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Anno 7 Numero 332

Direttore Responsabile Guido Donati

                        

 

Civili nuovamente in fuga in Georgia



L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati
(UNHCR) chiede a tutte le parti coinvolte nel conflitto in Ossezia del
Sud di fare del loro meglio affinché ogni nuovo focolaio di violenza,
che potrebbe costringere nuovamente i civili a fuggire, venga contenuto.
L’UNHCR esprime preoccupazione riguardo alle notizie di nuovi
movimenti forzati di popolazione causati da milizie armate impegnate in
razzie a nord della città georgiana di Gori, vicino alla linea di
confine con la regione autonomista dell’Ossezia del Sud. 

Circa quattrocento persone fuggite dai loro villaggi si sono radunate
sulla piazza principale di Gori nel corso della giornata di oggi. Stando
a quanto riferito agli operatori dell’UNHCR a Gori da alcuni degli
sfollati, molti di loro avevano abbandonato le proprie case all’inizio
del conflitto ed avevano fatto ritorno nelle loro fattorie e nei loro
villaggi da appena un paio di giorni. Tra gli sfollati vi sono anche
persone anziane rimaste nelle proprie case durante gli scontri, ma che
sono state costrette a fuggire da gruppi armati nelle ultime ore. I
nuovi sfollati dicono di aver subìto violenze, angherie e rapine e
sostengono che tre persone sono state uccise. A quanto risulta, i
banditi avrebbero attaccato i civili nella cosiddetta ‘zona
cuscinetto’ istituita lungo la linea di confine con l’Ossezia del
Sud. 

Gli operatori dell’UNHCR a Gori stanno assistendo le autorità locali,
impegnate nell’approntare un piccolo campo profughi appena fuori dalla
città in modo da fornire un riparo per la notte agli sfollati.

Dopo tre settimane di operazioni umanitarie d’emergenza, le attività
dell’UNHCR in Georgia stanno ormai entrando nel pieno dell’azione
post-emergenziale, con un’enfasi maggiore sul mandato di protezione
dell’Agenzia e sulla ricerca di soluzioni durature. Le condizioni
imprevedibili ed in continua evoluzione – che generano, a loro volta,
ulteriori flussi di civili in fuga - in cui si trovano però a lavorare
gli operatori dell’UNHCR, rendono ancora più complesso lo svolgimento
di queste attività. Le squadre dell’UNHCR continueranno a monitorare
attentamente sia il numero di sfollati e rifugiati che le tipologie di
eventuali nuovi movimenti forzati di popolazione nella regione. 

All’apice della crisi, più di 158mila persone erano fuggite dalle
proprie case, di cui 128mila all’interno della Georgia e circa 30mila
dall’Ossezia del Sud verso la Federazione Russa. Già prima del
deflagrare dell’ultimo conflitto, l’UNHCR si occupava di 220mila tra
sfollati, rifugiati, rifugiati rimpatriati, richiedenti asilo ed apolidi
in Georgia. 

www.unhcr.it  

Ginevra, 26 agosto 2008


 
                               

 

 

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