"OFAUSTODEPESSOA": a Roma in scena l'opera incompiuta del grande poeta portoghese
Dopo la sua folgorante apparizione nel 2005 all' Adria Puppet Festival, dove s'impose all'attenzione del pubblico e della critica italiana, lo spettacolo FAUSTDIPESSOA, (titolo originale OFAUSTODEPESSOA), ritorna in Italia al Teatro Colosseo dal 4 al 16 novembre. Prima dello spettacolo, nell'ambito dell'iniziativa “Un aperitivo con Pessoa”, nel foyer del teatro allestito come uno dei celebri bar di Lisbona frequentati dallo scrittore, al pubblico che interverrà, sarà offerta una degustazione di vini (di Porto?).
L'edizione italiana dello spettacolo, nella versione della drammaturga Luciana Grifi e nell'allestimento curato dal regista Sergio Basile nel pieno rispetto di quello originale, si avvale delle splendide marionette animate dalla compagnia portoghese Orpheu e dell'apporto, accanto ad interpreti italiani, Sara Armentano e Melania Fiore, di uno degli attori più amati in Portogallo, Aguinaldo Carranza, conosciuto nel nostro paese per le sue partecipazioni ai films del Maestro Manuel de Oliveira.
Testo incompiuto e frammentario, al quale il poeta lavorò tutta la vita senza mai pubblicarlo, considerato da lui stesso “la mia Waterloo”, il Faust è un'opera di conflitti e sconfitte, di meditazione e di dolore.
Un singolare e bizzarro progetto di adattamento teatrale di un frammento del Faust, il terzo atto, quello che concerne la lotta dell'intelligenza per adattarsi alla Vita, è stato recentemente ritrovato, insieme ad appunti e disegni, in un quaderno di Josè Almada Negreiros, artista eclettico e amico di Pessoa.
Tale progetto, per marionette e voce recitante, costituisce l'architettura dello spettacolo che la compagnia Orpheu di Lisbona, specializzata in teatro d'animazione, porta ora sulle scene della Capitale.
Faust, originalmente rappresentato in scena dalla marionetta di Pierrot, tenta di conoscere l'amore, unico ed illusorio conforto concesso agli esseri umani, nella persona di Maria- Colombinetta ma il suo tentativo di saper amar è destinato inesorabilmente alla disfatta. L'incapacità di adattamento alla vita è più amara del fallimento nel comprenderla e nel dirigerla.