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Greenpeace: l’Ue spende milioni di euro ogni anno per promuovere il consumo di carne

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Secondo una nuova ricerca di Greenpeace, la Commissione europea ha speso per promuovere carne e latticini il 32 per cento dell’intero budget del programma di promozione dei prodotti agricoli europei: 252 milioni di euro in 5 anni, su un totale di 776,7 milioni di euro, a fronte di un più modesto 19 per cento speso per promuovere frutta e verdura. Nel periodo 2016-2019 solo il 9 per cento dei fondi è andato a progetti che includono anche la promozione di prodotti biologici, e solo l’1 per cento a favore di carne e latticini biologici.

“Molte campagne pubblicitarie cofinanziate dall’Ue invece di promuovere una riduzione dei consumi di carne e incentivare diete a base vegetale, cercano di invertire l’attuale tendenza che vede i consumi di carne e latticini calare o crescere più lentamente rispetto al passato. Il contrario rispetto a quanto raccomanda di fare la comunità scientifica per proteggere clima, ambiente e salute” dichiara Simona Savini, campagna agricoltura di Greenpeace Italia.

L’Italia è uno degli Stati membri con il maggior numero di progetti approvati, per un totale di oltre 124 milioni di euro nel periodo 2016-2019, più di un terzo dei quali spesi per promuovere carne e latticini “nostrani” in Italia e all’estero, mentre alla promozione di frutta e verdura è stato destinato solo il 17 per cento dei fondi ricevuti, e al biologico uno scarso per cento.

Questi numeri mostrano come le promesse di promuovere “diete più equilibrate e più sane”, contenute, ad esempio, nella strategia Farm to fork o nel piano europeo di lotta contro il cancro, non trovano al momento riscontro nella distribuzione dei fondi pubblici. La Commissione Ue è in fase di riesame della politica sulla promozione dei prodotti agricoli e il 31 marzo si è aperta la consultazione pubblica, una nuova proposta è attesa all’inizio del 2022. Greenpeace chiede che non siano previsti finanziamenti pubblici per la promozione di carne e di prodotti lattiero-caseari frutto di allevamenti intensivi.

Parallelamente in questi mesi si definiranno i PNRR (piani nazionali di ripresa e resilienza), nei quali si deciderà la destinazione di ingenti fondi pubblici. Bisogna cogliere questa occasione per aiutare agricoltori e allevatori ad avviare una vera transizione del settore adottando pratiche ecologiche e incentivare diete più sane principalmente a base vegetale, riducendo drasticamente il numero degli animali allevati.

Leggi il briefing qui.

Flash News

 

 

Il dati del XXI Rapporto sul turismo italiano curato dall’Iriss-Cnr indicano la cifra record di 117 milioni di arrivi nel 2016 (3,5 milioni in più rispetto al 2015) confermando il trend positivo degli anni precedenti. Circa il 40% dei visitatori sono stranieri: in testa la Germania con 56 milioni di presenze, seguita da Francia e Regno Unito. Le regioni più visitate sono Veneto (22%), Toscana (12%) e Lombardia (11,2%). Il Rapporto verrà presentato il 13 febbraio 2018 a Milano

 

L’Italia, grazie ai suoi 53 siti Unesco, è il primo paese al mondo per disponibilità di patrimonio artistico-culturale e risulta tra i primi tre migliori paesi dove si consiglia viaggiare nel 2018, a conferma del ruolo strategico che il turismo occupa nell’economia italiana. Nel 2016, infatti, i consumi turistici in Italia sono stati pari a 93,9 miliardi di euro, di cui 36,4 miliardi riconducibili alla domanda straniera (38,7% del totale) e 57,6 miliardi a quella interna (61,3%). Il valore aggiunto generato si è attestato su 103,6 miliardi di euro, oltre tre volte quello prodotto nel settore agro-alimentare e oltre quattro volte la ricchezza generata da tessile e abbigliamento. Il numero degli occupati ha superato i 3,2 milioni, pari a circa il 13,2% dell’occupazione nazionale.

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