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A FEST Sepulveda, scrittore-ecologista: difendiamo il pianeta dallo strapotere del mercato

Un'appassionata requisitoria per il primato (perduto) della politica e contro lo strapotere del mercato, che tutto piega alle sue logiche di profitto, nelle quali non trovano spazio, per definizione, etica e morale. E' nelle pieghe di questo processo che sempre più caratterizza le moderne democrazie che trova la sua origine l'emergenza ecologica del pianeta.
E' lucida la visione di Luis Sepulveda, scrittore cileno di fama mondiale, ma prima di tutto "cittadino ecologista", che al FEST di Trieste è attesissimo questa sera con la sua conferenza-evento "Conversazione sull'ecologia", introdotto da Bruno Arpaia.
In un'anticipazione alla stampa dei temi del suo intervento, lo scrittore punta il dito contro uno sviluppo che ha messo al centro gli interessi delle grandi industrie multinazionali, a svantaggio della stragrande maggioranza del pianeta. Porta ad esempio la politica di sfruttamento intensivo della terra praticata in Argentina per la produzione di soia, che in pochi decenni ha impoverito un suolo fertilissimo e tolto lavoro a migliaia di contadini, decuplicando il numero dei poveri delle fasce periferiche di Buenos Aires. Scelte dettate dalle grandi imprese, per estrarre etanolo a fini energetici o per rispondere all'impressionante crescita della richiesta alimentare cinese, alle quali la politica non sa opporre una sua visione di sintesi, nell'interesse generale.
La scelta di incrementare considerevolmente le coltivazioni OGM in Asia, America Latina e Africa, senza significativi controlli sugli effetti indotti dal crescente utilizzo di pesticidi e fertilizzanti che queste piantagioni richiedono, sono per Sepulveda un esempio di come ciò che in termini di sviluppo funziona nell'ottica strettamente economica, generando profitti, rischia di essere insostenibile in termini ecologici e sociali.
Il presidente brasiliano Lula, in un suo recente incontro con le popolazioni dell'Amazzonia ha dovuto constatare che il risultato di anni di deforestazione è, oltre alla devastazione ambientale, la perdita di piante medicinali e della cultura che per secoli è stata capace di sfruttarne i benefici.
Sul problema energia, due i concetti espressi dallo scrittore-ecologista: lotta frontale al nucleare, fin quando non sarà risolto il problema dello stoccaggio delle scorie; investimento sulle energie alternative, ad esempio l'eolico come fa la Danimarca o lo sfruttamento delle maree. Anche qui, a suo parere, il mercato entra in conflitto con gli interessi generali, poiché le nuove tecnologie richiedono ingenti investimenti difficilmente compatibili con obiettivi di profitto a breve termine. Le industrie, è la conclusione, preferiscono per questo puntare su tecnologie collaudate e già note.
Non è mancato anche un appello alla partecipazione attiva alla politica, soprattutto da parte dei giovani. La democrazia, ha sottolineato Sepulveda, non può limitarsi al semplice esercizio del voto, ma richiede impegno individuale e sociale.
ufficio stampa:
press@festrieste.it
Leo Brattoli
Simona Regina
Roberto Toffolutti
Mauro Scanu
Eleonora Cossi
Trieste, 18 aprile 2008
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