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Allarme clima: a rischio la sopravvivenza degli orsi polari

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Alaska: avvistati 9 orsi polari che nuotano a molti chilometri dalla costa. WWF: i cambiamenti climatici riducono drammaticamente la loro possibilità di sopravvivenza

Una ricognizione aerea di scienziati governativi nel mare di Chukchi in Alaska ha scoperto, in questi giorni, almeno 9 orsi polari che nuotavano in mare aperto; uno di questi a quasi cento chilometri dalle coste, spinti fino lì alla disperata ricerca di cibo. Gli animali potrebbero avere difficoltà a tornare a riva rischiando di annegare, in particolare se dovesse arrivare il maltempo. Difficilmente potranno sopravvivere.

“Trovare così tanti orsi polari al largo è il chiaro segno che il ghiaccio su cui vivono e cacciano continua a sciogliersi. Altri orsi potrebbero trovarsi nelle medesime condizioni - ha detto Geoff York, un biologo esperto di orsi polari del WWF - Se i cambiamenti climatici continueranno a  colpire l’Artico, gli orsi polari e i loro cuccioli saranno costretti a nuotare per lunghe distanze per cercare cibo e riparo”.

L’Artico sta cambiando più rapidamente e drasticamente di qualsiasi altra zona del Pianeta e il 2007 ha fatto registrare lo strato più sottile di ghiaccio artico nella storia. Le immagini satellitari mostrano che il 16 agosto il ghiaccio era assente in molte delle zone in cui sono stati avvistati gli orsi polari. Le previsioni  mostrano che la perdita di ghiaccio di quest’anno potrà eguagliare o superare quella dello scorso anno.

La scoperta dei nove orsi in mare aperto giunge quando il Servizio di Gestione Minerali degli USA sta conducendo indagini marine nei mari di Beaufort e di Chukchi alla ricerca di potenziali giacimenti di petrolio offshore. Gli esperti del WWF stanno monitorando la situazione e forniranno aggiornamenti ai media.
 
In maggio il Ministero degli Interni degli Stati Uniti ha inserito nella lista delle specie in via di estinzione gli orsi polari. Il Ministro degli Interni Dirk Kempthorne ha sottolineato come molti studi scientifici accusino la significativa perdita di ghiacci artici, habitat dell’orso polare, come la principale ragione per proteggere gli orsi con leggi federali. Lo Stato dell’Alaska si è invece opposto alla decisione del governo federale di proteggere la specie.
 
 “E’ molto grave che l’Alaska si opponga alle decisioni del governo, cercando di convincerlo a modificare la lista delle specie protette – commenta Massimiliano Rocco, responsabile del Programma Traffic/Specie del WWF Italia - La questione è che gli orsi polari hanno bisogno di ghiaccio marino, il ghiaccio marino sta scomparendo e gli orsi sono in guai seri. Questo dovrebbe convincere tutti che il riscaldamento globale è una realtà. L’Artico ne è la prova più evidente”.

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ROMA VENERDÌ 11 OTTOBRE - ORE 11,00
PIAZZA MONTECITORIO



Con cinquanta “orsetti" di cartapesta, il WWF chiama all’azione tutte le istituzioni: restano solo 50 orsi bruni marsicani al mondo, garantiamo loro un futuro

Cinquanta orsetti di cartapesta, tanti quanti sono gli orsi bruni marsicani che vivono nell’Appennino centrale, venerdì 11 ottobre alle 11.00 invaderanno il piazzale di Montecitorio, di fronte alla Camera dei Deputati. Con questa iniziativa il WWF vuole richiamare l’attenzione su una specie unica che rischia di scomparire nel giro di pochi decenni.

L'orso bruno marsicano, simbolo della Natura d'Italia, è una sottospecie di orso bruno unica al mondo, ma anche la più minacciata: infatti oggi è presente solo con un nucleo relitto e isolato nel Parco D’Abruzzo, Lazio e Molise e nelle aree montane adiacenti dell'Appennino centrale. Bracconaggio, incidenti stradali, malattie portate dal bestiame domestico e frammentazione dell'habitat sono le cause principali della rarefazione di questo mammifero, che fino a pochi decenni fa viveva con numeri decisamente più elevati sulle montagne dell'Appennino centrale.

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