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Aumentano i bisogni alimentari nel Congo orientale mentre continuano violenza e movimenti di sfollati
Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) ha lanciato l’allarme oggi: le risorse dell’agenzia nella Repubblica
Democratica del Congo (RDC) si stanno esaurendo a causa del crescente
numero di persone in fuga dai combattimenti nell’est del paese, mentre
migliaia di loro si raccolgono nei campi in cerca di sicurezza.
Nonostante un accordo di pace firmato a gennaio, la provincia del North
Kivu rimane un focolaio di intimidazioni e violenze, con almeno 100.000
persone, nel solo nel distretto di Rutshuru, costrette negli scorsi mesi a
lasciare le proprie case. Ciò ha portato il totale degli sfollati nella
provincia, da marzo 2007, ad oltre mezzo milione. Quasi ogni giorno sorgono
nuovi campi, molti dei quali privi di una vera e propria assistenza.
Il PAM ha già dimezzato le razioni alimentari ad una parte degli sfollati,
nello specifico a quelli accampati vicino a Goma, la capitale provinciale,
nel tentativo di raggiungere chi si trova in condizioni disperate
nell’altopiano montagnoso, centro del conflitto in atto.
“Altre migliaia di persone sono scappate per mettersi in salvo negli scorsi
mesi e ora hanno urgente bisogno di aiuto”, ha detto il Direttore del PAM
in RDC, Charles Vincent. “I bisogni sono enormi e crescenti, in particolare
nel Nord Kivu. Ci appelliamo alla comunità internazionale affinché
intervenga e ci aiuti in questo compito molto difficile”.
Dal luglio dello scorso anno, quando il PAM progettava di distribuire 800
tonnellate di cibo al mese, il numero degli sfollati è costantemente
aumentato. Per il PAM ciò si traduce nella necessità di inviare 10.000
tonnellate al mese; uno sfida enorme considerando l’estrema volatilità
delle condizioni di sicurezza, la scarsità di strade e infrastrutture per i
trasporti e le fluttuazioni nei rifornimenti alimentari.
Lo staff del PAM, che ha visitato le zone più colpite nell’area di
Birambizo in Rutshuru, racconta di nuovi spostamenti di massa, di campi
improvvisati dove mancano i servizi di base, compresi l’acqua potabile e
ripari, oltre a riportare racconti terrificanti delle persone in fuga dagli
attacchi e dalle razzie dei gruppi armati.
La malnutrizione cresce a livelli allarmanti, minacciando le vite di
migliaia di bambini. Nelle zone di Masisi e Rutshuru, numerose indagini
segnalano livelli di malnutrizione acuta di oltre il 17 per cento, ben
superiori alla soglia d’emergenza. Il PAM sta lavorando con ONG
specializzate per istituire un ampio numero di nuovi centri nutrizionali
nel tentativo di arginare l’ondata crescente di malnutrizione.
Ad aggravare la situazione vi è il fatto che molte famiglie hanno dovuto
spostarsi numerose volte, costantemente soggette alla violenza e ai soprusi
dei gruppi armati. In molti casi, le scorte alimentari delle famiglie sono
state rubate e gli attrezzi agricoli distrutti o rubati. Le donne in
particolare si trovano costantemente sotto la minaccia della violenza
quando cercano di coltivare i campi. Per molti degli sfollati è stato
impossibile, per tre stagioni consecutive, seminare, il che li ha resi
ancora più dipendenti dall’assistenza esterna.
Molti spostamenti degli sfollati sono avvenuti nel cuore della regione
considerata il granaio del paese, contribuendo a un brusco aumento dei
prezzi alimentari in centri urbani come Goma che dipendono dall’entroterra
per la maggior parte dei rifornimenti.
“C’è il rischio reale di una completa disintegrazione dell’equilibrio
nutrizionale delle persone che stiamo cercando di raggiungere. Il PAM può
salvare vite e cambiare davvero le cose – abbiamo solo bisogno di strumenti
per farlo”, ha detto Vincent.
Il PAM necessita di 142 milioni di dollari per la sua operazione in RDC per
i prossimi 12 mesi. I donatori dell’attuale operazione includono: Stati
Uniti (62 milioni di dollari), Commissione Europea (25 milioni di dollari),
UN CERF (16 milioni di dollari – per CERF, vedi http://ochaonline.un.org
), Francia (8,7 milioni di dollari), Canada (6,4 milioni di dollari), Belgio
(6,2 milioni di dollari), Giappone (5 milioni di dollari), Norvegia (3
milioni di dollari), Svizzera (2,5 milioni di dollari), Germania (1,1
milione di dollari), Grecia (615.000 dollari), Lussemburgo (506.000 dollari), Repubblica di Corea (500.000 dollari), Spagna (455.000 dollari),
Finlandia (433.000 dollari) e Polonia (200.000 dollari).
Il PAM è la più grande agenzia umanitaria del mondo. Quest’anno prevede di
fornire assistenza alimentare ad oltre 70 milioni di persone in 80 paesi.
www.wfp.it
Kinshasa, 16 luglio 2008
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