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Ambiente: dal 1 gennaio i sacchetti per frutta e verdura diventano a pagamento

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. La sostenibilità ambientale deve fare i conti con una nuova “tassa sulla spesa”.


Il 13 agosto 2017 è entrata in vigore la legge n. 123/2017, di conversione del D.L. n. 91/2017 (“Decreto Mezzogiorno”), contenente la nuova normativa sulle borse di plastica (art. 9 bis), che recepisce la Direttiva UE n. 2015/720 ed abroga la precedente disciplina (art. 2, D.L. n. 2/2012).

A partire dal 1 gennaio 2018, tutte le buste, anche i sacchetti leggeri e ultraleggeri (con spessore inferiore ai 15 micron), utilizzati nei negozi e nei reparti ortofrutta, gastronomia, macelleria, pescheria e panetteria, dovranno essere biodegradabili e compostabili nel rispetto dello standard internazionale UNI EN 13432:2002, con un contenuto minimo di materia prima rinnovabile del 40%. Una percentuale che salirà al 50% nel 2020 e al 60% nel 2021

 

Inoltre, per le bustine da usare a contatto con il cibo sarà richiesta l'idoneità alimentare certificata. I nuovi bio-sacchetti dovranno essere distribuiti esclusivamente a pagamento (con voce distinta sullo scontrino fiscale o sulla fattura di acquisto delle merci). Ancora sconosciuto il prezzo di vendita, anche se l’ipotesi più accreditata è che il costo si aggirerà intorno ai 2-5 centesimi di Euro. Chi non osserverà quanto prescritto dalla suddetta legge verrà aspramente multato. Sono previste, infatti, sanzioni che oscillano dai 2.500 Euro fino ai 100.000 Euro, nel caso in cui la violazione del divieto riguardi ingenti quantitativi di borse di plastica oppure se il valore delle buste fuori legge sia superiore al 10% del fatturato del trasgressore.

È, certamente, necessario impegnarsi a livello istituzionale per aumentare la consapevolezza dei cittadini consumatori relativamente agli impatti che le borse di plastica hanno sull'ambiente, intervenendo per contrastare la problematica diffusa legata all’inquinamento da plastica monouso: tutto ciò, però, senza chiedere ai cittadini di sostenere ulteriori costi. “Il rischio, infatti, è quello di allontanare i consumatori dall’obiettivo primario, della sostenibilità ambientale, imponendo loro di sostenere un costo che, se calcolato nel suo complesso, potrebbe essere non poco gravoso per le famiglie italiane” – sostiene Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori.

Il nuovo provvedimento è importante e anche condivisibile, ma restano alcuni dubbi sulla scelta di introdurne l’utilizzo esclusivamente a pagamento. Ed infatti, considerando che usare lo stesso sacchetto non sarà possibile, avendo i prodotti prezzi diversi, bisognerà aggiungere all'importo di ogni alimento acquistato il costo, seppure di pochi centesimi, di tutti i singoli sacchetti utilizzati. Sarebbe opportuno, in tal senso, prevedere delle specifiche forme di sgravio, per far sì che il costo finale non ricada sui cittadini.

Ulteriore problematica, di non poco rilievo, è quella legata allo smaltimento a fine vita dei sacchetti monouso. Questi tipi di imballaggi che sono compostabili e che quindi sono conferiti nell’umido, vengono smaltiti dagli impianti di compostaggio. A tal riguardo, se si considera che con la nuova normativa si verificherà un sensibile incremento della quantità di materiale biodegradabile e compostabile, si manifestano non poche perplessità in ordine all’adeguamento degli impianti di compostaggio e al buon andamento del sistema di trattamento e smaltimento dell’intera filiera.

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Nella mostra la rappresentazione femminile attraverso la storia L’evoluzione dell’immagine femminile, protagonista della creatività dalla fine dell’Ottocento alla contemporaneità

Galleria d’Arte Moderna di Roma

24 gennaio – 13 ottobre 2019 Roma, 23 gennaio 2019.

Da oggetto da ammirare, in veste di angelo o di tentatrice, a soggetto misterioso che s’interroga sulla propria identità fino alla nuova immagine nata dalla contestazione degli anni sessanta: la mostra DONNE. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione - alla Galleria d’Arte Moderna di Roma dal 24 gennaio al 13 ottobre 2019 - è una riflessione sulla figura femminile attraverso la visione di artisti che hanno rappresentato e celebrato le donne nelle diverse correnti artistiche e temperie culturali tra fine Ottocento, lungo tutto il Novecento e fino ai giorni nostri. Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con Cineteca di Bologna, Istituto Luce-Cinecittà, la mostra presenta circa 100 opere, tra dipinti, sculture, grafica, fotografia e video, di cui alcune mai esposte prima o non esposte da lungo tempo, provenienti dalle collezioni d’arte contemporanea capitoline, a documentazione di come l’universo femminile sia stato sempre oggetto prediletto dell’attenzione artistica.

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