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WORLD STEPS UP TO CHALLENGE OF HELPING HUNGRY PEOPLE OF HORN OF AFRICA

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NAIROBI – The UN World Food Programme (WFP) has welcomed a surge in donations from governments, companies and individuals as it scales up operations and assistance to those affected by drought and famine.

Over recent days, WFP has received pledges of over US$250 million from Australia, Brazil, Canada, the European Commission, France, Germany, Ireland, Japan, the Kingdom of Saudi Arabia, Luxembourg, Monaco, Sweden, the United Kingdom, the UN Central Emergency Fund (CERF) and the United States. This is in addition to funds already received from many countries before the crisis was declared a famine, including Denmark, Finland, Kenya, New Zealand, Norway, Russia, Spain, Sudan and Switzerland.“We are seeing the world coming together to help curb rising levels of hunger and malnutrition across the Horn of Africa,” said Ramiro Lopes da Silva, WFP’s Deputy Executive Director for External Relations and Resource Mobilisation, citing the critical need to support projects that will help millions of people quickly access food. Thanking donor countries for their generosity, Lopes da Silva said that with confirmed contributions and pledges, WFP’s funding shortfall for the massive operation for the next six months now stands at US$252 million.WFP has been receiving support from both its traditional government donors and from emerging and Middle East donor nations. The Kingdom of Saudi Arabia, for example, has offered US$50 million which will be earmarked to help WFP scale up an existing operation in Somalia to provide specialised food for 600,000 children to prevent them from succumbing to malnutrition.Saudi Arabia has become one of WFP’s most valued donors in recent years. In 2008, at the time of the high food prices crisis, it gave US$500 million to WFP – the largest one-off donation WFP has ever received, and the Kingdom’s largest-ever contribution to any UN agency.An increasing number of companies and individuals are stepping forward to assist, with US$1.1 million in cash contributions from the Japanese private sector and in-kind support from UPS and TNT, who have offered logistics capacity. WFP has also received US$ 1.66 million in cash contributions from online donors.

Flash News

Il WWF si costituirà parte civile nell'eventuale processo

Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Alghero ha posto sotto sequestro oltre 110 vasetti di polpa di riccio per ottenere i quali si stima siano stati utilizzati almeno 25 mila ricci

"Si tratta di un vero e proprio "crimine di natura” - ha dichiarato Carmelo Spada, Delegato WWF per la Sardegna - un prelievo abnorme e devastante se si considera che nell’intera stagione 2016/17 nell’area marina protetta di Capo Caccia sono stati pescati 54.920 ricci dai pescatori professionisti autorizzati. Un prelievo illegale come quello stroncato dalla Guardia di Finanza potrebbe essere devastante per l’ecosistema marino e per la stessaq specie, già a rischio di estinzione a causa di un eccessivo prelievo legale.
La regione Sardegna ha posto ulteriori limiti alla pesca autorizzata stabilendo per la passata stagione che i 187 pescatori sardi autorizzati potessero raccogliere in una giornata un massimo di 2.000 esemplari a fronte dei 3.000 che erano consentiti nella precedente stagione. Chi ha lavorato dalla riva ha potuto raccoglierne massimo 1.000 (pari a circa 2 ceste), a fronte dei precedenti 1.500. Mentre la pesca sportiva è stata consentita nelle giornate di sabato, domenica e festivi con una raccolta massima di 50 ricci al giorno”. “Si capisce quindi l’enorme danno che potrebbe aver causato alla specie un prelievo così massiccio concentrato in pochi giorni e in un momento di riposo biologico da alcuni bracconieri di ricci e, qualora venissero incriminati per disastro ambientale - ha concluso Carmelo Spada delegato WWF per la Sardegna - la nostra associazione valuterà la possibilità di costituirsi parte civile nell’eventuale processo penale.

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