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Anno 7 Numero 344

Direttore Responsabile Guido Donati

                        

 

IRE: Di Filippo presiede il 14° Congresso Annuale dell’ Intergruppo Melanoma Italiano a Roma 

Melanoma: a poco a poco si svela il volto di un tumore subdolo e come combatterlo



E’annoverato tra le patologie rare, eppure il melanoma, il più aggressivo tumore cutaneo che si conosca, è oggi considerato la neoplasia a più rapido incremento. In Italia ha una incidenza pari a 7-8000 nuovi casi l’anno (dati della Associazione Italiana dei Registri Tumori) rappresentando l’1,8% di tutti i tumori, colpisce in prevalenza una fascia di età relativamente giovane rispetto ad altre neoplasie solide, infatti tra i 0 e i 44 anni si colloca al quarto posto tra le patologie neoplastiche più frequenti. Fin’ora ci si basava su delle metodologie cliniche molto empiriche per la cura di questa malattia ma oggi grazie alle nuove conoscenze che derivano dalla caratterizzazione biologica del paziente è possibile inquadrare meglio i pazienti, la loro prognosi, la loro prospettiva di vita e indicarne cure più mirate. La“caccia” capillare ai geni implicati nel melanoma cutaneo ha svelato molti segreti su questa malattia, la ricerca in terapie sempre più personalizzate ha portato ad osservare la potenziale efficacia clinica della combinazione chemio-immunoterapia. Il gruppo multidisciplinare composto da specialisti dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) e dell’Istituto Dermatologico San Gallicano (ISG), lavora attivamente in questa direzione.
Di questo e di tanto altro si discute oggi e fino al 15 Novembre a Roma durante il “14° Congresso annuale dell’Intergruppo Melanoma Italiano (IMI)”, occasione per affrontare il tema del melanoma attraverso un approccio multidisciplinare. Presidente del Congresso è il Dott. Franco Di Filippo, Direttore della Divisione di Chirurgia Generale “A” IRE. 

“E’ stato fatto il massimo sforzo per realizzare al meglio, anche quest'anno, un congresso multidisciplinare sul melanoma - afferma il Dott. Franco Di Filippo- che spazierà dalla genetica alla diagnosi precoce, al trattamento chirurgico, medico e radioterapico, alle terapie innovative del melanoma come l’elettrochemioterapia e l’immunoterapia con vaccini di ultima generazione.”
Nell’ultimo decennio si è assistito in particolare ad un incremento del tasso di incidenza delle cosiddette forme “sottili”. Tale dato, in parte attribuibile alla maggiore attenzione progressivamente posta alla diagnosi precoce, ha sicuramente contribuito a determinare l’incremento della sopravvivenza registrato nel corso degli anni. “Questi “micro-melanomi”, lesioni con spessore uguale o minore di 6 mm - spiega la Dott.ssa Caterina Catricalà, Direttore del Dipartimento di Dermatologia Oncologica dell’Istituto San Gallicano - possono rappresentare una sfida continua anche per un clinico esperto, perché sono molto difficili da individuare e vengono facilmente confusi con lesioni pigmentate benigne sia di natura melanocitaria che non melanocitaria. Nella nostra casistica, riscontriamo circa il 10% di melanomi piccoli e per la loro diagnosi è fondamentale l’utilizzo del dermoscopio. 

Il ruolo della dermoscopia - prosegue la Dott.ssa Catricalà- è oggi in primo piano anche nella diagnosi che permette di distinguere una melanosi, lesione pigmentata benigna che si sviluppa più frequentemente alle piccole labbra, da un melanoma vulvare, che, al contrario ha una notevole aggressività biologica.”

Gli studi sull’espressione genica nel melanoma, condotti dalla comunità scientifica internazionale negli ultimi 9 anni, hanno svelato molti segreti su tale neoplasia. Malgrado i notevoli avanzamenti degli studi, si cercano ancora attivamente le 'firme' dell'aggressività, dell'andamento clinico e della risposta ai trattamenti terapeutici. 
“Firme biologiche – sottolinea il Dott. Franco Di Filippo- sarebbero fondamentali per identificare quei pazienti i cui tumori sono in apparenza simili, ma evolvono diversamente, una circostanza comune, in un tumore subdolo come il melanoma. Identificare sempre più 'firme', significherebbe poter fornire i trattamenti opportuni a chi ne ha più bisogno, e 'centrare' i bersagli molecolari clinicamente più rilevanti.”

In questo contesto, il gruppo multidisciplinare Disease Management Team del melanoma che coinvolge ricercatori clinici e sperimentali dell'Istituto San Gallicano e Regina Elena, sta facendo passi importanti “Stiamo valutando circa 20 firme di progressione interamente nuove e non prima descritte – afferma il Dott. Patrizio Giacomini del laboratorio di immunologia IRE. - Tra queste, ci siamo soffermati inizialmente su un gene, HLA-E, che ha catturato la nostra attenzione perché pare che le cellule di melanoma lo esprimano in maniera nettamente superiore ai melanociti normali per ingannare il sistema immune. Accanto a questa funzione, pensiamo che HLA-E ne possa avere un'altra, cioè che possa anche attivare certe cellule del sistema immunitario che agiscono in difesa contro cellule tumorali e agenti infettivi. Ora stiamo esplorando la possibilità che HLA-E sia associato ad un andamento prognostico migliore o peggiore, a seconda della sua funzione. Si tratterebbe di una peculiarità concettuale e clinica che vale la pena di considerare.” 

Altri studi in corso presso il Regina Elena valuterebbero alcuni fattori prognostici nel processo di meta- statizzazione del melanoma. Tra questi si è individuato un aumento sia della proliferazione sia del diametro dei vasi linfatici nei melanomi umani in fase metastatica. “La recente identificazione di fattori di crescita linfatica e di nuovi marcatori specifici per i vasi linfatici – spiega il Dott. Paolo Visca, dell’Anatomia e Istologia Patologica e Citodiagnostica - ha condotto a studi sulla linfoangiogenesi tumore-associata che apre la strada ad una prospettiva nuova rispetto alla più diffusa idea di un aumento dei vasi sanguigni associati a metastasi.”

Una importante occasione per discutere di tutte queste novità sul melanoma è rappresentata dal 14°Congresso Annuale dell’Intergruppo Melanoma Italiano che si svolgerà i dal 13 al 15 Novembre a Roma presso il Jolly Hotel Villa Carpegna. www.imi-online.it

Lorella Salce 
Capo Ufficio Stampa IFO

www.ifo.it 

Roma, 13 novembre 2008
 
                               

 

 

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