Scienza
Anche le scimmie hanno ‘tradizioni’
I cebi barbuti di Fazenda Boa Vista, in Brasile, tramandano di generazione in generazione comportamenti tecnologici come l’uso di strumenti per rompere noci di palma: allo studio che ha ottenuto la copertina di Pnas partecipa Elisabetta Visalberghi dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr
Le tradizioni culturali umane si mantengono attraverso meccanismi quali l’imitazione e l’insegnamento. Ma cosa accade in altre specie? I risultati di uno studio su una popolazione di cebi barbuti ‘Sapajus libidinosus’, condotto da un gruppo di ricercatori - fra cui Elisabetta Visalberghi dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Istc-Cnr) - a Fazenda Boa Vista, nel Nord-Est del Brasile, mostrano che l’uso di strumenti per queste scimmie è una ‘tradizione’ che gli individui imparano da giovani e che passa di generazione in generazione. L’articolo ‘Synchronized practice helps bearded capuchin monkeys learn to extend attention while learning a tradition’ è stato appena pubblicato sul numero dei Proceeding of the National Academy of Science (Pnas) guadagnandosi anche l’onore della copertina. “I risultati sono chiarissimi. Se un cebo esperto usa strumenti, l’attenzione di quelli inesperti viene ‘catturata’ facendo aumentare significativamente la frequenza con cui questi individui eseguono comportamenti rilevanti per l’apprendimento dell’uso di strumenti, come battere una noce su un’incudine o un sasso sulla noce. Anche dopo che il cebo esperto ha rotto la sua noce, quelli inesperti continuano a svolgere queste attività per parecchi minuti”, spiega Visalberghi.
Leggi tutto...Dal genoma dello squalo della Groenlandia i segreti della sua longevità
Uno studio internazionale a cui hanno partecipato, per l’Italia, anche ricercatori dell'Istituto di biofisica del Cnr e della Scuola Normale Superiore di Pisa, ha mappato per la prima volta il genoma dello squalo della Groenlandia, il vertebrato più longevo al mondo. Il lavoro, pubblicato su BioRxIv, getta nuova luce sui meccanismi che rendono possibile la sua straordinaria longevità.
Leggi tutto...Tutti scienziati con la masterclass di Fermi
Come veri scienziati, quasi 200 studenti delle scuole superiori di Bari, Perugia, Torino, Trieste e Nova Gorica, per la prima volta potranno esplorare i segreti dell'universo e le proprietà delle più potenti sorgenti astrofisiche, recandosi per tutta la giornata nelle università delle rispettive città e analizzando i dati provenienti dall'osservatorio spaziale Fermi. L'iniziativa è curata dall'Infn in collaborazione con l’Inaf. Sono quasi 200 gli studenti delle scuole superiori di Bari, Perugia, Torino, Trieste e Nova Gorica che dopodomani, il 5 aprile, per la prima volta, potranno esplorare i segreti dell’universo e le proprietà delle più potenti sorgenti astrofisiche, recandosi per tutta la giornata nelle università delle rispettive città per partecipare alla Masterclass di Fermi, una nuova iniziativa dell’Istituto Nazionale di fisica nucleare (Infn) rivolta alle scuole, organizzata in collaborazione con l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf).
Rita Levi Montalcini
"La comunità scientifica perde oggi un autorevole esponente che nella sua lunga intensa vita ha testimoniato con straordinaria lungimiranza e fermezza il valore e l'importanza della ricerca scientifica. A lei dobbiamo tanto. Ha sostenuto, formato, entusiasmato, generazioni di giovani talenti, abbattuto pregiudizi, liberato energie, spianato percorsi, fatto della ricerca un baluardo di democrazia.Per questo e non solo, è difficile sintetizzare in una breve dichiarazione il vuoto che lascia nella comunità scientifica e in noi tutti, indipendentemente dalle competenze e dai ruoli", dichiara il presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, prof. Luigi Nicolais. "Rita Levi Montalcini ha rappresentato, al di là di ogni retorica, un pezzo di storia: per lo straordinario valore delle sue ricerche, che hanno consentito di acquisire nuove e fondamentali conoscenze, attestato dal premio Nobel, e per la sua testimonianza umana. Di lei ricordiamo oltre allo straordinario contributo scientifico, il costante e nobile impegno in campo sociale e l'impulso etico che ne hanno animato l'intera esistenza. Costretta a espatriare dalle leggi razziali, Levi Montalcini è tornata a svolgere la sua attività in Italia, dimostrando in tal modo il legame profondissimo che la univa al nostro paese. E' per noi motivo di commosso orgoglio ricordare, in questa triste occasione, la sua prolungata collaborazione con il CNR: dal Centro di Ricerche di neurobiologia, al Laboratorio di Biologia cellulare, fino all'Istituto Europeo di Ricerca sul Cervello-EBRI".
Marco Ferrazzoli
Capo Ufficio Stampa Consiglio Nazionale delle Ricerche
Le basi della musicalità nella connessione delle reti cerebrali
Un nuovo studio, frutto della collaborazione tra Sapienza Università di Roma e l’Università di Aarhus in Danimarca, ha adottato un approccio innovativo nell’analisi delle basi neurobiologiche delle abilità musicali e ha dimostrato che le differenze individuali dipendono da connessioni più o meno forti tra le regioni frontali e parietali del cervello aventi un ruolo cruciale nella memoria di lavoro.