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L’Iceman è online
L’Accademia Europea di Bolzano ha realizzato una scansione fotografica dell’intero corpo della mummia

Il set fotografico è ambientato in una cella di decontaminazione, la temperatura sfiora i -6°C e si lavora giorno e notte perché i tempi sono stretti. Protagonista di questo poco convenzionale servizio è l’Uomo venuto dal ghiaccio, il cui corpo è stato fotografato da sedici diverse angolazioni. Tutte le immagini sono ora raccolte nel sito
www.icemanphotoscan.eu
(online dal 03.03) e in un libro realizzati dall’Istituto per le Mummie e l’Iceman dell’Accademia Europea di Bolzano (EURAC). Il progetto è stato presentato oggi all’EURAC.
L’idea nasce dalla necessità di conciliare due diverse esigenze: interesse scientifico e conservazione della mummia. L’Iceman è infatti la più antica mummia umida al mondo e il suo ritrovamento ha messo a disposizione di antropologi e archeologi un ricco patrimonio di dati a partire dai quali condurre ricerche e analisi. Allo stesso tempo però, la mummia è un bene culturale unico al mondo e la sua conservazione è garantita da misure molto restrittive: per evitare che si deteriori, l’Iceman viene custodito in una cella appositamente realizzata dove vengono costantemente mantenute una temperatura di -6 gradi e il 98% di umidità.
Per conciliare queste due diverse esigenze, l’Istituto per le Mummie e l’Iceman dell’EURAC ha realizzato un progetto unico nel suo genere: una scansione fotografica del corpo dell’Iceman liberamente consultabile online. Il sito
www.icemanphotoscan.eu
è disponibile in italiano, inglese e tedesco, e permette di osservare dettagli dell’Uomo venuto dal ghiaccio che non sarebbero visibili ad occhio nudo. Collegandosi in internet chiunque potrà analizzare il corpo della mummia da casa propria, seduto davanti al proprio computer. “Abbiamo voluto pensare ad uno strumento versatile, che possa essere di supporto agli scienziati per condurre e condividere le proprie ricerche, ma anche a tutti gli appassionati che potranno così scoprire online gli oltre cinquanta tatuaggi dell’Iceman”, spiega Marco Samadelli, autore del progetto. L’alta risoluzione delle fotografie e la funzione zoom permettono infatti di passare da immagini dell’intero corpo della mummia fino a piccoli particolari senza pregiudicare la nitidezza delle immagini.
Il sito e il libro “Iceman Photoscan” contengono anche una scelta di foto tridimensionali che possono essere visualizzate con gli appositi occhialini ciano/rosso.
L’Istituto per le Mummie e l’Iceman dell’EURAC è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio.
ICEMAN
PHOTOSCAN
Sito web e libro
www.icemanphotoscan.eu
Bolzano, 3 marzo 2009
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