Questo sito utilizza cookie per implementare la tua navigazione e inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più clicca leggi

Sei qui: HomeAutori Agenziadistampa.euCinema“Dalla Sicilia con furore”. “È stato il figlio” di Daniele Ciprì – Osella per la fotografia a Venezia 2012

“Dalla Sicilia con furore”. “È stato il figlio” di Daniele Ciprì – Osella per la fotografia a Venezia 2012

Valutazione attuale:  / 1
ScarsoOttimo 

Se il sud d’Italia è il figlio diretto della tragedia greca, il film di Ciprì, E’ stato il figlio, colpisce nel segno: tutto raccontato dal “figlio”, come in una lunga “tirata” da coro greco. Cast d’eccezione, con Toni Servillo nei panni dello sciagurato Ciraulo-padre e Fabrizio Falco in quello dello sventurato figlio (Premio Mastroianni 2012), per uno dei tre film italiani in concorso a Venezia 2012.

 

Sicilia-mafia: binomio scontato e obbligato, eppure, è proprio nella non sicilianità d’origine che risiede il valore di quella sicilianità di finzione che un attore come Servillo, e pochi altri, potevano riportare. Pirandello lo respiri fin nelle ossa (la Mercedes è solo una modernizzazione della roba del grande autore d’Agrigento) e l’origine arcaica, non tanto dell’agire mafioso, quanto dell’esserlo dentro, per educazione, sono presenti nell’opera di Ciprì da capo a piedi. Il solito film sulla mafia, dunque? Sì sulla mafia, ma non proprio solito. I toni grotteschi, la splendida fotografia, che un regista-dp ha il privilegio di poter offrire al suo pubblico, ne fanno un’opera di letteratura, pur non essendo letteraria, un lavoro che fa riflettere con quel sorriso amaro troppo spesso messo in cantina. La potenza della pellicola è proprio nel significato evocativo delle immagini, della luce e il regista siciliano, oltre a saperlo bene, lo dimostra attraverso questa insolita fusione tra regia e direzione della fotografia, che gli ha fatto guadagnare l’Osella per la fotografia.

I capi-famiglia, in Sicilia, sono le donne nelle famiglie mafiose come in quelle normali e il film lo rivela. Ai padri, perciò, non resta che far finta d’imporsi con un atteggiamento da padre-padrone, che nulla ha da spartire con l’autorevolezza. In sintesi, siamo di fronte ad un matriarcato fagocitante come una piovra, vestito di un patriarcato solo di facciata. “L’uomo è la testa ma la donna è il collo e la fa girare dove vuole” (Il mio grosso, grasso matrimonio greco – J. Zwick 2002) – ecco una definizione calzante per il senso del film, in oggetto.

Questa famiglia apocalittica baratta la tragica morte della propria bambina, che mai potrà essere restituita al sorriso, con un po’ di “piccioli”, anche se non sono proprio pochi. Ecco il nocciolo: è la nonna il capo della famiglia e sono sempre i soldi alla base delle scelte immorali, estreme della nonna che ha, però, il dovere morale di far sopravvivere tutta la famiglia, non importa con quali mezzi. Un padre del tutto incapace di offrire un futuro ai figli, glielo violenta e ruba: la figlia, in quanto muore assassinata, il figlio, nella misura in cui viene segnato, in modo irreversibile, per tutta la vita. Un graffio alla macchina è più importante del futuro del figlio che “ha vent’anni e sta ancora a casa”! Chissà cosa si potrebbe dire degli ultra trentenni ancora a spasso, non certo per vagabondaggio, allora! Ci si indebita per far vedere agli altri di essersi “elevati”, di essere diventati dei “signori”. Quanta miseria dentro il vuoto dell’arricchimento  materiale!

È una pellicola che evita i luoghi comuni, questa del regista siciliano, pur restituendo quell’aria siciliana dentro il territorio pugliese e pur presentando una storia fortemente emblematica. Ci sono i pupi, la cassata, la scritta Mondello, evocazioni molto esplicite ma non serve girare in Sicilia, per parlare della Sicilia e non serve usare abiti e mezzi tecnologici alla moda, per parlare di una famiglia come quella, oggi. È uno spaccato fermo nel tempo, quello che l’autore, alla sua opera prima, ha voluto offrire ai suoi spettatori. Quel tipo di famiglia è tanto antica quanto classica: vecchia, perché non va al passo con i tempi, classica perché è un marchio inciso, sia pur in minima parte, nel dna della gens italica, come il regista stesso ha affermato.

 

Margherita Lamesta

Flash News


È stato inaugurato questa mattina il Villaggio della Salute – Race for the Cure che darà il via alla quattro giorni dedicata alla salute, allo sport e alla solidarietà per la lotta ai tumori del seno, in programma al Circo Massimo fino al 19 maggio, giorno della corsa.

Insieme a Riccardo Masetti, Presidente di Komen Italia e Direttore del Centro Integrato di Senologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, presenti al taglio del nastro la figlia del Presidente della Repubblica Sig.ra Laura Mattarella, la Sindaca di Roma Virginia Raggi, l’Assessore al Turismo e alle Pari Opportunità della Regione Lazio Lorenza Bonaccorsi, la Vicepresidente di Komen Italia Daniela Terribile, chirurgo senologo del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, la CEO di Komen USA Paula Schneider, la Direttrice Generale della Fondazione Johnson & Johnson Barbara Saba, il Presidente del Napoli e titolare di Filmauro Aurelio De Laurentiis e la madrina Rosanna Banfi.

Alla cerimonia del taglio del nastro è intervenuto anche il Direttore Generale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS Marco Elefanti.

Il villaggio è composto da 160 stand che si estendono per oltre 3.000 metri quadrati all’interno del Circo Massimo. Parte dello spazio è dedicata al Villaggio della Salute della donna: mille metri quadrati in cui si effettueranno prestazioni gratuite ed esami diagnostici. Sono inoltre presenti le tre unità mobili della Carovana della Prevenzione, che hanno offerto servizi nelle periferie di Roma dopo aver attraversato le città di 14 regioni italiane.

La Carovana nel 2019 ha offerto oltre 18.400 prestazioni specialistiche e ha percorso più di 20.000 chilometri per offrire gratuitamente a persone con difficoltà di accesso alla cura esami diagnostici e di prevenzione primaria per le principali patologie femminili.

More info: https://www.raceforthecure.it/

Cerca nel Sito

Archivio Agenziadistampa 2001-2012

Per Visitare il vecchio archivio Articoli di Agenziadistampa.eu andate alla pagina www.agenziadistampa.eu/index-archivio.html

Scienzeonline.com
Autorizzazione del Tribunale di Roma n 227/2006 del 29/05/2006 Agenzia di Stampa a periodicità quotidiana - Pubblicato a Roma - V. A. De Viti de Marco, 50 - Direttore Responsabile: Guido Donati.

Agenziadistampa.eu - tvnew.eu
Direttore Responsabile Guido Donati
Autorizzazione del Tribunale di Roma n 524/2001 del 4/12/2001 Agenzia di Stampa quotidiana - Pubblicata a Roma - V. A. De Viti de Marco, 50

Free business joomla templates