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Anno 7 Numero 303

Direttore Responsabile Guido Donati

                        

 

EXPO 2015: 
Le proposte di FAI, Italia Nostra e WWF Italia

Nasce “Osservatorio Expo 2015 di FAI, Italia Nostra e WWF Italia”



FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano, Italia Nostra e WWF Italia sono state invitate a suo tempo dal Sindaco Letizia Moratti, tra le altre associazioni ambientaliste, a far parte della Consulta Ambientale all’interno del progetto per Expo 2015. Le tre associazioni, nel ringraziare il Sindaco per l’invito, hanno fatto presente, in un incontro successivo a Palazzo Marino, la loro totale disponibilità a partecipare per la migliore riuscita di Expo 2015, ma hanno fatto altresì presente che ciò sarebbe dipeso dalla disponibilità ad accogliere alcune integrazioni ritenute vincolanti: il freno al consumo dei suoli, la valorizzazione dell’agricoltura e della rete idrica esistente, il recupero e riqualificazione del patrimonio artistico e architettonico presente nel nord Milano, l’immediato coinvolgimento del Ministero per i Beni Culturali tramite le Soprintendenze locali. 
Sono questi alcuni dei temi cruciali che le nostre Associazioni ritengono vadano affrontati in un’ottica di conservazione oltre che di sviluppo.

FAI, Italia Nostra e WWF Italia, nell’attesa dunque di tornare a discutere operativamente di proposte progettuali, si sono riunite nel frattempo in Osservatorio, nel cui ambito stanno approfondendo alcune proposte progettuali. 

1. Consumo di suolo. Milano e la prima fascia di comuni al suo intorno immediato raggiungono il 70% di edificazione (sulla base di tutte le previsioni urbanistiche esistenti), mentre il dato complessivo della Provincia si assesta oltre il al 42%. Come richiamato dalla Provincia di Milano, il superamento del limite del 55% lascia un territorio nell’impossibilità di rigenerarsi dal punto di vista ecologico e ambientale. I più recenti interventi progettuali sulla città non possono che generare in noi allerta e preoccupazione. Al contrario, Expo può rappresentare l’occasione per riconoscere con coraggio il valore della “risorsa” suolo, avviandone una gestione finalmente responsabile. Occorre dare un chiaro segno di volontà nel cercare di arginare questo fenomeno, risparmiando soprattutto aree verdi, o che a verde potrebbero essere destinate, e limitando il consumo di suolo alle aree ex-industriali o già urbanizzate e, ancora, introducendo forme di compensazione ecologica. Proprio in questa prospettiva, sottolineano FAI, Italia Nostra e WWF Italia, Expo 2015 può essere l’occasione per arrestare il processo di erosione che minaccia il patrimonio di corsi d’acqua, agricoltura, boschi, aree verdi e parchi che ancora circondano Milano, portandolo da uno stato di precarietà a uno di integrazione e rinaturalizzazione, come avviene nelle principali città europee.

2. Agricoltura. Proprio in virtù delle forti e inquietanti spinte che mettono a rischio la “sopravvivenza” delle aree agricole intorno alla città, FAI, Italia Nostra e WWF Italia propongono di ribadire con Expo 2015, in maniera categorica, la loro totale conservazione. Per questo sarà necessario dare un chiaro segnale di volontà di tutela della fascia agricola periurbana attraverso per esempio un adeguato sostegno strutturale alle aziende agricole del territorio con la formazione di un sistema estensivo di aree periurbane dove si associano interventi di rinaturazione e azioni di sostegno all’attività agricola con un obiettivo di lungo periodo, dando così tra l’altro un indirizzo di sviluppo per la città che risponde al bisogno di decongestionare un territorio pesantemente urbanizzato partendo dal centro del problema: dal territorio interno ai confini amministrativi di Milano. Del resto questo è il modello che grandi capitali come Londra, la cui fascia agricola periurbana è rimasta quasi intatta dal 1943, hanno con successo sviluppato.

3. Le vie d’acqua. Per quanto riguarda invece la realizzazione di una nuova “via d’acqua”, questo intervento poco si giustificherebbe se motivato solo da pura funzione estetica, senza una funzionalità integrata con la vita della città. Condividiamo il richiamo contenuto nel progetto alla necessità di dare nuova centralità alle vie d’acqua di Milano, così identitarie per la città, il cui abbandono è sotto gli occhi di tutti. FAI, Italia Nostra e WWF Italia propongono che sia prioritario l’intervento sull’esistente, prevedendo - tenendo conto delle connotazioni storiche dei canali - un’ampia e diffusa azione di rinaturazione e riqualificazione ambientale del reticolo idrografico minore dell’area coinvolta; Expo 2015 potrebbe infatti essere l’occasione per riqualificare almeno le sponde di canali artificiali quali il Villoresi o il Canale Nord Ovest, attraverso interventi di rinaturazione, mitigazione ambientale e/o di ingegneria naturalistica soprattutto in sostituzione delle sponde cementificate di questi corsi d’acqua. Oltre al beneficio paesistico si contribuirebbe a recuperare capacità auto depurativa grazie all’azione di vegetazione spondale attualmente praticamente assente e a rendere maggiormente fruibili le alzaie di questi canali, ora, in molti tratti, piuttosto pericolose a causa delle scoscese sponde in lastre di cemento. 

4. Il patrimonio monumentale. FAI, Italia Nostra e WWF Italia propongono di cogliere l’occasione dell’Expo 2015 per rilanciare un grande progetto di valorizzazione del ricco patrimonio monumentale presente nel nord Milano, come ad esempio Villa Arconti Visconti con il borgo e l’intera area agricola e paesaggistica del Castellazzo di Bollate, regina delle ville di “delizia” milanesi – opera di fondamentale importanza non solo dell’architettura seicentesca, ma esempio unico per dimensione e qualità di giardino all’italiana lombardo -, e la Villa Reale di Monza, unica grande reggia europea scandalosamente dimenticata. Ma sono solo due esempi di un vasto patrimonio costituito a cascine, borghi (come ad esempio i borghi di Figino, Trenno, Ronchetto delle rane e Chiaravalle), ville – come la stupenda Villa Litta di Lainate - e castelli, musei, arredi storici e beni minori per i quali si dovrà impostare una strategia di recupero e conservazione. Pensando ai dichiarati 29 milioni di visitatori che dovrebbero riversarsi nell'area milanese nel 2015, questo patrimonio rappresenterebbe un richiamo forte in grado anche di rimarcare e rendere unica l’identità di Milano.

5. Processo decisionale. Alla luce anche, ma non solo, dei poteri commissariali richiesti dal Sindaco Moratti si rende quanto mai necessario il coinvolgimento immediato delle Soprintendenze al tavolo decisionale, cosa che ad oggi sorprendentemente ancora non è avvenuta. Se è vero e anche necessario che il processo decisionale risponda a criteri di efficienza, vorremmo essere rassicurati che al contempo vi corrispondano adeguate azioni di controllo realmente efficaci per preservare i valori ambientali e architettonici del territorio.

Ufficio stampa 
FAI 
Italia Nostra 
WWF Italia www.wwf.it 

Milano, 4 febbraio 2008
 
                               

 

 

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