di
Guido
Donati *
Le vulvovaginiti da
candida sono molto frequenti, il 75% delle donne ne soffre almeno
una volta nella vita e nel 40-50% recidiva almeno una volta. Per la
loro elevata frequenza vengono considerate un processo banale e
autocurate o curate per telefono, lo dimostra il fatto che almeno il 30%
degli antimicotici locali viene venduto in farmacia senza ricetta
medica. É un errore per diversi motivi:
- non sempre ciò che
sembra una patologia lo è realmente; nel 10% dei casi che si
rivolgono al medico per una presunta candidosi si rinviene solo una
flora vaginale normale. Sottoporli a terapia non solo sarebbe
inutile ma anche dannoso;
- non tutte le
candidosi sono dovute alla Candida albicans, ma soprattutto
negli ultimi anni stanno emergendo altre forme resistenti ai normali
trattamenti antifungini, C. tropicalis, C. glabrata, C.
cerevisiae
;
- non tutto
quello che sembra una candidosi lo è realmente (psoriasi, eczema,
lichen ecc.);
- la candida spesso
nasconde altre infezioni quale quella da
Human
Papiloma Virus (HPV) o da altro microrganismo, per cui al
trattamento antimotico segue un periodo di apparente guarigione e
quindi di solito una recidiva.
Si deve perciò
effettuare una visita ed eventualmente un prelievo del materiale
vaginale per evidenziare i microrganismi presenti e scegliere la
terapia più adatta.
Per le forme
recidivanti il medico indagherà su possibili cause endocrine
(diabete, terapie ormonali compresa la pillola contraccettiva
ecc.), su precedente utilizzo di antibiotici, sulle abitudini
alimentari, sullo stile di vita e su fattori psicoemozionali.
Vi è un 5% di casi molto difficili da curare con recidive frequenti
dove alla base vi sono problemi psicologici legati alla sfera
affettiva e sessuale.
Le recidive più
pericolose sono sicuramente quelle che nascondono la presenza dello
Human
Papiloma Virus (HPV) che, come ormai è ampiamente dimostrato,
è alla base del cancro del collo dell'utero. Questo virus
solitamente si trasmette per via sessuale e si riscontra associato
con Candida,
Chlamydia trachomatis,
Neisseria gonorrheae, Herpes Simplex
Virus (HSV), Trichomonas vaginalis, Gardnerella vaginalis.
Le associazioni
patologiche possono essere dovute:
- ad un contagio di
microrganismi di varia specie durante lo stesso rapporto;
- a preesistenti
infezioni da Candida,
Chlamydia trachomatis,
Neisseria gonorrheae, Herpes Simplex
Virus (HSV), Trichomonas vaginalis e Gardnerella vaginalis che hanno
creato le condizioni favorevoli all'attecchimento dell'HPV;
- allo Human Papilloma
Virus che modificando il pH vaginale favorisce l'attecchimento di
altri microorganismi.
Per quest'ultimo
motivo l'associazione fra HPV e Candida è la più frequente. La
Candida, come abbiamo detto si sviluppa molto facilmente, anche per
piccole trasformazioni dell'ambiente vaginale; l'HPV dal canto suo,
modifica in modo notevole il pH e spesso occupa ampie porzioni della
superficie interna della vagina modificando il comportamento delle
cellule di rivestimento deputate alla difesa e al mantenimento
dell'equilibrio interno e della flora normale. Va ricordato che l'HPV
si può sviluppare su tutte le superfici del corpo, per cui è
importante verificare non solo l'area genitale, ma anche quella
anale e quella orale.
Si calcola che il 50%
dei giovani vengano colpiti dall'infezione da Human Papilloma
Virus e che una gran parte sono asintomatici o presentano
semplici candidosi ricorrenti caratterizzate da perdite biancastre
e/o prurito. Se pensiamo che l'HPV è la causa del tumore del collo
dell'utero si comprende come sia
importante
rivolgersi al medico quando si presentano sintomi quali prurito,
bruciore, dolore, perdite vaginali o anche solo arrossamenti
persistenti. Terapie errate potrebbero sia allontanare i sintomi e
lasciar sviluppare la reale patologia che ne è alla base sia
potenziare la malattia come nel caso dell'utilizzo di cortisonici su
infezioni da Human Papova Virus che abbassando le difese immunitarie
ne permettono uno sviluppo più aggressivo.
* Dott.
Guido
Donati medico specialista in venereologia
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