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Anno 2 Numero 89 Mercoledì 17.12.03

 

Direttore Responsabile Guido Donati

 

"Bambine, istruzione e sviluppo". rapporto unicef 2004 

 

di Paola Franz

 

"L’UNICEF individua nell’istruzione un aspetto chiave per l’intera agenda dello sviluppo. L’istruzione previene lo spreco di un enorme potenziale di capacità umane” ha affermato il Direttore Generale dell’UNICEF, Carol Bellamy in occasione della presentazione dell'ultimo rapporto sulla condizione dell'infanzia nel mondo "Bambine, istruzione e sviluppo".

 

Dal rapporto dell'UNICEF emergono dati sconcertanti: 121 milioni di bambini non hanno diritto all'istruzione, di questi 65 milioni sono femmine e 56 milioni maschi. Appare evidente come vi sia una differenza tra maschi e femmine, ogni anno almeno 9 milioni di bambine in più rispetto ai bambini non hanno accesso all'istruzione. Questo rapporto sottolinea come la mancanza di istruzione nelle bambine le renda più vulnerabili alla povertà, alla fame, allo sfruttamento, alla violenza, agli abusi e al traffico di esseri umani.

“Per un bambino la mancanza di istruzione non solo limita le sue potenzialità come individuo, ma riduce drammaticamente le prospettive che, una volta divenuto adulto, i suoi figli siano in grado di sfuggire a una vita di povertà e sofferenze”, ha sottolineato Bellamy.

 

Le donne che non hanno ricevuto un'istruzione, rischiano di più di morire durante il parto e di contrarre malattie, anche sessualmente trasmesse (MST), compreso l'AIDS. Le conseguenze, oltre che per le donne stesse, si ripercuotono successivamente sui loro figli, sulle famiglie e sullo sviluppo dell'intera società.

 

Un'istruzione adeguata delle bambine garantisce anche il miglioramento della qualità della vita, lo dimostrano i dati relativi ai tassi di mortalità infantile: nei paesi dove vi è una bassa istruzione più del 15% dei bambini non raggiunge il quinto anno di vita. Le bambine di oggi saranno le donne e le madri di domani, l'istruzione darà loro la possibilità di crescere figlie e figli più sani e a loro volta più istruiti. Questo si traduce in uno sviluppo sociale e in un miglioramento del proprio Paese.

 

Le zone che maggiormente soffrono della carenza di istruzione sono quelle dell'Africa subsahariana (l'83% delle bambine non va a scuola), dell'Asia meridionale e orientale. Nell'Africa subsahariana nel 1990 41 milioni di bambini non frequentava la scuola, nel 2002 sono saliti a 45 milioni. Il numero delle bambine che non hanno frequentato la scuola è aumentato in questi dodici anni da 20 a 24 milioni. Ciò dimostra l'inefficienza degli interventi effettuati a livello internazionale, gli sforzi realizzati per lo sviluppo internazionale sono stati in troppi paesi palesemente inadeguati rispetto all’obiettivo di aumentare il numero di bambine nella scuola”, ha affermato il Direttore Generale dell’UNICEF: “Dobbiamo chiederci perché ciò sia avvenuto e quali siano le conseguenze”.

 

Secondo il rapporto è fondamentale intervenire rapidamente affinché nei prossimi due anni vi sia un reale incremento di istruzione scolare, altrimenti non potranno essere raggiunti gli obiettivi della riduzione della povertà e del miglioramento delle condizioni di vita. “Non abbiamo speranza alcuna di ridurre povertà, mortalità infantile, HIV/AIDS e altre malattie se non garantiamo che ogni bambina e ogni bambino possano esercitare il proprio diritto all’istruzione di base”, ha dichiarato il Direttore Generale dell’UNICEF: “Nella vita quotidiana, l’essere istruiti o meno rappresenta una discriminante enorme”.

 

Nel rapporto UNICEF sono indicati una serie di interventi che sollecitano le agenzie per lo sviluppo, i governi, le famiglie e le comunità a potenziare gli sforzi affinché vengano eliminati gli ostacoli che escludono le bambine dalle scuole. Queste sono alcune delle misure proposte dall'UNICEF:

  • Creare un’etica nazionale che riconosca il valore dell’istruzione tanto per le bambine quanto per i bambini

  • Considerare l’istruzione delle bambine una componente essenziale dei piani di sviluppo

  • Abolire ogni forma di tassa scolastica

  • Inserire l’istruzione nelle strategie nazionali per la riduzione della povertà

  • Aumentare i fondi internazionali per l’istruzione.
     

Secondo l'UNICEF il più urgente tra gli Obiettivi di sviluppo del millennio è il raggiungimento entro il 2005 della parità di genere nell'istruzione, per questo un anno fa è stata lanciata una campagna che favorisce proprio l'istruzione femminile "25 entro il 2005" con lo scopo di aiutare i 25 paesi dove vi è più disparità.


Per maggiori informazioni: www.unicef.it

 

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