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Casa dolce casa: i luoghi dell'identità nell'esperienza dei bambini

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"Home and Away", ossia "a casa e lontano da casa" è il titolo di una mostra che partirà il prossimo 10 gennaio al V&A Museum of Childhood di Londra e si concluderà il 29 marzo. Saranno esposti i disegni e i racconti di 75 bambini nati in Inghilterra da immigrati del Bangladesh, che sono stati protagonisti di uno studio condotto da alcuni antropologi della Sussex University di Brighton.

Che cos'è che ti fa sentire "a casa" o lontano da casa? questa è la domanda che i ricercatori hanno posto ai loro giovanissimi interlocutori. Con sorpresa gli antropologi hanno scoperto che i bambini si sentono a casa e lontano da casa in tutti e due i Paesi: l'Inghilterra, dove sono nati o si sono naturalizzati, e il Bangladesh, da cui provengono i loro genitori e che i bimbi visitano frequentemente. Uno dei metodi utilizzati per "misurare" il senso di appartenenza dei bambini ad un luogo è stato quello di creare un mappamondo decorato con stoffe di foggia e colori diversi, in modo da associare oggetti materiali e familiari al concetto di "dentro" e "fuori" casa. Il risultato è che i bambini non vedono differenze: il loro legame con Sylhet, la località del Bangladesh di cui sono originari, è altrettanto forte del legame con l'Inghilterra, il Paese in cui vivono.
Per loro, l'aspetto più importante è il "viaggio spirituale" che li accompagna in una casa o nell'altra.
Questo studio è importante perché, come osserva katy Gardner, responsabile del progetto, è una delle prime ricerche sull'immigrazione transnazionale che prende in considerazione il punto di vista dei piccoli anzichè quello degli adulti, mettendo in luce i profondi legami d'identità che uniscono le famiglie che vivono in Inghilterra e quelle del Bangladesh.
Il progetto è stato finanziato dall'Arts and Humanities Research Council nell'ambito del programma "Diaspora, migrazione e identità".


Link consigliati:
Sussex University
Children’s art reveals new views about “home”
http://www.sussex.ac.uk/press_office/media/media714.shtml

Museum of Childhood
http://www.vam.ac.uk/moc/

Diasporas, Migration and identities
http://www.diasporas.ac.uk/

  

Flash News

Il WWF si costituirà parte civile nell'eventuale processo

Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Alghero ha posto sotto sequestro oltre 110 vasetti di polpa di riccio per ottenere i quali si stima siano stati utilizzati almeno 25 mila ricci

"Si tratta di un vero e proprio "crimine di natura” - ha dichiarato Carmelo Spada, Delegato WWF per la Sardegna - un prelievo abnorme e devastante se si considera che nell’intera stagione 2016/17 nell’area marina protetta di Capo Caccia sono stati pescati 54.920 ricci dai pescatori professionisti autorizzati. Un prelievo illegale come quello stroncato dalla Guardia di Finanza potrebbe essere devastante per l’ecosistema marino e per la stessaq specie, già a rischio di estinzione a causa di un eccessivo prelievo legale.
La regione Sardegna ha posto ulteriori limiti alla pesca autorizzata stabilendo per la passata stagione che i 187 pescatori sardi autorizzati potessero raccogliere in una giornata un massimo di 2.000 esemplari a fronte dei 3.000 che erano consentiti nella precedente stagione. Chi ha lavorato dalla riva ha potuto raccoglierne massimo 1.000 (pari a circa 2 ceste), a fronte dei precedenti 1.500. Mentre la pesca sportiva è stata consentita nelle giornate di sabato, domenica e festivi con una raccolta massima di 50 ricci al giorno”. “Si capisce quindi l’enorme danno che potrebbe aver causato alla specie un prelievo così massiccio concentrato in pochi giorni e in un momento di riposo biologico da alcuni bracconieri di ricci e, qualora venissero incriminati per disastro ambientale - ha concluso Carmelo Spada delegato WWF per la Sardegna - la nostra associazione valuterà la possibilità di costituirsi parte civile nell’eventuale processo penale.

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