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Una nuova speranza di cura per i piccoli pazienti in attesa di un nuovo fegato
Il Bambino Gesù verso il primo centro europeo di trapianti in età pediatrica
Con l’intervento realizzato domenica scorsa dall’equipe coordinata da Jean De Ville de Goyet e da Fabrizio Gennari, si apre una nuova stagione di speranza per i bambini e i ragazzi in attesa di un fegato nuovo per continuare a vivere.
L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, punto di riferimento a livello internazionale sul fronte della ricerca e dell’assistenza sanitaria per bambini e adolescenti, diventa così un ulteriore nodo della rete nazionale dei trapianti di fegato, assieme alle strutture di Bergamo e Palermo che fino ad oggi hanno effettuato circa il 90 per cento degli interventi in età pediatrica.
Ogni anno in Italia, secondo i dati del Centro Nazionale Trapianti, sono 80 i fegati o le porzioni di fegato trapiantate su pazienti pediatrici e la lista nazionale conta 23 bambini ancora in attesa di una donazione necessaria per sopravvivere.
L’intervento effettuato all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù domenica su un bambino del Lazio di appena 9 mesi e di soli 6 chili di peso, con un quadro clinico estremamente complesso, è durato otto ore, dalle 10 alle 18. Il bambino è infatti affetto da una patologia che – seppure considerata rara – rappresenta la prima causa nei pazienti pediatrici di candidatura a un trapianto di fegato.
In questa circostanza, l’efficienza della rete nazionale della donazione aveva individuato una prima possibilità in un donatore del nord Italia, poi rivelatasi non utilizzabile. L’equipe per il prelievo è stata poi contattata durante il rientro a Roma per segnalare la disponibilità di una donazione da adulto a Roma. Tramite la tecnica dello split liver, che rende possibile con una sola donazione, due trapianti, si è proceduto al prelievo in collaborazione con una equipe del Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma. In questo modo, la donazione ha reso possibile due trapianti, uno a favore del piccolo paziente del Bambino Gesù, l’altro al Gemelli.
L’attivazione dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – che già rappresenta una eccellenza per i trapianti di cuore, polmone e reni, oltre che per il trapianto di cellule e tessuti – anche sul fronte dei trapianti di fegato, rappresenta un determinante passo in avanti verso la concretizzazione del progetto strategico dell’Ospedale destinato a diventare – anche con la prossima estensione ai trapianti di intestino in età pediatrica – il primo centro policlinico pediatrico europeo in grado di rispondere a tutte le esigenze trapiantologiche per bambini già dall’età neonatale.
L’attivazione del nuovo Centro per i trapianti di fegato del Bambino Gesù rappresenta così una nuova concreta speranza per chi è in attesa di un trapianto.
Le peculiarità istituzionali dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico di proprietà della Santa Sede, portano così il Bambino Gesù, con un ruolo di primo piano anche sul fronte della ricerca, soprattutto per quanto concerne la riduzione dei rischi di rigetto degli organi con tecniche terapeutiche innovative quali la fotoferesi cellulare, a rispondere con efficacia anche sul piano delle terapie trapiantologiche per le patologie del fegato.
“L’impegno messo in campo a 360 gradi dall’Ospedale – ha sottolineato il Presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, professor Giuseppe Profiti – sul fronte del potenziamento razionale delle risposte in termini di salute per i bambini e ragazzi affetti da patologie complesse o rare, riceve oggi il primo significativo ritorno. La gioia di essere riusciti a offrire una concreta opportunità di guarigione a un bambino che, senza il trapianto, avrebbe visto compromessa la sua stessa esistenza e per il quale ogni minuto diventava determinante, ci incoraggia ad andare avanti con determinazione verso l’ulteriore estensione e potenziamento delle risorse assistenziali e di ricerca”.
“La rete nazionale dei trapianti – afferma il dottor Alessandro Nanni Costa, Direttore del Centro Nazionale Trapianti – ha mostrato anche in questa felice circostanza di saper rispondere con tempestività ed efficacia al bisogno di cure provenienti dal territorio. Il Bambino Gesù che già esprime l’eccellenza sul fronte dei trapianti d’organo, di tessuti e di cellule staminali emopoietiche estende così a un ambito delicato e di alta complessità la gamma della propria offerta terapeutica al servizio della difesa della vita umana”.
“La complessità tecnica e organizzativa messa in campo in questo primo caso, particolarmente critico e che ha necessitato e che necessiterà nella prosecuzione delle terapie di una sinergia multidisciplinare - sottolineano i dottori Jean De Ville de Goyet e Fabrizio Gennari - ha dimostrato l’efficacia del lavoro preparatorio attuato dall’Ospedale con determinazione e spirito di servizio finalizzato a offrire le migliori possibilità di cura a chi ne ha bisogno. Utilizzando il potenziale organizzativo e il capitale professionale che ha reso possibile l’attivazione di questo programma di trapianto di fegato, è il presupposto migliore per l’estensione delle attività verso la cura delle insufficienze intestinali in età pediatrica grazie al trapianto di intestino”.
www.ospedalebambinogesu.it
Roma, 17 settembre 2008
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