Confermata l’ereditarietà del sonno: uno studio dimostra che i gemelli sono inseparabili anche quando dormono
Uno studio italiano del Laboratorio del sonno della Sapienza coordinato da Luigi De Gennaro ha evidenziato, tramite la registrazione dell’attività elettrica cerebrale durante il sonno, che le coppie di gemelli con lo stesso DNA (omozigoti) condividono la stessa frequenza elettrica cerebrale che è peculiare del sonno di ciascuno di noi.
La ricerca -promossa in collaborazione con i ricercatori di Brescia, L’Aquila, Reims, Ginevra e San Diego - è stata pubblicata sulla rivista Annals of Neurology.
Lo studio di questa vera e propria impronta digitale del sonno ha dimostrato che l’ereditarietà di questa specifica caratteristica è pari al 96% per i gemelli omozigoti e al 50% per i gemelli dizigoti e i “comuni” fratelli che condividono il 50% del proprio patrimonio genetico.
Le implicazioni di tale scoperta possono aprire prospettive completamente innovative per lo studio dei disturbi del sonno. I ricercatori stanno infatti studiando il contributo dei fattori genetici in queste patologie e diversi gruppi di studio in tutto il mondo stanno lavorando per arrivare a genotipizzare tali disturbi, quali narcolessia, apnea del sonno, insonnia familiare fatale, parasonnie, sindrome di Kleine-Levine, disturbi dei ritmi biologici.
Il prossimo obiettivo del team di Luigi De Gennaro è di studiare il gene o il gruppo di geni associati alla tendenza a dormire a lungo o troppo brevemente dal momento che alcuni studi epistemologici hanno dimostrato che chi dorme più di 8 ore presenta un aumentato rischio di mortalità, così come coloro che dormono 6 ore o meno.