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Centro Mediterraneo delle Arti
presenta
STORIE DI SCORIE
Il pericolo nucleare italiano: Scanzano, Saluggia, Casaccia di Roma, Latina, Rotondella
di e con Ulderico Pesce
dal 3 al 8 febbraio 2009
ROMA - Teatro Cassia
Via Santa Giovanna, 69 (zona San Godenzo)
tel. 06 96527969
da martedi a sabato ore 21.00 - domenica ore 17.30
Prezzi Biglietti
intero 15,00€, ridotto over 65 12,00€ e under 18 10,00€
“Storie di Scorie” vuole ricostruire prevalentemente l’avvento dell’industria nucleare italiana, il pericolo che ancora oggi rappresenta e le modalità tecniche del funzionamento di una centrale atomica.
Il testo racconta la vita Nicola, figlio di un contadino del Metapontino (MT) che ha lavorato come addetto alle pulizie nel deposito nucleare della Trisaia di Rotondella (MT) dove negli anni ’60 arrivarono 84 barre di uranio radioattivo provenienti dagli USA delle quali, 64 sono ancora conservate nel deposito lucano, altre riprocessate, altre ancora sono conservate nel deposito nucleare della Casaccia, a 25 chilometri a nord-est di Roma. Nicola, avendo scoperto illeciti da parte dell’Enea è stato licenziato. Successivamente è partito volontario per la Bosnia dove ha respirato polvere di proiettile all’uranio e si è ammalato. Tornato in Italia ha fatto domanda alle Poste Italiane ed è stato assunto come postino a Saluggia (VC). La piccola casa che ha preso in affitto è sulla Dora Baltea, la finestra si affaccia proprio sul deposito nucleare del luogo.
A novembre del 2003 decide di tornare in Lucania per partecipare alla protesta contro il decreto 314 emanato dal Governo, secondo il quale a Scanzano Jonico, paese dove è nato e dove suo padre ha un’azienda agricola, dovrà nascere il deposito unico di scorie nucleari italiane.
Nicola sarà tra gli organizzatori della protesta contro il decreto e comincerà ad informare la popolazione sul pericolo del deposito nucleare della Trisaia di Rotondella dove ha lavorato anni prima e nel contempo denuncerà la situazione di alto rischio in cui vivono oggi i depositi nucleari di Latina, della Casaccia di Roma, di Caorso ecc.
Organizzazione e distribuzione PigrecoDelta
Chiara Pazzini – Clotilde Recchia
www.pigrecodelta.it
di Storie di Scorie hanno scritto:
“Lo spettacolo è bellissimo, asciutto, antiretorico, Pesce è bravissimo, sa fare denuncia e arte allo stesso tempo.”
M. Lucidi AVVENIMENTI
“E’ un grande successo e un grande piacere sentire le sue storie di scorie. Pesce riesce a tenere avvinto il pubblico col racconto di cosa sia l’uranio.”
G. Capitta IL MANIFESTO
“E’ un provvidenziale lavoro che appartiene alla scena della denuncia.”
R. Di Giammarco La REPUBBLICA
“Ulderico Pesce mi fa venire in mente per similitudine Ignazio Buttitta, il poeta siciliano che è stato l’ultimo dei grandi cantastorie del Sud.”
A. Cambria L’UNITA’
“Uno spettacolo pregevole: intenso, sofferto, dal sapore meridionale.”
G. Malatesta IL MESSAGGERO
“Uno spettacolo festeggiato con continui applausi a scena aperta scaturiti da una sentita adesione da parte di un pubblico che Pesce riesce a trascinare, commuovere e convincere.”
T. De Matteis IL TEMPO
“Ulderico Pesce tra i fenomeni del nuovo teatro italiano”
M. Fratoddi NUOVA ECOLOGIA
“Il pericolo nucleare attraverso una piece teatrale documentata e severa con effetto davvero eclatante.”
A. Bernocco EUROPA
“Nel racconto scientifico, dettagliato e passionale la poesia non abbandona mai lo spettacolo.”
C. R. Antolini LIBERAZIONE
“Grande successo di pubblico per le storie di scorie di Pesce all’Orologio di Roma.”
L. Novelli IL GIORNALE
“Piace perché racconta, affabula, ricorda, stupisce e insegna.”
C. Fava L’UNITA’
“Un teatro civile, di denuncia, che nasce da una vera inchiesta e parla alla gente di problemi che la toccano da vicino.”
P. Petroni IL CORRIERE DELLA SERA
di Ulderico Pesce hanno scritto:
l’Unità Rossella Battisti: “Un narratore di un’Italia dimenticata. Del fare teatro passando per l’archivio, la memoria e poi agitando il tutto per un perfetto cocktail da scena. Teatro con senso e con anima che non finisce con la sigla “the end”, ma continua a lavorarti dentro e, magari, si aspetta che possa agire nella realtà.”
Corriere della Sera Franco Cordelli: “Pesce recita come se fosse seduto a un tavolo con ciascun spettatore, mi racconta una storia, è la storia di un altro, ma potrebbe essere la sua. Pronuncia una lunga frase e fa una pausa, con calma come se il tempo fosse illimitato, come se fossimo a Matera e non fossimo incalzati da nessuna delle nostre pseudo-brame di vita.”
Avvenimenti Marcantonio Lucidi: “Pesce, attore di sicura forza teatrale, è uno di quegli showman di cui l’Italia ha il segreto, i mattatori di estrazione locale ma di valore nazionale.”
IL MANIFESTO Gianfranco Capitta: “Quella di Pesce è una teatralità piena e avvolgente”
Diario Attilio Scalpellini: “Dolce e dolente è la matrice del teatro estroverso e popolare di Ulderico”
Il Tempo Tiberia De Matteis: “Il teatro di Pesce cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica su importanti argomenti con la sua indubbia ed etica arte scenica.”
ITALIA SERA Annalisa Venditti: “Il teatro di Ulderico Pesce sa toccare naturalmente i vertici delle emozioni”
Ulderico Pesce, definito dalla critica italiana: “esponente di spicco della nuova generazione dei narratori teatrali italiani”, è nato in Lucania ed ha quaranta anni. Allievo dell’Accademia di Teatro di Mosca diretta da Anatoli Vassilev, ha lavorato come attore con Luca Ronconi, Carmelo Bene, Giorgio Albertazzi, Giancarlo Sbragia, Gabriele Lavia e altri. Ha partecipato a vari progetti internazionali (Mosca-Roma: Ciascuno a suo modo di Pirandello per la regia di Vassilev, con il Teatro di Roma, l’Accademia teatrale di Mosca e l’Università “La Sapienza di Roma”; Berlino: Capitan Ulisse di Savinio per la regia di Erik Baranowski, con le Università di Berlino e di Parma).
Ha messo in scena Diario Ottuso di Amelia Rosselli, (parte del lavoro è andato in onda a Blob Fuori orario, Rai 3), Novecento di Alessandro Baricco e Levi Carlo Graziadio, scritto con Giovanni Russo. Successivamente ha scritto e diretto Contadini del Sud, tratto dall’opera di Rocco Scotellaro e Amelia Rosselli, con il quale ha partecipato a festivals in Australia, Argentina, Brasile, Uruguay, Cile, Colombia, Venezuela, Francia e Svizzera. Questo spettacolo, andato in onda su Rai Sat album, è stato definito da Franco Cordelli, sul Corriere della Sera: “Lo spettacolo più sorprendente della stagione teatrale”. Nel 2003 Pesce ha scritto e diretto L’innaffiatore del cervello dell’anarchico Passannante, con il quale ha partecipato al Festival Internazionale di Teatro di Santarcangelo di Romagna e a festivals in Cile, Argentina e Perù. Ha messo in scena inoltre Storie di Scorie, il pericolo nucleare italiano: Scanzano, Saluggia, Roma, Latina, Rotondella.
Roma, 1 febbraio 2009
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