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di Walter Pasini
I BAMBINI PICCOLI RAPPRESENTANO LA CATEGORIA Più A RISCHIO DI MORTE PER DIARREA PER LA FACILITA’ CON CUI POSSONO AVERE DISIDRATAZIONE. CIO’ DIPENDE DAL FATTO CHE LA COMPONENTE DI ACQUA NELL’ORGANISMO DI UN BAMBINO E’ MAGGIORE PROPORZIONALMENTE RISPETTO A QUELLO DELL’ADULTO. LA DISIDRATAZIONE Può PERTANTO MANIFESTARSI MOLTO RAPIDAMENTE. OGNI ANNO NEL MONDO TRE MILIONI DI BAMBINI MUOIONO PER MALATTIE DIARROICHE E CONSEGUENTE DISIDRATAZIONE. LA FEBBRE ASSOCIATA ALLE ALTE TEMPERATURE ESTERNE OLTRE ALLA PERDITA DI LIQUIDI CAUSATA DALLA DIARREA E AL VOMITO PUO’ PROVOCARE RAPIDAMENTE UNA DISIDRATAZIONE E PROVOCARE LA MORTE SE NON SI PROCEDE AD UNA CORRETTA IDRATAZIONE. I GENITORI ED I SOCCORRITORI DEVONO SAPERE CHE L’IDRATAZIONE RAPPRESENTA LA MISURA PRINCIPALE DEL SOCCORSO AI BAMBINI COLPITI DA DIARREA. L’OMS RACCOMANDA A QUESTO PROPOSITO UNA SOLUZIONE REIDRATANTE COMPOST, PER UN LITRO DI ACQUA PULITA, DA CLORURO DI SODIO (3.5 g), CLORURO DI POTASSIO (1,5g), GLUCOSIO (20 g) e CITRATO DI TRISODIO (2,9 G). Le bevande reidratanti sportive non contengono la stessa proporzione di elettroliti raccomandata dall’OMS per la reidratazione in caso di diarrea.
I BAMBINI PICCOLI RAPPRESENTANO ANCHE LA CATEGORIA PIU’ VULNERABILE
PER LA MALARIA. I PRIMI SINTOMI SONO ATIPICI DIFFICILI DA
RICONOSCERE E POSSONO SOPRAGGIUNGERE COMPLICAZIONI POTENZIALMENTE
MORTALI NELLE ORE CHE SEGUONO I PRIMI SINTOMI. ALTRA CATEGORIA A
FORTE RISCHIO DI MALARIA SONO LE DONNE INCINTE PER L’ALTO RISCHIO DI
ABORTI, MORTI PREMATURE
QUI DI SEGUITO LE SCHEDE DI COLERA, FEBBRE TIFOIDE E MALARIA
COLERA
Causa Vibrio Cholerae, sierogruppi O1 e O139.
Trasmissione L’infezione avviene attraverso l’ingestione di cibi o acqua contaminati
direttamente o indirettamente dalle feci o dal vomito di persone infette.
Il colera colpisce solo l’uomo; non esiste un insetto vettore o un animale
ospite.
Natura della malattia: Malattia enterica acuta a severità variabile. Molte infezioni sono asintomatiche
(cioè non causano alcuna malattia). Nei casi lievi, la diarrea
non si accompagna ad altri sintomi. Nei casi più severi ci sono sintomi
improvvisi di profusa diarrea acquosa con nausea e vomito e rapido
sviluppo di disidratazione. In casi severi e non trattati, la morte può avvenire
in poche ore con collasso circolatorio dovuto a disidratazione.
Distribuzione geografica Il colera è frequente nei paesi poveri con sistemi fognari inadeguati e mancanza
di acque potabili, e in paesi in stato di guerra le cui infrastrutture
potrebbero essere state distrutte. Molti paesi in via di sviluppo
ne sono affetti, in particolare quelli dell’Africa e dell’Asia, ed in
maniera minore quelli dell’America centrale e meridionale .
Rischio per i viaggiatori Molto basso per la maggior parte dei viaggiatori, anche in paesi ove
vi siano in corso epidemie. Sono a rischio i lavoratori di gruppi umanitari
operanti in aree colpite da disastri e in campi-profughi.
Profilassi Sono disponibili in alcuni paesi vaccini orali per il colera
destinati ai viaggiatori e ai gruppi esposti al rischio.
Precauzioni Le stesse di altre malattie diarroiche. Va presa ogni precauzione per
evitare il consumo di cibi, bevande e acqua potenzialmente contaminati.
Sali di reidratazione orale dovrebbero essere portati in viaggio.
DENGUE
Febbre tifoide
Causa Salmonella typhi. Il bacillo tifoide infetta esclusivamente l’uomo. Febbri
paratifoidi e gastrointestinale sono provocate da altre specie di
Salmonella, che infettano sia animali domestici sia l’uomo.
Trasmissione L’infezione è provocata dal consumo d’acqua e alimenti contaminati. È
talvolta possibile una trasmissione diretta fecale-orale. I molluschi raccolti
in specchi d’acqua contaminati da scarichi fognari sono un’ importante
fonte di contaminazione. Una persona viene contaminata attraverso
il consumo di frutti di mare crudi e verdura fertilizzata con scoli
fognari e mangiati crudi, o dal latte e prodotti caseari contaminati dalle
persone che li hanno manipolati. Le mosche possono contaminare gli
alimenti, che quindi contaminano l’uomo. L’inquinamento delle sorgenti
d’acqua può essere all’origine delle epidemie di febbre tifoide se un elevato
numero di persone si abbevera alla stessa sorgente.
Natura della malattia Malattia sistemica più o meno grave. I segni caratteristici dei casi gravi
sono i seguenti: febbre con esordio progressivo, cefalea, pessimo stato
generale, anoressia e insonnia. La stipsi è più frequente della diarrea nell’adulto
e nei bambini più grandi. In assenza di trattamento, la malattia evolve
con febbre sostenuta, bradicardia, epatosplenomegalia, sintomi
addominali, e in certi casi polmonite. Fino al 50% dei malati possono presentare
sul dorso delle macchie rosse (papule), che si attenuano sotto la
pressione delle dita. Dalla terza settimana i casi non trattati sviluppano
complicazioni gastro-intestinali che possono essere mortali. Dal 2 al 5%
dei soggetti con febbre tifoide diventano portatori cronici; i batteri persistono
nelle vie biliari anche dopo la scomparsa dei sintomi.
Distribuzione geografica In tutto il mondo. La malattia si associa a mancanza di igiene nella
preparazione e manipolazione degli alimenti e ad una disinfezione insufficiente.
Rischio per i viaggiatori Generalmente basso per tutti i viaggiatori, eccetto che in alcune parti
dell’Africa settentrionale ed occidentale, in Asia meridionale e in Perù.
Altrove i viaggiatori sono generalmente a rischio solo quando esposti a
bassi standard di igiene relativamente alla manipolazione degli alimenti,
al controllo della qualità dell’acqua e alla eliminazione dei rifiuti.
Profilassi Vaccinazione (vedere il capitolo 6).
Precauzioni Osservare tutte le precauzioni nei confronti delle infezioni veicolate dagli
alimenti e dall’acqua.
MALARIA
La malaria è una malattia febbrile acuta il cui periodo di incubazione è di 7 –30
giorni. Di conseguenza, una malattia febbrile che si manifesta meno di una settimana
dopo la prima esposizione possibile non è malaria. La forma più grave
è causata dal P.falciparum e presenta caratteristiche cliniche variabili: febbre,
brividi, cefalea, dolori e debolezza muscolari, vomito, tosse, diarrea e dolori addominali.
Possono sopravvenire altri sintomi legati ad una insufficienza organica
e possono condurre al coma ed alla morte.
I primi sintomi, talvolta benigni, non sono sempre facili da riconoscere. E’ importante
sospettare la malaria falciparum in tutti i casi di febbre non spiegabile
che inizia in un momento qualsiasi a partire dal settimo giorno dopo la prima
possibile esposizione all’infezione fino a due mesi ( o più in certi casi) dopo
l’ultima possibile esposizione. Tutte le persone che manifestano un episodio febbrile
in questo arco di tempo devono immediatamente sollecitare una diagnosi
ed una terapia efficace.
Una diagnosi precoce ed un trattamento appropriato possono salvare vite umane.
La malaria falciparum può essere mortale se il trattamento è differito di
più di 24 ore. Bisogna prelevare un campione di sangue e ricercare i parassiti
della malaria. Se il primo vetrino non rileva alcun parassita e se i sintomi persistono,
bisogna prelevare una serie di campioni di sangue ed esaminarli ad intervalli
di 6-12 ore.
Le donne incinte e bambini piccoli sono particolarmente sensibili alla malaria
falciparum grave e complicata. La malaria in una donna incinta accresce il rischio
di decesso materno, di aborto, di morte , nascita di un bambino morto e
decesso neonatale.
Le forme di malaria causate da altre specie di Plasmodium falciparum sono meno
gravi e raramente mortali.
I paesi ed i territori affetti sono elencati in questo capitolo. Il rischio per
i viaggiatori di contrarre la malaria è estremamente variabile da paese a paese
e perfino tra diverse aree all’interno dello stesso paese.
In molti paesi endemici dell’America Latina e dei Carabi, dell’Asia e della
Regione del Mediterraneo, le principali aree urbane ma non necessariamente le
periferie delle città - sono libere da trasmissione malarica. Tuttavia, la malaria
si può contrarre nelle principali città dell’Africa e dell’India. C’è generalmente
meno rischio di malattia ad altitudini superiori ai 1500 metri, ma in circostanze
climatiche favorevoli essa può essere contratta fino a quasi 3000 metri.
Il rischio di infezione può variare anche in funzione della stagione, essendo più
alta alla fine della stagione delle piogge.
Non c’è rischio di malaria in molte destinazioni turistiche nel Sud Est Asiatico,
America Latina e Carabi.
Prof. Walter Pasini
Direttore Centro OMS
Medicina del Turismo
31 dicembre 2004 |
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