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Anno 3 Numero 143

info@agenziastampa.org

Direttore Responsabile Guido Donati

 

I bambini sono i più a rischio per malattie diarroiche e malaria
 

di Walter Pasini

I BAMBINI PICCOLI RAPPRESENTANO LA CATEGORIA Più A RISCHIO DI MORTE PER DIARREA PER LA FACILITA’ CON CUI POSSONO AVERE DISIDRATAZIONE. CIO’ DIPENDE DAL FATTO CHE LA COMPONENTE DI ACQUA NELL’ORGANISMO DI UN BAMBINO E’ MAGGIORE PROPORZIONALMENTE RISPETTO A QUELLO DELL’ADULTO. LA DISIDRATAZIONE Può PERTANTO MANIFESTARSI MOLTO RAPIDAMENTE. OGNI ANNO NEL MONDO TRE MILIONI DI BAMBINI MUOIONO PER MALATTIE DIARROICHE E CONSEGUENTE DISIDRATAZIONE. LA FEBBRE ASSOCIATA ALLE ALTE TEMPERATURE ESTERNE OLTRE ALLA PERDITA DI LIQUIDI CAUSATA DALLA DIARREA E AL VOMITO PUO’ PROVOCARE RAPIDAMENTE UNA DISIDRATAZIONE E PROVOCARE LA MORTE SE NON SI PROCEDE AD UNA CORRETTA IDRATAZIONE. I GENITORI ED I SOCCORRITORI DEVONO SAPERE CHE L’IDRATAZIONE RAPPRESENTA LA MISURA PRINCIPALE DEL SOCCORSO AI BAMBINI COLPITI DA DIARREA. L’OMS RACCOMANDA A QUESTO PROPOSITO UNA SOLUZIONE REIDRATANTE COMPOST, PER UN LITRO DI ACQUA PULITA, DA CLORURO DI SODIO (3.5 g), CLORURO DI POTASSIO (1,5g), GLUCOSIO (20 g) e CITRATO DI TRISODIO (2,9 G). Le bevande reidratanti sportive non contengono la stessa proporzione di elettroliti raccomandata dall’OMS per la reidratazione in caso di diarrea.

I BAMBINI PICCOLI RAPPRESENTANO ANCHE LA CATEGORIA PIU’ VULNERABILE PER LA MALARIA. I PRIMI SINTOMI SONO ATIPICI DIFFICILI DA RICONOSCERE E POSSONO SOPRAGGIUNGERE COMPLICAZIONI POTENZIALMENTE MORTALI NELLE ORE CHE SEGUONO I PRIMI SINTOMI. ALTRA CATEGORIA A FORTE RISCHIO DI MALARIA SONO LE DONNE INCINTE PER L’ALTO RISCHIO DI ABORTI, MORTI PREMATURE


QUI DI SEGUITO LE SCHEDE DI COLERA, FEBBRE TIFOIDE E MALARIA


COLERA

Causa Vibrio Cholerae, sierogruppi O1 e O139. Trasmissione L’infezione avviene attraverso l’ingestione di cibi o acqua contaminati direttamente o indirettamente dalle feci o dal vomito di persone infette. Il colera colpisce solo l’uomo; non esiste un insetto vettore o un animale ospite. Natura della malattia: Malattia enterica acuta a severità variabile. Molte infezioni sono asintomatiche (cioè non causano alcuna malattia). Nei casi lievi, la diarrea non si accompagna ad altri sintomi. Nei casi più severi ci sono sintomi improvvisi di profusa diarrea acquosa con nausea e vomito e rapido sviluppo di disidratazione. In casi severi e non trattati, la morte può avvenire in poche ore con collasso circolatorio dovuto a disidratazione. Distribuzione geografica Il colera è frequente nei paesi poveri con sistemi fognari inadeguati e mancanza di acque potabili, e in paesi in stato di guerra le cui infrastrutture potrebbero essere state distrutte. Molti paesi in via di sviluppo ne sono affetti, in particolare quelli dell’Africa e dell’Asia, ed in maniera minore quelli dell’America centrale e meridionale . Rischio per i viaggiatori Molto basso per la maggior parte dei viaggiatori, anche in paesi ove vi siano in corso epidemie. Sono a rischio i lavoratori di gruppi umanitari operanti in aree colpite da disastri e in campi-profughi. Profilassi Sono disponibili in alcuni paesi vaccini orali per il colera destinati ai viaggiatori e ai gruppi esposti al rischio. Precauzioni Le stesse di altre malattie diarroiche. Va presa ogni precauzione per evitare il consumo di cibi, bevande e acqua potenzialmente contaminati. Sali di reidratazione orale dovrebbero essere portati in viaggio.


DENGUE

Febbre tifoide Causa Salmonella typhi. Il bacillo tifoide infetta esclusivamente l’uomo. Febbri paratifoidi e gastrointestinale sono provocate da altre specie di Salmonella, che infettano sia animali domestici sia l’uomo. Trasmissione L’infezione è provocata dal consumo d’acqua e alimenti contaminati. È talvolta possibile una trasmissione diretta fecale-orale. I molluschi raccolti in specchi d’acqua contaminati da scarichi fognari sono un’ importante fonte di contaminazione. Una persona viene contaminata attraverso il consumo di frutti di mare crudi e verdura fertilizzata con scoli fognari e mangiati crudi, o dal latte e prodotti caseari contaminati dalle persone che li hanno manipolati. Le mosche possono contaminare gli alimenti, che quindi contaminano l’uomo. L’inquinamento delle sorgenti d’acqua può essere all’origine delle epidemie di febbre tifoide se un elevato numero di persone si abbevera alla stessa sorgente. Natura della malattia Malattia sistemica più o meno grave. I segni caratteristici dei casi gravi sono i seguenti: febbre con esordio progressivo, cefalea, pessimo stato generale, anoressia e insonnia. La stipsi è più frequente della diarrea nell’adulto e nei bambini più grandi. In assenza di trattamento, la malattia evolve con febbre sostenuta, bradicardia, epatosplenomegalia, sintomi addominali, e in certi casi polmonite. Fino al 50% dei malati possono presentare sul dorso delle macchie rosse (papule), che si attenuano sotto la pressione delle dita. Dalla terza settimana i casi non trattati sviluppano complicazioni gastro-intestinali che possono essere mortali. Dal 2 al 5% dei soggetti con febbre tifoide diventano portatori cronici; i batteri persistono nelle vie biliari anche dopo la scomparsa dei sintomi. Distribuzione geografica In tutto il mondo. La malattia si associa a mancanza di igiene nella preparazione e manipolazione degli alimenti e ad una disinfezione insufficiente. Rischio per i viaggiatori Generalmente basso per tutti i viaggiatori, eccetto che in alcune parti dell’Africa settentrionale ed occidentale, in Asia meridionale e in Perù. Altrove i viaggiatori sono generalmente a rischio solo quando esposti a bassi standard di igiene relativamente alla manipolazione degli alimenti, al controllo della qualità dell’acqua e alla eliminazione dei rifiuti. Profilassi Vaccinazione (vedere il capitolo 6). Precauzioni Osservare tutte le precauzioni nei confronti delle infezioni veicolate dagli alimenti e dall’acqua.


MALARIA

La malaria è una malattia febbrile acuta il cui periodo di incubazione è di 7 –30 giorni. Di conseguenza, una malattia febbrile che si manifesta meno di una settimana dopo la prima esposizione possibile non è malaria. La forma più grave è causata dal P.falciparum e presenta caratteristiche cliniche variabili: febbre, brividi, cefalea, dolori e debolezza muscolari, vomito, tosse, diarrea e dolori addominali. Possono sopravvenire altri sintomi legati ad una insufficienza organica e possono condurre al coma ed alla morte. I primi sintomi, talvolta benigni, non sono sempre facili da riconoscere. E’ importante sospettare la malaria falciparum in tutti i casi di febbre non spiegabile che inizia in un momento qualsiasi a partire dal settimo giorno dopo la prima possibile esposizione all’infezione fino a due mesi ( o più in certi casi) dopo l’ultima possibile esposizione. Tutte le persone che manifestano un episodio febbrile in questo arco di tempo devono immediatamente sollecitare una diagnosi ed una terapia efficace. Una diagnosi precoce ed un trattamento appropriato possono salvare vite umane. La malaria falciparum può essere mortale se il trattamento è differito di più di 24 ore. Bisogna prelevare un campione di sangue e ricercare i parassiti della malaria. Se il primo vetrino non rileva alcun parassita e se i sintomi persistono, bisogna prelevare una serie di campioni di sangue ed esaminarli ad intervalli di 6-12 ore. Le donne incinte e bambini piccoli sono particolarmente sensibili alla malaria falciparum grave e complicata. La malaria in una donna incinta accresce il rischio di decesso materno, di aborto, di morte , nascita di un bambino morto e decesso neonatale. Le forme di malaria causate da altre specie di Plasmodium falciparum sono meno gravi e raramente mortali. I paesi ed i territori affetti sono elencati in questo capitolo. Il rischio per i viaggiatori di contrarre la malaria è estremamente variabile da paese a paese e perfino tra diverse aree all’interno dello stesso paese. In molti paesi endemici dell’America Latina e dei Carabi, dell’Asia e della Regione del Mediterraneo, le principali aree urbane ma non necessariamente le periferie delle città - sono libere da trasmissione malarica. Tuttavia, la malaria si può contrarre nelle principali città dell’Africa e dell’India. C’è generalmente meno rischio di malattia ad altitudini superiori ai 1500 metri, ma in circostanze climatiche favorevoli essa può essere contratta fino a quasi 3000 metri. Il rischio di infezione può variare anche in funzione della stagione, essendo più alta alla fine della stagione delle piogge. Non c’è rischio di malaria in molte destinazioni turistiche nel Sud Est Asiatico, America Latina e Carabi.


Prof. Walter Pasini
Direttore Centro OMS
Medicina del Turismo

 

31 dicembre 2004

   

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