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Tutti scienziati con la masterclass di Fermi

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Come veri scienziati, quasi 200 studenti delle scuole superiori di Bari, Perugia, Torino, Trieste e Nova Gorica, per la prima volta potranno esplorare i segreti dell'universo e le proprietà delle più potenti sorgenti astrofisiche, recandosi per tutta la giornata nelle università delle rispettive città e analizzando i dati provenienti dall'osservatorio spaziale Fermi. L'iniziativa è curata dall'Infn in collaborazione con l’Inaf. Sono quasi 200 gli studenti delle scuole superiori di Bari, Perugia, Torino, Trieste e Nova Gorica che dopodomani, il 5 aprile, per la prima volta, potranno esplorare i segreti dell’universo e le proprietà delle più potenti sorgenti astrofisiche, recandosi per tutta la giornata nelle università delle rispettive città per partecipare alla Masterclass di Fermi, una nuova iniziativa dell’Istituto Nazionale di fisica nucleare (Infn) rivolta alle scuole, organizzata in collaborazione con l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf).

Fermi è il satellite della Nasa in orbita dal 2008, dedicato allo studio della radiazione gamma di alta e altissima energia e costruito e operato da un’ampia collaborazione internazionale cui l’Italia partecipa, oltre che con l’Infn e l’Inaf, anche con l’Agenzia spaziale italiana (Asi). Gli studenti assisteranno durante la mattinata del 5 aprile a lezioni e seminari introduttivi sugli esperimenti dello spazio come Fermi, sull’analisi dei dati e su argomenti fondamentali della fisica delle astroparticelle.

Nel pomeriggio, poi, i ragazzi dovranno fare delle esercitazioni al computer con i veri dati dell’esperimento Fermi, attraverso le moderne tecniche di analisi usate dagli scienziati. In particolare, esploreranno la natura di uno dei nuclei galattici attivi (Agn) più brillanti del cielo nei raggi gamma, quello di nome 3C 454.3. I nuclei galattici attivi rappresentano la popolazione principale delle sorgenti del cielo nei raggi gamma. Quello che i ragazzi studieranno dista 7,7 miliardi di anni luce da noi e al suo centro ha un buco nero di massa superiore a 1 miliardo di volte quella del nostro Sole. Gli studenti dovranno costruire la “curva di luce” e la “mappa dei conteggi” di questo oggetto peculiare, scoprendo così la sua natura estremamente variabile nei raggi gamma, la cui interpretazione, per questo come per altri oggetti simili, è ancora argomento di discussione nella comunità scientifica.

Alla fine della giornata, gli studenti si collegheranno tutti insieme in una videoconferenza per discutere i risultati emersi dalle esercitazioni, proprio come succede quotidianamente in una vera collaborazione di ricerca internazionale.

«È tutto pronto per la prima Masterclass italiana di Fermi», commenta Raffaella Bonino, ricercatrice dell’Università di Torino associata all’Infn. «Le scuole hanno accolto l’iniziativa con grande entusiasmo, il numero di richieste è stato di gran lunga superiore ai posti disponibili. Nell’organizzazione dell’evento abbiamo coinvolto anche alcuni studenti delle superiori che, attraverso il progetto dell’alternanza scuola-lavoro, hanno lavorato con noi alla preparazione del materiale (presentazioni, questionari, ecc.) e hanno presentato il loro contributo alla riunione di collaborazione di Fermi, che si è tenuto al Cern la scorsa settimana».

«Toccare con mano i dati e vedere come vengono analizzati, per rispondere alle domande che gli scienziati si pongono, sarà un’esperienza entusiasmante per gli studenti che capiranno come funziona una missione scientifica», aggiunge Patrizia Caraveo, responsabile per Inaf dello sfruttamento scientifico dei dati Fermi Lat e direttrice dell’Istituto di Fisica Cosmica dell’Inaf di Milano. «Speriamo che la partecipazione alle Fermi Masterclass convincerà molti di loro a orientare gli studi verso le materie scientifiche. In un futuro dominato dalla tecnologia e dall’innovazione, una laurea Stem (per Science, Techonology, Engineering, Mathematics) apre le porte a tutte le professioni».

Flash News

Al Pacino, nella sua terza opera da regista, Wilde Salomè - alla 68esima kermesse veneziana Fuori Concorso - di passione e follia ci inebria, sostenuto anche dal mirabile testo di Oscar Wilde. Sin dai titoli di testa, si sente che la passione pura è il film stesso: la parola “Wild” compare sullo schermo con la “e” che si aggiunge un attimo dopo, richiamando subito alla mente dello spettatore il concetto di selvaggio. Questo non è un lavoro lineare, perché non è la trasposizione cinematografica della pièce dello scrittore inglese ma è un originale viaggio nel teatro, che il talentuoso attore italo-americano compie con grande capacità. È la storia di un’ispirazione senza un progetto chiaro, poiché parte da una visione, come ha affermato lui stesso in conferenza stampa. Il film rivela qualcosa di Al Pacino-attore e del suo modo di affrontare i ruoli sia a teatro che al cinema. Egli è un interprete che si avvicina all’autore di un testo in modo profondo, sacrale e desidera regalare al pubblico le scoperte fatte. È proprio questa partecipazione e questa simbiosi così studiata e ricercata che fanno della pellicola un lavoro di assoluta generosità e originalità. Sgorgano e trasudano da tutto il film l’amore per il teatro e il fuoco selvaggio dei sentimenti. La mano del regista gioca su tre piani: il dietro le quinte di una lettura teatrale di Salomè, la ripresa cinematografica di quella lettura ed il viaggio a Londra-Dublino, per toccare da vicino il mondo e le testimonianze più dirette del pensiero di Wilde. Gli ingredienti sono ben assortiti e Pacino dribbla tra battute fulminanti e momenti di poesia, il cui ritmo esilarante ti incolla allo schermo. L’interpretazione del tetrarca, che teme il profeta Jokanann ma ne é affascinato, è degna del grande interprete di Scarface.
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