDLR). Tre mesi fa il governo ed i vari gruppi ribelli avevano firmato un accordo a Goma che mirava a portare la pace nella martoriata provincia orientale congolese, teatro di un sanguinoso conflitto che si protrae da più di un decennio. L'accordo è stato largamente rispettato fino ad ora.
Appena due giorni fa, tuttavia, una coalizione di 63 associazioni internazionali e congolesi per i diritti umani avevano lanciato l'allarme, sottolineando come non vi fossero stati progressi sostanziali verso una pace duratura nella provincia e richiamando i firmatari dell'accordo al pieno rispetto del documento. La coalizione ha inoltre chiesto la nomina di un commissario speciale per i diritti umani nella parte orientale della RDC.
L'accordo di pace del 2003 aveva portato alla fine del conflitto nella Repubblica Democratica del Congo, ma i combattimenti sono ripresi nel Kivu Settentrionale nel 2006. Vi sono circa 1,3 milioni di sfollati interni nel paese, mentre circa 350mila rifugiati si trovano all'estero, principalmente nei paesi confinanti.
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