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Anno 2 Numero 81 Mercoledì 22.10.03

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

La candidosi vaginale spesso nasconde un'infezione da Human Papilloma Virus 

 

di Guido Donati *

Le vulvovaginiti da candida sono molto frequenti, il 75% delle donne ne soffre almeno una volta nella vita e nel 40-50% recidiva almeno una volta. Per la loro elevata frequenza vengono considerate un processo banale e autocurate o curate per telefono, lo dimostra il fatto che almeno il 30% degli antimicotici locali viene venduto in farmacia senza ricetta medica. É un errore per diversi motivi:

- non sempre ciò che sembra una patologia lo è realmente; nel 10% dei casi che si rivolgono al medico per una presunta candidosi si rinviene solo una flora vaginale normale. Sottoporli a terapia non solo sarebbe inutile ma anche dannoso; 

- non tutte le candidosi sono dovute alla Candida albicans, ma soprattutto negli ultimi anni stanno emergendo altre forme resistenti ai normali trattamenti antifungini, C. tropicalis, C. glabrata, C. cerevisiae ;

- non tutto quello che sembra una candidosi lo è realmente (psoriasi, eczema, lichen ecc.);

-  la candida spesso nasconde altre infezioni quale quella da Human Papiloma Virus (HPV) o da altro microrganismo, per cui al trattamento antimotico segue un periodo di apparente guarigione e quindi di solito una recidiva.

Si deve perciò effettuare una visita ed eventualmente un prelievo del materiale vaginale per evidenziare i microrganismi presenti e scegliere la terapia più adatta.

Per le forme recidivanti il medico indagherà su possibili cause endocrine (diabete,  terapie ormonali compresa la pillola contraccettiva ecc.), su precedente utilizzo di antibiotici, sulle abitudini alimentari, sullo stile di vita e su fattori psicoemozionali.  Vi è un 5% di casi molto difficili da curare con recidive frequenti dove alla base vi sono problemi psicologici legati alla sfera affettiva e sessuale.

Le recidive più pericolose sono sicuramente quelle che nascondono la presenza dello Human Papiloma Virus (HPV) che, come ormai è ampiamente dimostrato, è alla base del cancro del collo dell'utero. Questo virus solitamente si trasmette per via sessuale e si riscontra associato con Candida, Chlamydia trachomatis, Neisseria gonorrheae, Herpes Simplex Virus (HSV), Trichomonas vaginalis, Gardnerella vaginalis.

Le associazioni patologiche possono essere dovute:

- ad un contagio di microrganismi di varia specie durante lo stesso rapporto;

- a preesistenti infezioni da Candida, Chlamydia trachomatis, Neisseria gonorrheae, Herpes Simplex Virus (HSV), Trichomonas vaginalis e Gardnerella vaginalis che hanno creato le condizioni favorevoli all'attecchimento dell'HPV;

- allo Human Papilloma Virus che modificando il pH vaginale favorisce l'attecchimento di altri microorganismi.

Per quest'ultimo motivo l'associazione fra HPV e Candida è la più frequente. La Candida, come abbiamo detto si sviluppa molto facilmente, anche per piccole trasformazioni dell'ambiente vaginale; l'HPV dal canto suo, modifica in modo notevole il pH e spesso occupa ampie porzioni della superficie interna della vagina modificando il comportamento delle cellule di rivestimento deputate alla difesa e al mantenimento dell'equilibrio interno e della flora normale. Va ricordato che l'HPV si può sviluppare su tutte le superfici del corpo, per cui è importante verificare non solo l'area genitale, ma anche quella anale e quella orale.

Si calcola che il 50% dei giovani vengano colpiti dall'infezione da Human Papilloma Virus e che una gran parte sono asintomatici  o presentano semplici candidosi ricorrenti caratterizzate da perdite biancastre e/o prurito. Se pensiamo che l'HPV è la causa del tumore del collo dell'utero si comprende come sia importante rivolgersi al medico quando si presentano sintomi quali prurito, bruciore, dolore, perdite vaginali o anche solo arrossamenti persistenti. Terapie errate potrebbero sia allontanare i sintomi e lasciar sviluppare la reale patologia che ne è alla base sia potenziare la malattia come nel caso dell'utilizzo di cortisonici su infezioni da Human Papova Virus che abbassando le difese immunitarie ne permettono uno sviluppo più aggressivo.

* Dott. Guido Donati medico specialista in venereologia

 

 

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