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Sei qui: HomeAutori Agenziadistampa.euAmbienteAPPELLO DI ENPA, LAC, LAV, LIPU E LNDC AI PRESIDENTI DELLE REGIONI E AL MINISTRO PER GLI AFFARI REGIONALI: GIOVEDì 2 FEBBRAIO VOTO DECISIVO ALLA CONFERENZA STATO REGIONI PER SALVARE I LUPI DA UN’INGIUSTA CARNEFICINA

APPELLO DI ENPA, LAC, LAV, LIPU E LNDC AI PRESIDENTI DELLE REGIONI E AL MINISTRO PER GLI AFFARI REGIONALI: GIOVEDì 2 FEBBRAIO VOTO DECISIVO ALLA CONFERENZA STATO REGIONI PER SALVARE I LUPI DA UN’INGIUSTA CARNEFICINA

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“Salvate i lupi!”, con questo appello e con l'hashtag #cacciaunNO le Associazioni Enpa, Lac, LAV, Lipu e Lndc giovedì 2 febbraio, a Roma, accoglieranno i Presidenti delle Regioni e il Ministro per gli Affari Regionali:
Ø dalle ore 9.30, presso la Sede della Conferenza delle Regioni delle Province autonome (Via Parigi 11, Roma): Lac, LAV, Lipu e Lndc ed Enpa consegneranno ai Presidenti delle Regioni, in arrivo per la loro riunione convocata dalle ore 10:00, l’ultimo appello per la bocciatura della parte del Piano del Ministro dell’Ambiente che prevede l’uccisione dei lupi.


Dalle ore 14, presso la sede della Conferenza Stato Regioni (Via della Stamperia 8, Roma), le associazioni animaliste e ambientaliste consegneranno ai rappresentanti del Governo l’ultimo appello per la bocciatura della parte del Piano del Ministro dell’Ambiente che prevede l’uccisione dei lupi, nel voto della Conferenza Stato-Regioni che si terrà nel pomeriggio (orario ancora non ufficializzato).
Nella lettera-appello che sarà consegnata ai destinatari - dopo mesi di tentativi di riportare la questione nei limiti di un’informazione completa e nel pieno rispetto delle norme - Lac, LAV, Lipu e Lndc ed Enpa sollecitano tutti i Presidenti delle Regioni a votare contro l’uccisione dei lupi schierandosi come ha fatto il Lazio, e di fare propria la dichiarazione “Viva il lupo” diffusa qualche giorno fa via twitter dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, votando contro l’uccisione dei lupi. Contro la mattanza dei lupi si è espressa a mezzo stampa anche la Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani.

“I lupi fanno i lupi e le esperienze di pacifica convivenza non mancano, ad esempio nel Parco nazionale della Majella, come documentato anche di recente [Rai 1, “Linea Bianca” del 28 gennaio 2017 (http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-3424bbda-98ef-48ef-879f-dacf9b17ec26.html - servizio dal minuto 11:35) – affermano le Associazioni – Le Regioni non devono perdere l’occasione di questa votazione per garantire una decisione che sia pienamente rispettosa degli equilibri naturali, non violenta, dalla parte dell’ambiente e dei cittadini che in almeno 50mila negli ultimi giorni hanno condiviso (tra like, condivisioni e commenti) l'hashtag #cacciaunNO”.

Queste, in sintesi, le ragioni per cui l’abbattimento dei lupi non deve essere consentito:
- perché non esistono dati precisi e attendibili sulla popolazione di lupi in Italia;
- perché lo stato di conservazione del lupo potrebbe essere pericolosamente compromesso;
- perché non sono possibili abbattimenti realmente selettivi e gli effetti sono sempre imprevedibili;
- perché non diminuirebbe i comportamenti predatori ma potrebbe aggravarli, come in altri Paesi;
- perché non avrebbe effetti positivi sulle tensioni sociali e, anzi, potrebbe comportare una maggiore tolleranza verso atti di bracconaggio e di “giustizia” privata.
- Da 46 anni i lupi sono specie particolarmente protetta.

Flash News

Negli ultimi 20 anni il fenomeno estivo è raddoppiato a Roma, triplicato ad Atene e aumentato in oltre il 60% delle grandi città monitorate. Lo rivela uno studio dell’Ibimet-Cnr, dell’Università di Firenze, del Consorzio Lamma e dell’Accademia dei Georgofili pubblicato su Atmosphere.

 Un'ondata di calore è un periodo di tempo particolarmente caldo, con temperature diurne e notturne insolitamente elevate rispetto alle temperature medie tipiche del periodo e dell'area geografica, con una durata di almeno due-tre giorni e un potenziale impatto sull’uomo e sugli ecosistemi in generale. Le ondate di calore urbane stanno aumentando in frequenza, intensità e durata. I dati sono riportati in uno studio pubblicato sulla rivista Atmosphere da quattro strutture di ricerca fiorentine: Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibimet-Cnr), Centro di bioclimatologia dell’Università, Consorzio Lamma e Accademia dei Georgofili. La ricerca ha monitorato l’andamento delle ondate di calore nelle 28 capitali dell’Unione Europea, utilizzando i dati del periodo maggio-settembre dal 1980 al 2015, classificate in base alle linee guida del World Health Organization e del World Meteorological Organization.

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