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Fukushima: gravità verso il livello 6

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Greenpeace - Ultime notizie dal Giappone. Abbiamo elaborato questo aggiornamento sulla base di dichiarazioni e informazioni circolate ufficialmente. La situazione é in continua evoluzione e non possiamo garantire l'assoluta attendibilità.   Al 25 marzo 2011:
  • TEPCO riferisce che le ustioni a 3 operai (due in ospedale) di ieri sono state causate da livelli di radioattività 10.000 volte maggiori alla norma. La presenza di acqua radioattiva é un indizio di rottura del guscio (vessel) dei reattori 1 e 2, dove le operazioni sono state più volte sospese.
  • Sembra che i problemi principali siano ai reattori n. 1 e soprattutto al n.3 e alle piscine con il combustibile "esausto". L'uso di acqua di mare per raffreddare le piscine, a causa della continua evaporazione, sta causando un forte deposito di sale marino (1-4 tonnellate/giorno) che in pratica sta coprendo le sbarre impedendo il contatto con l'acqua e quindi il raffreddamento.
  • Il governo giapponese continua a non ritenere necessaria l'evacuazione dell'area entro i 30km, anche se ha avvisato la popolazione di tenersi pronti a tale evenienza. Resta l'obbligo di stare in casa, ormai in vigore da due settimane, con ovvi problemi di approvvigionamento. Il NISA (Autorità di controllo del Nucleare in Giappone) afferma che ci vorranno dei mesi prima del ritorno degli sfollati e sta valutando di portare la "scala" dell'incidente al n.6 (incidente grave).
  • Registrata la prima contaminazione da Cesio nelle verdure coltivate nell'area di Tokyo, mentre ormai l'acqua di rubinetto risulta contaminata in 6 prefetture (lo Iodio 131 è stato rilevato in 18 impianti). Le autorità di Singapore hanno trovato radioattività in quattro campioni alimentari provenienti dal Giappone, mentre due giapponesi che volevano entrare in Cina sono stati "decontaminati" perché i loro livelli di radiazione "eccedevano seriamente i limiti".
  • Il governo giapponese continua a dire che le emissioni sarebbero l'1% rispetto a quelle di Cernobyl. Tuttavia queste affermazioni sono state contestate da altre istituzioni che segnalano come in questo caso sia la dinamica del rilascio (di lunga durata) che la tipologoia dei radionuclidi rilasciati faccia prospettare una realtà ben diversa: l'80% dell'esposizione a radiazioni da Cernobyl è stata causata dal Cesio 137 e secondo le Autorità di Controllo Austriache le emissioni di Cesio potrebbero essere del 20-60% di quelle di Cernobyl.