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Important submarine canyons ecosystems are at risk

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A recent review of studies of submarine canyons has identified that they are at risk from human activities, and require better protection.

The review was published in the journal Frontiers in Marine Science by a team of scientists that are part of the International Network for submarine Canyon Investigation and Scientific Exchange (INCISE). INCISE is an initiative that aims to bring together scientists working on all aspects of submarine canyon research, and to stimulate discussions across disciplines.

Submarine canyons are major geomorphic features of continental margins, and nearly 10,000 large canyons are estimated to exist around the world. Recent multidisciplinary projects focused on the study of canyons have considerably increased our understanding of their ecological role, the goods and services they provide to human populations, and the impacts that human activities have on their overall ecological condition.
Pressures from human activities include litter, fishing, dumping of land-based mine tailings, and oil and gas extraction. The effects of climate change may modify the intensity of currents within canyons, which is predicted to impact the structure and functioning of canyon communities as well as affect food supply to the deep-ocean ecosystem.
Ulla Fernandez-Arcaya from Spain, the lead author of the review, says “Our review not only identifies the ecological importance of canyons, but also highlights the need for a better understanding of anthropogenic impacts on canyon ecosystems.”
Canyons face a number of current and future issues for their conservation, and the review study proposes the types of research required to inform management measures to protect canyon ecosystems. Only 10% of all canyons identified worldwide are completely protected by marine protected areas (MPAs), and these are not evenly distributed around the globe. Furthermore, submarine canyon protection is mainly focussed on the shallow parts of canyons, although it is important to protect complete systems, given their role as main connection between shallow and deep waters.
Dr Eva Ramirez-Llodra, marine biologist at the Norwegian Institute for Water Research (NIVA) in Oslo and second author of the review says: “Submarine canyons are essential habitats that provide habitat to rich faunal communities and can provide habitat for the early stages of some species and refuge for others. They can also support rich fisheries. The abrupt and complex terrain of submarine canyons has partly slowed down their detailed investigation. However, novel technologies are allowing us to better investigate canyon ecosystems, as well as exploit their natural resources. It is thus timely to develop management and conservation options based on robust ecosystem-based scientific knowledge.”

http://www.niva.no/en/submarine-canyons-are-at-risk

Full bibliographic information
Ulla Fernandez-Arcaya, Eva Ramirez-Llodra, Jacopo Aguzzi, A. Louise Allcock, Jaime S. Davies, Awantha Dissanayake, Peter Harris, Kerry Howell, Veerle A.I. Huvenne, Miles Macmillan-Lawler, Jacobo Martin, Lenaick Menot, Martha Nizinski, Pere Puig, Ashley A. Rowden, Florence Sanchez, Inge M.J. Van den Beld (2017): "Ecological Role of Submarine Canyons and Need for Canyon Conservation: A Review", published in Frontiers in Marine Science, section Deep-Sea Environments and Ecology. DOI: https://doi.org/10.3389/fmars.2017.00005


IM Remains of fishing gear over corals and other benthic fauna on Porcupine Bank. Photo: ICM-CSIC, DOSMARES cruise 2013.

Flash News


A cura di Paola Ugolini
Conferenza stampa
mercoledì 21 giugno 2017 ore 11.30
Inaugurazione
mercoledì 21 giugno 2017 ore 19.30
22 giugno — 24 settembre 2017
Sala Aldrovandi
Claudio Abate, Marina Abramović e Ulay, Renate Bertlmann, Tomaso Binga, Claire Fontaine, Chiara
Fumai, Silvia Giambrone, Goldschmied & Chiari, Sanja Iveković, Ketty La Rocca, Valentina
Miorandi, Gina Pane, Suzanne Santoro, Alice Schivardi, Francesca Woodman.

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea inaugura mercoledì 21 giugno alle ore 19.30 la mostra Corpo a corpo a cura di Paola Ugolini. La mostra analizza quel preciso momento in cui il lavoro degli artisti è caratterizzato dall’appropriazione di nuovi linguaggi che spaziano dalla danza all’evento, dall’happening al teatro, dalla pittura alla musica, dalla teoria alla scultura, dal cinema al video. All’interno di queste complesse vicende culturali, la mostra vuole ritagliare soltanto l’ambito in cui l’artista, lasciate le tradizionali forme dell’arte, utilizza il corpo come mezzo espressivo. Un momento cruciale che copre i due decenni ’60 e ’70, anni di presa di coscienza e di autodeterminazione in cui si collocano le ricerche sperimentali che hanno declinato in vario modo le istanze femministe di alcune artiste come Marina Abramović, Tomaso Binga, Sanja Iveković, Ketty la Rocca, Gina Pane, Suzanne Santoro e Francesca Woodman e pioniere nella danza come Trisha
Brown, Simone Forti e Yvonne Rainer negli scatti di Claudio Abate. Negli ultimi anni il linguaggio del corpo è stato ripreso da artiste italiane dell’ultima generazione come la coppia formata da Eleonora Chiari e Sara Goldschmied, Chiara Fumai, Silvia
Giambrone, Valentina Miorandi e Alice Schivardi - e del collettivo artistico con base a Parigi Claire Fontaine. Tutte hanno riattualizzato l’eredità ricevuta da chi le ha precedute, realizzando una serie di opere che compenetrano le ragioni dell’estetica con quelle della politica. Il loro lavoro ravviva quei caratteri che la critica americana Lucy Lippard riconosceva come contributo del femminismo all’interno della vicenda artistica degli anni ’70: un’arte che fosse “esteticamente e socialmente
efficace allo stesso tempo” caratterizzata “da un elemento di divulgazione e da un bisogno di connessione di là dal procedimento e del prodotto”. 2 Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea Ancora oggi la fotografia, il gesto e l’azione performativa sono gli strumenti ideali usati all’inizio degli anni ’60 dalle artiste per continuare lo scardinamento del linguaggio e dei mezzi espressivi classici e sottolinearne l’inadeguatezza. Il linguaggio verbale, infatti, spesso si è rivelato
insufficiente per definire stati d’animo complessi. Per questo motivo la sua destrutturazione visiva, attraverso il collage e il video, è ancora fondamentale per esprimere sentimenti e punti di vista difficili da indagare con altri mezzi espressivi. Il catalogo, con testi istituzionali del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini e della Direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea Cristiana Collu e saggi di Paola Ugolini, Massimo Mininni e Carla Subrizi, è edito da Silvana Editoriale.
Informazioni
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
viale delle Belle Arti, 131 – Roma
T +39 06 3229 8221
orari di apertura
dal martedì alla domenica: 8.30 – 19.30
ultimo ingresso 18.45
biglietto intero: € 10,00
biglietto ridotto: € 5,00
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Info stampa
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