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Tumori ereditari, problema scientifico e sociosanitario
Tra i tumori familiari quelli del colon-retto occupano un ruolo di rilievo:
se ne discute al VII Congresso Nazionale sulle neoplasie genetiche gastrointestinali
Il cancro al colon-retto è la seconda causa di morte nei paesi sviluppati con un'incidenza di 40 nuovi casi l’anno su 100.000 persone. La “poliposi adenomatosa familiare” la cui età di insorgenza è intorno ai 25 anni e il “tumore ereditario non poliposico” o Sindrome di Lynch, che compare in genere vicino ai 40 anni di età, rappresentano circa il 5%- 10% del totale dei tumori al colon retto. Lo studio delle patologie ereditarie che predispongono allo sviluppo dei tumori gastrointestinali può condurre alla comprensione dei meccanismi molecolari di questa temibile neoplasia. Tali sindromi genetiche sono trasmesse con carattere “autosomico dominante”, il che vuol dire che, se non intervengono programmi di sorveglianza sui soggetti a rischio, il 50% dei discendenti da un individuo affetto svilupperanno il cancro colon-rettale. Simili programmi sono estremamente costosi per la Sanità pubblica e creano forti disagi psicologici al paziente che nel corso della vita deve sottoporsi a circa 30 controlli endoscopici in caso di poliposi adenomatosa familiare e circa 50 esami in caso di Sindrome di Lynch. Il test genetico risolve questi problemi grazie all’identificazione delle mutazioni responsabili di queste malattie, con due vantaggi: l'esclusione dei soggetti non portatori delle mutazioni, con evidente risparmio di risorse e una maggiore motivazione ad aderire ai programmi di sorveglianza da parte dei portatori di mutazione. I tumori a carattere ereditario rappresentano pertanto un problema non solo di rilievo scientifico ma anche sociosanitario. Da qui nasce l’esigenza di una realtà come l’ “Associazione Italiana per lo Studio della Familiarità ed Ereditarietà dei Tumori Gastrointestinali (AIFEG”) che promuove, come ogni anno, il VII Congresso Nazionale sui tumori Colonrettali ereditari. L’incontro si svolgerà il 20 e il 21 Novembre a Roma presso il Centro Congressi Frentani. Responsabile del Comitato Scientifico del Congresso la Dott.ssa Vittoria Stigliano, referente per i programmi di prevenzione dei tumori dell’apparato digerente della Gastroenterologia dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE).
Sono note numerose condizioni che predispongono in maniera ereditaria allo sviluppo di un tumore del colon-retto. Due di esse, la poliposi adenomatosa familiare (FAP) che compare in 1-7 casi su 8000 nascite e il tumore ereditario non poliposico (HNPCC o S. di Lynch), 1 caso ogni 200 nascite, si caratterizzano per l’ insorgenza in età giovanile. E' stato dimostrato recentemente che programmi di sorveglianza sanitaria possono ridurre l'incidenza e la mortalità per tali forme di cancro. Essi si basano su controlli endoscopici annuali per i familiari a rischio a partire da 10-15 anni fino a 40 anni di età per la FAP e da 20-25 anni fino a 65 anni per l'HNPCC. Da un punto di vista genetico sono stati identificati i geni responsabili di queste due sindromi.
“La maggioranza delle mutazioni associate alla FAP causa un arresto prematuro nella sintesi di una
proteina codificata dal gene oncosoppressore APC (Adenomatous Polyposis Coli) – spiega la Dr.ssa Vittoria Stigliano referente per i programmi di prevenzione dei tumori dell’apparato digerente della Gastroenterologia IRE – ciò determina il precoce sviluppo di innumerevoli adenomi colon-rettali e l’inevitabile loro evoluzione in cancro e in lesioni neoplastiche extra-colonrettali, che includono forme di fibromatosi aggressiva. Maggiormente difficoltoso è il riconoscimento dei casi di HNPCC, la quasi totalità dei pazienti affetti da tale sindrome presenta inserzioni e/o delezioni di semplici sequenze ripetitive di Dna.”
“Lo studio di queste patologie rappresenta spesso una premessa alla comprensione dei meccanismi implicati nelle comuni forme non-ereditarie di tumore – afferma il Dr. Giovanni Viceconte Responsabile della Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva IRE - Inoltre il riconoscimento e l'inquadramento nosologico di questi casi rappresenta un aspetto di particolare rilevanza sociosanitaria, in quanto ha riflessi positivi sulla gestione clinica dei pazienti e dei familiari a rischio. Da questo punto di vista l’identificazione dei geni responsabili della sindrome, apre nuove possibilità ad una diagnosi più sicura e precoce delle mutazioni predisponenti e consentirà un migliore riconoscimento ed una più adeguata gestione di questi pazienti. Tale gestione permetterà l’effettuazione di controlli endoscopici periodici, ad intervalli di tempo variabili in relazione non solo alle caratteristiche cliniche-fisiopatologiche ma soprattutto biomolecolari del paziente.”
In questo ambito opera il un gruppo multidisciplinare IRE coordinato dalla dr.ssa Vittoria Stigliano che collabora con altri gruppi nazionali che lavorano sulla familiarità ed ereditarietà dei tumori dell’apparato digerente e che si riuniranno, come ogni anno, in occasione del Congresso Nazionale AIFEG, per fare il punto della situazione.
“La caratteristica principale del team IRE che si occupa dell’ereditarietà dei tumori gastrointestinali è l’interdisciplinarità – precisa la Prof.ssa Paola Muti Direttore Scientifico del Regina Elena di Roma - Genetisti, Gastroenterologi, Chirurghi, Biologi Molecolari, Internisti, Oncologi, Psicologi ed altri specialisti collaborano attivamente determinando una interazione tra ricerca di base e clinica e creando le condizioni per trasferire rapidamente a livello clinico-diagnostico le conoscenze derivanti dagli studi di genetica molecolare.”
Nelle due giornate del Congresso si toccheranno argomenti quanto mai svariati e più o meno complessi e si discuterà anche dell’identificazione, da parte del gruppo di ricercatori guidati dalla Dr.ssa Stigliano, di una nuova variante patogenetica che causa la “Muir Torre”, sindrome ereditaria molto rara alla quale si associano tumori del colon e tumori della cute e di cui parlerà il Dr. Pietro Donati Istopatologo dell’Istituto San Gallicano.
Di rilievo le Letture Magistrali del Dr.Carlo Garufi dell’Oncologia medica C IRE: “Chemioterapia nei tumori ereditari” e del Dr. Riccardo Capocaccia Direttore del Reparto di Epidemiologia dei Tumori dell’Istituto Superiore di Sanità: “ Il cancro del colon retto: Epidemiologia”.
www.ifo.it
Roma, 20 novembre 2008
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